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Uno studio del Museo di San Michele al convegno “Empatia agrosilvopastorale nelle aree rurali fragili”

Uno studio del Museo di San Michele al convegno “Empatia agrosilvopastorale nelle aree rurali fragili”
Le scritte dei pastori del Monte Cornon - Fiemme, illustrate nella sessione “La pastorizia fra miti e realtà”


Uno studio sull’organizzazione della pastorizia della valle di Fiemme, promosso e realizzato dal Museo, sarà presentato il 18 marzo al convegno “Empatia agrosilvopastorale nelle aree rurali fragili” organizzato da Dispes, Università di Trieste, Aree Fragili APS, più FiSPPA e TESAF, due Dipartimenti dell’Università di Padova. A presentare lo studio ‘La pastorizia fra miti e realtà. Pastori di ieri, pastori di oggi. Due mondi a confronto’, sarà l‘etnoarcheologa Marta Bazzanella che è conservatrice al Museo di San Michele e lo ha realizzato insieme a Ilario Cavada, dottore forestale della Magnifica Comunità di Fiemme. Per partecipare all’incontro basta iscriversi cliccando sul link https://bit.ly/3MK3YJR

L’approfondito studio ha messo in luce una singolare documentazione della pastorizia in Val di Fiemme tra la seconda metà del Quattrocento e la prima metà del Novecento: migliaia di scritte lasciate dai pastori sulle pareti del Monte Cornon nel corso dei loro spostamenti dai paesi del fondovalle verso i pascoli di quota. La pastorizia è un’attività antica: in Val di Fiemme era regolamentata da norme ben definite rintracciabili nelle locali Carte di Regola e nelle consuetudini della Magnifica Comunità di Fiemme.
Le testimonianze rinvenute sulla roccia sono particolarmente dettagliate e utili alla ricerca: oltre a fissare il passaggio con giorno, mese e anno, il pastore evidenziava le iniziali del nome e cognome e i riferimenti numerici rispetto al conteggio del bestiame pascolato. Compaiono anche disegni, messaggi di saluto e aneddoti relativi al lavoro in montagna. Come strumenti di scrittura sono stati usati pennelli rudimentali, costituiti da ramoscelli sfibrati con i denti, mentre per il colore si sfruttava l’ocra rossa, facilmente reperibile sulla stessa montagna: una volta polverizzata l’ocra veniva unita a latte di capra, urina o saliva, per ottenere una “scrittura/pittura” più duratura.
Ancora oggi - risalendo i pendii della montagna partendo dagli abitati di Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme e Predazzo e ripercorrendo gli stessi tragitti dei pastori e delle loro greggi - si può ammirare la montagna dipinta di rosso, risultato dell’attività scrittoria dei pastori.
Durante l’incontro saranno illustrate le fonti che hanno permesso di ricostruire la pastorizia della valle di Fiemme. Un piccolo approfondimento sarà dedicato anche all’empatia che quest’antica attività esercita ancora sulle giovani generazioni.

Ulteriori informazioni:
https://www.areefragili.it/convegno-2022/