Convegni


“CONTACT ZONE”. I RUOLI DEI MUSEI SCIENTIFICI NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA

I musei del XXI secolo hanno avviato profonde trasformazioni degli obiettivi e dei ruoli, che implicano cambiamenti a livello culturale, gestionale, professionale. Il processo evolutivo che allinea i musei alle esigenze ed alle trasformazioni delle società è stato inquadrato in un documento fondamentale dell’Europa unita, sottoscritto anche dal nostro Paese: la Convention on the Value of Cultural Heritage for Society (Council of Europe Framework; Faro, 27/10/2005), che prevede un uso del patrimonio museale etico, benefico per l’insieme delle società e la qualità della vita, per la promozione del legame sociale, la valorizzazione delle diversità culturali e il dialogo interculturale, e per combattere forme di esclusione. Le Agende museali, quindi, estendono i ruoli istituzionali storicamente fondati sulle collezioni (conservazione, ricerca, comunicazione, PRC model della Reinwardt Academie) e si aprono a nuovi ruoli più orientati verso le comunità territoriali e i visitatori/non visitatori. Nelle definizioni “Museum as contact zone” (Clifford, 1997), “Museum social oriented” e “Inclusive Museum”, ampiamente diffuse e caratterizzanti le nuove politiche museali, sono implicitamente contenute alcune delle trasformazioni auspicate o avviate dai musei moderni. Molti musei oggi già si configurano come luoghi di accoglienza per pubblici di ogni età, formazione, cultura, di dialogo tra diverse persone, istituzioni e comunità, di co-costruzione di nuove conoscenze, relazioni e pratiche sociali. Tra gli obiettivi dichiarati negli statuti, compare sempre più frequentemente l’inclusione socio-culturale, intendendo, con queste parole chiave, programmi ed azioni che tendono ad attrarre l’audience sottorappresentata a scopo di formazione culturale, ma anche progetti che più ambiziosamente mirano ad un miglioramento della qualità della vita degli individui e delle comunità e alla riduzione del rischio di esclusione, come richiesto dalla Convenzione di Faro. Qual è la posizione dei musei scientifici di fronte alle nuove richieste ed alla veloce trasformazione in atto? Come vivono le esigenze delle società e delle culture in transizione? Sono allineati/sensibili ai nuovi obiettivi ed ai nuovi ruoli richiesti?
I musei scientifici hanno come mission storica la produzione di cultura scientifica e la formazione culturale della popolazione; sono attivi mediatori nelle relazioni scienza-società, sostenendo la democrazia culturale e la partecipazione attiva dei cittadini all’impresa scientifica; stanno rispondendo alle esigenze sociali in società multiculturali, multietniche, globalizzate, interessate da conflitti e problemi di sostenibilità. Hanno quindi grandi potenzialità nel partecipare attivamente al miglioramento della qualità della vita ed alla sostenibilità delle nostre società. Possono esercitare un ruolo fondamentale nella formazione e nell’inclusione culturale di tutti i cittadini, in particolare di categorie svantaggiate o a rischio di isolamento/emarginazione; le collezioni, particolarmente quelle naturalistiche e le consolidate pratiche educative dei nostri musei possono costituire il contesto, l’elemento di dialogo, scambio e ri-composizione di conoscenze necessario per costruire nuove relazioni sociali e nuovi processi partecipativi. La più che dimostrata capacità di evolvere rispondendo ai processi evolutivi delle società, di mettersi in gioco, di accettare sfide, gioca a vantaggio di nuovi ruoli, trasformazioni e responsabilità dei nostri musei nella società contemporanea.

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