Mostre


Giovanni Boffa - SESTO CONTINENTE

Le opere del maestro torinese Giovanni Boffa (1935-2017) saranno esposte per la prima volta a Genova presso il Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria” in occasione della donazione della raccolta malacologica costruita dal Maestro che, negli ultimi anni del suo soggiorno a Scauri, ha raccolto oltre 5.000 conchiglie lasciando come impegno testamentale la donazione al Museo di Genova quale contributo personale, di uomo e di artista, all’incremento dell’importante collezione già esistente.
Saranno esposte 56 opere dell’artista che, per oltre 50 anni, ha interpretato con vibrante passione ogni manifestazione della Natura, sua musa ispiratrice. Il tema marino sarà protagonista dell'intera mostra, che si contraddistingue anche per l'unicità dell'interpretazione artistica, costituendo così un unicum nel panorama artistico nazionale e internazionale. La mostra, che si svolgerà dal 14 settembre al 13 ottobre, è una rassegna di quadri realizzati con diverse tecniche e dipinti nei vari periodi artistici della sua vita. Alcuni quadri interpretano soggetti marini con una speciale tecnica figurativa di linee, tali da "smaterializzare" il protagonista della tela. Si noterà come la profonda conoscenza del mondo marino, frutto di una personale passione che gli ha permesso di vivere a stretto contatto con il grande apneista francese Jacques Mayol, nonché una eccellente conoscenza naturalistica, maturata grazie ai suoi studi e collaborazioni con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, sia rappresentata con tale precisione e dettaglio da lasciare lo spettatore sorpreso di trovarsi improvvisamente “dentro il mare” come nessuno è riuscito a realizzare. Le opere dell’artista devono essere comunque sempre lette sia con una chiave figurativa sia con una sensibilità ecologica pioneristica per il periodo storico in cui sono stati dipinti moltissimi quadri.
Nato a Torino nel 1935, allievo di Felice Casorati, Giovanni Boffa ha investito tutta la sua vita nel raffigurare, attraverso i più svariati materiali e tecniche, la Natura nel suo colloquio, molte volte sordo, con l'Uomo. Le sue importanti opere di denuncia dello scempio che l'uomo moderno stava perpetrando nei confronti della Natura, lo collocano tra i primi ad affrontare, già negli anni Settanta del secolo scorso, un tema che oggi è quanto mai attuale e fonte di apprensione. Trovare un argomento, un soggetto, un tratto che lo possa identificare in modo immediato non è semplice, non tanto per la mancanza di unicità e capacità interpretativa, quanto perché è tale e tanta la carica emozionale con cui interpreta la Natura che ogni sua espressione è per lui fonte di ispirazione e generatrice di modelli.
La mostra è curata dall'Associazione "Ipotesi d’Arte Verona".
Orario: la mostra è visitabile con il normale biglietto d’ingresso del Museo da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 18; lunedì chiuso.

 

Giovanni Boffa - cenni biografici

Giovanni Boffa nasce a Torino nel gennaio del 1935. Allievo di Felice Casorati, dedica tutta la sua vita alla pittura come strumento di esplorazione ed interpretazione della realtà. Sperimentatore abile della materia lavora anche come scultore utilizzando diverse materie dalla pietra al ferro, in opere concepite per spazi aperti, liberate agli agenti atmosferici e al movimento. Fin da giovanissimo la sua ricerca artistica coniuga uno spirito di osservazione quasi scientifico per la natura con una rappresentazione simbolica ed immaginifica della stessa e dalle sue prime tele riferibili alla pittura “classica” l'immagine pittorica arriva ad un realismo visionario nelle sue diverse declinazioni.

Riconosciuto come uno dei maestri contemporanei della pittura torinese, viene inserito nella guida dei Musei di Torino: la Città e la Regione Piemonte gli dedicano diverse mostre personali e collettive. La vita nomade lo porta a viaggiare moltissimo all'estero ed anche in Italia, senza stabilirsi per lungo tempo in uno stesso posto, con una frequentazione più assidua tra Roma e Toscana. Tra i suoi estimatori il critico francese Josè Pierre, conosciuto ad una personale a Parigi, diventa interprete esemplare della sua opera e curatore, insieme a Flaminio Gualdoni e Fulvio Abbate, del catalogo più esaustivo delle sue opere edito nel 2001 che ripropone anche temi oggetto della mostra personale tenutasi nel 1993 al Parlamento Europeo di Strasburgo e intitolata “Messaggio alla Ragione – Opere Ecologiche 1960-1990”. Qui l'ampia esposizione tematica proponeva alcune delle più interessanti produzioni dell'artista, che ritroviamo ancora nella formulazione degli ultimi anni e nell'attuale percorso espositivo. Tra i temi dominanti la natura in una lettura ecologica intesa come risposta all'agire insensato della civiltà contemporanea e quello dell'immaginario e della memoria come riflessione sul senso della vita e della nostra cultura. Nel corso dell'attività Boffa ha diverse occasioni per far conoscere la propria opera a Roma, in alcune delle gallerie d'arte della città ed in Vaticano a seguito del ritratto eseguito per Papa Giovanni Paolo II.

