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Il MUSE si “nota”

Per il suo 4° compleanno, il Muse si fa un regalo, un sound logo per raccontarsi in note

Il MUSE giunge al traguardo del suo quarto compleanno e festeggia il superamento dei 2 milioni di visitatori; una ricorrenza importante che viene celebrata anche attraverso un nuovo progetto, quello del Sound logo. Svelato il 15 luglio, nel corso della giornata di festeggiamenti offerta dal Museo alla città e ai turisti, il sound logo è stato realizzato dal musicista trentino Emanuele Lapiana (oSuonoMio). Una forma di comunicazione nuova per un museo italiano che passa attraverso la dimensione sonora, declinata in 26 differenti versioni che andranno ad arricchire di significati il logo istituzionale del MUSE e daranno uno speciale accento ai contesti istituzionali e comunicativi nei quali verrà inserito.

“Il logo sonoro del MUSE è nato grazie a un’interazione costante tra oSuonoMio e il museo – spiega Emanuele Lapiana. Il progetto è partito da uno studio di benchmark sulla comunicazione sonora delle realtà museali di riferimento internazionale per arrivare, al termine del percorso, a un nuovo logo sonoro che presta particolare attenzione agli aspetti storici e valoriali del MUSE, declinati in soluzioni che vanno in continuità e rispetto del Logo Visuale. Il nostro lavoro ha considerato gli aspetti comunicativi e le esigenze di flessibilità del logo nei suoi utilizzi presenti, futuri e futuribili!”.
Per quanto concerne la realizzazione “fisica” del logo, fonte d’ispirazione è stato il trinomio Natura, Scienza, Società; un vero e proprio DNA del Museo, la trilogia che ne spiega l’essenza e la filosofia.
A fungere da fonte di ispirazione melodica, la sequenza sonora di Incontri ravvicinati del Terzo tipo - pellicola fantascientifica che ipotizza un dialogo tra la razza umana e quella aliena tramite un codice comunicativo musicale – in grado di collegare il logo del museo agli aspetti divulgativi della sua proposta scientifica.
In continuità con il logo visivo, inoltre, i principi sonori rappresentano la semplicità e la diagonalità del Marchio visivo, e il suo essere “Gravità Zero” (sospeso nel piano rispetto a qualsiasi altro elemento grafico).

Elementi caratterizzanti il sound logo
Il suono principale è quello di un coro femminile. Oltre all’ovvio richiamo alle Muse della mitologia greca, questa scelta si è resa necessaria considerando una molteplicità di aspetti: le voci sono l’aspetto umano ma rappresentano anche l’aspetto territoriale (il coro è una tipicità del territorio trentino); la voce inoltre è il suono naturale (nel senso “della Natura”) per antonomasia. Dal punto di vista musicale le voci sono armonizzate in 2 gruppi di accordi che si muovono sullo spettro sonoro insieme a un suono leggero di sintetizzatore (la scienza, la modernità) creando un’emozione sospesa e lasciando una sensazione di ottimismo alla fine dell’ascolto.
I due accordi sono liberamente ispirati dal tema di Incontri ravvicinati del terzo tipo e suggeriscono la parola Mu-Se senza però pronunciarla. Il coro, infatti, canta le vocali u ed e, rendendo il suono soave ma allo stesso tempo misterioso e asimmetrico. La sequenza degli accordi è tutt’altro che banale, mentre l’effettistica a essa applicata (il particolare l’utilizzo di un Riverbero a “inumidire” lo spettro sonoro) è stata studiata in modo da evocare l’esplorazione, la ricerca, e la scoperta.
“Dopo aver perfezionato il Logo istituzionale – continua Emanuele Lapiana - ci siamo concentrati sulle esigenze comunicative del MUSE, individuando tutti i possibili contenuti e campi di applicazione cui affiancare il sound logo. Abbiamo così studiato una serie di declinazioni che si differenziano per area tematica, tipo di contenuto e destinatari del messaggio sonoro”.
In coda alla sequenza sonora istituzionale, quindi, sono stati applicati una serie di suffissi melodici eseguiti con strumenti differenti (ad esempio: arpe e strumenti a corda per i contenuti più “naturalistici”, strumenti giocattolo e voci di bambini per i contenuti più legati all’infanzia, sintetizzatori per quelli più tecnologici e via discorrendo). Seguendo questa logica comunicativa sono stati creati ed elaborati per il museo 26 varianti del sound logo, che verranno utilizzate nei diversi contesti e Media.
Il sound logo si affianca al visual logo ufficiale del Museo, disegnato nel 2013 dallo studio internazionale Pentagram in occasione della sua inaugurazione; un logo che riassumeva il processo di cambiamento nella metafora di una rinascita: una nuova fase di vita, saldamente radicata nella lunga storia precedente e concepito come rappresentazione del paesaggio della valle dell’Adige e delle montagne che la circondano.

Emanuele Lapiana
Emanuele Lapiana nasce a Trento nel 1970. Canta, scrive, e gira il mondo per vendere pasta e dolci italiani. E’ diplomato in teoria e solfeggio, laureato in Economia Politica. Per una decina d’anni è in un’importante band della scena indie, i c|o|d [crack opening displacement] con cui vince concorsi e pubblica dischi. Ha firmato musica e testi per il progetto industrial melodico Lovecoma e dal 2007 comincia a scrivere e produrre sotto l’acronimo N.A.N.O.
Ha collaborato e collabora con alcuni importanti artisti della musica Italiana.
Dal 2015 fonda e dirige l’agenzia di sound branding O SUONO MIO per cui scrive e sviluppa sound logo, colonne sonore, progetta suoni e concetti musicali esperienziali.
O SUONO MIO è una delle prime agenzie in Italia ad occuparsi unicamente di Sound Branding, una branca del Marketing che privilegia il suono come mezzo di comunicazione specifico e transmediale, conciso ed emozionale.