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Furti di Natura. La prima mostra per dire basta al commercio illegale di animali e piante

Dopo la droga, il commercio illegale di fauna e flora è il secondo mercato clandestino al mondo, seguito da quello delle armi, con un giro di denaro dell'ordine di miliardi di euro. A causa dell'uomo ogni anno 100 specie di animali rischiano l'estinzione: il commercio di animali, piante e loro prodotti derivati rappresenta una delle principali cause di rarefazione delle popolazioni selvatiche.
Per far fronte a ciò, la comunità internazionale ha istituito la Convenzione di Washington, meglio conosciuta con l'acronimo inglese di CITES che regolamenta il commercio di migliaia di specie viventi, favorendo un uso sostenibile delle risorse naturali.

La CITES rappresenta, ad oggi, la più importante convenzione per la tutela delle specie viventi, ma pochi ne conoscono l'esistenza.
L?inconsapevolezza, l'ignoranza e la connivenza favoriscono il commercio illegale, condotto da organizzazioni criminali. Anche i turisti però diventano spesso complici inconsapevoli del traffico di animali e piante: la tentazione di tornare da un viaggio con un souvenir in carne e ossa strappato al suo ambiente naturale, o ?salvato? dalle mani di qualche commerciante nei poveri mercati locali, è molto forte. Nella maggior parte dei casi non si ha la minima percezione di contravvenire alle norme vigenti, che prevedono anche sanzioni penali.
Per questo il Bioparco di Roma ha ideato la mostra ?Furti di Natura. La prima mostra per dire basta al commercio illegale di animali e piante?: una grande campagna di sensibilizzazione sul commercio illegale di fauna e flora mai realizzata prima in Italia e rivolta al grande pubblico.

La mostra è permanente ed è stata realizzata con il contributo del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e il WWF Italia.