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Il presente viene da lontano - Le radici antiche della biodiversità

Spettacolo con Giuseppe O. Longo e Esther d’Amato

Introducono Michele Lanzinger e Ugo Morelli. Dibattito finale a cura di Ugo Morelli e Michele Menegon

 

 

Appuntamento con il teatro, martedì 16 maggio alle 20.30 al MUSE, dove la mostra “Estinzioni. Storie di catastrofi e di altre opportunità” fa da spunto per una straordinaria occasione di riflessione sul presente e sul futuro della biodiversità e della condizione umana sul pianeta Terra, grazie alla messa in scena di un adattamento del De Rerum Natura di Lucrezio. Sul palco, lo scienziato e autore di testi teatrali Giuseppe O. Longo, assieme all’attrice Esther d’Amato. L’ iniziativa, a ingresso gratuito, è inserita nel programma della rete UNESCO per la formazione e la ricerca scientifica - Muse e Tsm/Step.

 

È difficile trovare nella storia della scienza, della poesia e della letteratura, un capolavoro più puntuale del De Rerum Natura di Lucrezio, poema che permette di riconoscere nel pensiero del passato le premesse per capire il presente, e riflettere sulla nostra condizione attuale come specie umana e sul significato del passato e del presente per l’evoluzione futura. Da un suo adattamento contemporaneo, studiato e prodotto dallo scienziato Giuseppe O. Longo, prende spunto la serata, che vede la partecipazione anche del mediatore culturale del MUSE e curatore della mostra Estinzioni, Michele Menegon, in dialogo con Ugo Morelli per tessere la trama delle relazioni tra il testo di Lucrezio e le questioni contemporanee. Saluti inziali di Michele Lanzinger, direttore del MUSE.

 

La mostra "Estinzioni. Storie di catastrofi e di altre opportunità", fino al 26 giungo, è un racconto che parla di catastrofi e grandi sfide, ma anche di fortune e successi, in un dialogo a più voci tra scienza e società. L’esposizione mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa - ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Il progetto nasce da un importante lavoro di ricerca e selezione dei più significativi reperti originali di vertebrati estinti in tempi storici preservati presso i musei italiani: dallo scheletro di un grande dinosauro sauropode (l’unico di questo tipo esposto in un museo italiano) che accoglierà il pubblico all’ingresso della mostra, al celebre cranio di Homo neanderthalensis “Guattari I”, il più completo preservato nel nostro paese.

 

Giuseppe O. Longo è cibernetico, teorico dell'informazione, epistemologo, divulgatore scientifico, scrittore, attore e traduttore. Docente all'Università di Trieste, ha introdotto la teoria dell'informazione nel panorama scientifico italiano (Teoria dell'informazione, Boringhieri, 1980). Si interessa alla comunicazione in tutte le sue forme, e si occupa attivamente delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico e scientifico. È uno dei più importanti traduttori scientifici- Longo si è dedicato anche al teatro con numerosi spettacoli a tema scientifico. Tra questi, “LUCREZIO ovvero Ragione e Follia”.