Ma anche all'estero l'artista raccoglie notevoli consensi partecipando sia a Parigi che a New York a mostre collettive,nel 2000 all'Artexpò di New York e di recente ad una collettiva a Hangzhou in Cina proprio del Maggio 2010 dal titolo “Trentapertrenta=novecento”. Resta però tra i ricordi più cari all'artista l'esposizione itinerante in Marocco, Spagna e Portogallo del 1969 e del 1972 che come diceva egli stesso, ha rappresentato: “Il massimo per me. Pittura e Viaggio. Univo due illusioni proficue: la meta della destinazione sempre oltre, e la meta dei risultati pittorici, anch'essi sempre da modificare”.

Tra le diverse attività di Boffa merita ricordare anche quella di illustratore; molte le copertine di libri di poesia e narrativa, come una ”Finestra sul mare” di Enza Sanna o “Intrecci” di Gina di Francesco o “Il greco” di Maurizio Persiani oppure le opere prodotte per il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: numerosissime e splendide illustrazioni naturalistiche e contributi grafici, alcuni di essi ancora inediti, raccolti in circa 400 volumi, espressione di un grande amore per la natura e di una grande capacità osservativa e conoscitiva. A questo sapiente talento quasi da naturalista di altri tempi si congiunge la sua intensa vita da pittore che predilige nella sua poetica un'immersione nel mondo fantastico ed illusorio di paesaggi immaginifici, nature audaci e sincretiche immortalate in un colore che è nota dominante ed evocativa.

Tra le tantissime mostre personali e collettive vale la pena ancora menzionare la personale del 1991 per il XXV anniversario della fondazione del WWF di Rivarolo Canavese, quella del 1995 “Le ragioni del vivere” alla Fondazione Pirelli di Induno Olona, mentre nel 2000 è la personale a Parigi, alla Chambre de Commerce Italienne. Dal 2001 al 2009 si alternano ancora mostre personali e collettive. Tra le prime spiccano quella al Museo d'Arte Moderna Gazoldo degli Ippoliti a Mantova (2001), con la presentazione di Josè Pierre, Fulvio Abbate e Flaminio Gualdoni, e del relativo catalogo o, la personale al museo di Villa Morazzana a Livorno (2001), quella al museo Mulino Bottenero di Chiavenna (2003) e le sue esposizioni svoltesi in periodi diversi all'Ecomuseo dell'alabastro a Castellina Marittima, Livorno, la prima del 2005 dal titolo “Ipotesi Floreale” e l'altra “Evoluzione”, del 2009, in cui l'immagine allusiva di rigenerazione e rinascita diventa per l'artista nuovo spunto di meditazione sull'essenza della vita ed il suo eterno confronto tra inizio e fine. Ultima in ordine di tempo la mostra dal titolo “La forma e l'attesa” curata da Elisabetta Olmeda e svoltasi a Roma nella suggestiva cornice di un sito archeologico.

Nell'ottobre 2013 e marzo 2014 due mostre presso Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza dal titolo “Linee oltre la Forma” e “Fossilia”. Nel maggio del 2014 l'importante mostra personale “Omaggio a Torino” presso l'Archivio di Stato di Torino con il patrocinio della Città di Torino con la quale Giovanni Boffa ritorna a Torino dopo 20 anni di assenza. Seguono nell’ottobre 2014 e settembre 2015, presso il Palazzo dei Mutilati a Verona, due mostre dal titolo “Sesto Continente” e “Legami Vitali”.
Negli ultimi anni Giovanni Boffa si ritira a vita privata nel Golfo di Gaeta dove coltiva la sua grande passione di studioso del mare dedicandosi alla raccolta delle conchiglie di cui è disseminata la spiaggia proponendosi la realizzazione di una raccolta di esemplari rappresentativi delle spiagge del Tirreno chiedendo fin da subito che il suo lavoro fosse donato all’attività accademica di un Museo di scienze naturali.
Giovanni Boffa muore improvvisamente il primo di settembre del 2017 nella sua casa di Scauri (Latina).