Mostre


Sulle tracce dei #PostiDaLupi

Sono luoghi spesso silenziosi, dove la presenza dell’uomo è solo accennata, raccontano la vita selvatica oltre il cerchio delle case e della civiltà. Sono i Posti da Lupi ritratti negli oltre 500 scatti che fra il 14 ottobre e il 27 novembre 2015 hanno gremito la piattaforma postidalupi.leevia.com nell’ambito di un concorso che ha saputo coinvolgere 1061 persone e animare le conversazioni di 174.358 utenti sui social. #PostidaLupi, promosso dal progetto LIFE WOLFALPS, ha invitato i partecipanti a condividere attraverso il mezzo fotografico le storie, i paesaggi e i contesti naturali in cui il lupo già è presente o sta arrivando, sovrapponendo in alcuni casi le sfere della realtà e dell’immaginazione.
La molteplicità delle piccole e grandi storie catturate dai partecipanti sarà visibile dal 18 marzo al 29 maggio 2016 negli spazi del MUSE nell’ambito di una mostra fotografica. Il pubblico potrà così conoscere le quattro foto vincitrici e le trenta finaliste selezionate da una giuria che ha esaminato tutti gli scatti pervenuti, valutandoli sulla base dell’originalità, dell’interpretazione del tema, dell’aderenza e incisività delle immagini.

Fra le immagini in mostra quella del primo classificato, Batti Gai, che ha immortalato un lupo maschio, un capriolo e una volpe catturati nel Parco Orsiera Rocciavrè di Torino. L’immagine è semplice ma non banale – ha argomentato la giuria – Il lupo ha trascinato la sua preda insanguinata in un luogo sicuro, una volpe ha seguito quelle tracce e si confronta con il re dei predatori, quasi a dire “non fare caso a me, io aspetterò”. In questa fotografia - prosegue la giuria - l’autore mette in luce equilibri importanti e possibili solo quando sono presenti tutti i giocatori nel grande campo da gioco chiamato ecosistema. Un Posto da lupi, dove il lupo si vede. Uno scatto che congela un atto di predazione, forse l’attività del lupo più conosciuta, che però perde la sua drammaticità per diventare descrizione zoologica ed ecologica”.
La seconda immagine selezionata è quella realizzata da Federico Baronti sul Monte Parodi, in provincia di La Spezia. Un “Posto da lupi”, nella mente umana – sottolinea la giuria – Il lupo in Italia è anche suggestione per definire luoghi sconosciuti”. L’immagine ritrae una “preda-umana che sembra nostro cicerone in un luogo oscuro, ma che allo stesso tempo non convince e di cui non ci fidiamo mai del tutto. Una foto non scontata, scattata con un’ottima tecnica.
Il terzo vincitore è Francesca Palombo che ha inviato la sua fotografia da Civitella Alfedena, in provincia dell’Aquila. In questa immagine - commenta la giuria - si possono scorgere l’Italia e le nostre montagne, fatte di borghi inclusi nelle colline e nei boschi. Lungo le rive sonnecchianti del lago sembra debba spuntare da un momento all’altro un piccolo gruppo di lupi per la prima abbeverata del mattino. Una foto di paesaggio intima, in cui la presenza della natura e dell’uomo appaiono in equilibrio armonico.
Si aggiunge ai tre premiati dalla giuria anche un quarto vincitore indicato dalla rete attraverso le preferenze espresse sulla gallery online. L’immagine dal titolo Si alza il sipario, entro in scena è stata scattata nel Parco Nazionale del Pollino da Nicola De Marco.

I vincitori si aggiudicano ora, insieme ai 30 finalisti, la possibilità di esporre i loro lavori in un museo e di veder realizzato un dialogo fra le diverse fotografie che compongono la mostra e il pubblico che la visiterà.


Le fotografie vincitrici in mostra

1° classificato: Batti Gai
Lupo maschio capriolo e volpe, Parco Orsiera Rocciavrè, TO

2° classificato: Federico Baronti
Rabbit’s forest – La Preda, Monte Parodi (SP)

3° classificato: Francesca Palombo
Dove il lupo è talmente protetto da essere stato messo in gabbia, Civitella Alfedena (AQ)

Premio social: Nicola De Marco
Si alza il sipario, entro in scena – Parco Nazionale del Pollino (PZ)

I 30 fotografi finalisti in mostra
Adriano Giraudo; Alberto Pastorino; Alberto Peterlana; Alessandro Cristiano; Alvise Luchetta; Baldovino Midali; Camilla Gozzi; Claudio Baldi; Dante Alpe; Davide Toller; Edoardo Schiari; Francesco Panuello; Francesco Cinque; Fulvia Girardi; Gabri Cristiani; Giuseppe D. Cillis; Ivan Ambrosini; Luca Anselmo; Luca De Siena; Mara Girotto; Maria Virginia Boiani; Matteo Zubani; Noemi Stelloni; Paolo Patruno; Raffaella Coassolo; Roberto Vezzani; Silvano Paiola; Stefano Mandoletti; Stefano Boffa; Vittorio Ricci.


Il progetto LIFE WOLFALPS
Il progetto LIFE WOLFALPS, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione LIFE+ 2007-2013 “Natura e biodiversità”, ha l’obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo in sette aree chiave, individuate in quanto particolarmente importanti per la presenza della specie e/o perché determinanti per la sua diffusione nell’intero ecosistema alpino.
Tra gli obiettivi del progetto c’è l’individuazione di strategie funzionali ad assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove il lupo è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso.
Lavorano congiuntamente nell’ambito di LIFE WOLFALPS nove partner italiani (Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime , Corpo Forestale dello Stato, MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Ente di Gestione Aree Protette Alpi Cozie, Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola, Consorzio Parco Nazionale dello Stelvio, Ente Parco Nazionale Val Grande, Regione Lombardia, Regione Veneto) due partner sloveni (Triglavski Narodni Park, University of Ljubljana) e numerosi enti sostenitori: tutti insieme, formano un gruppo di lavoro internazionale, indispensabile per avviare una forma di gestione coordinata della popolazione di lupo su scala alpina.
Oltre al monitoraggio, tra le attività previste dal progetto vi sono misure di prevenzione degli attacchi da lupo sugli animali domestici, azioni per contrastare il bracconaggio e strategie di controllo dell’ibridazione lupo-cane, necessarie per mantenere a lungo termine la diversità genetica della popolazione alpina di lupo. Altri importanti interventi riguardano infine la comunicazione, necessaria per diffondere la conoscenza della specie, sfatare falsi miti e credenze e incentivare la tolleranza nei confronti del lupo, così da garantire la conservazione di questo importante animale sull’intero arco alpino.

Tutte le info su LIFE WOLFALPS: www.lifewolfalps.eu