Dicembre 2008 - N. 3

Memorie

Anno: 2008
Volume: 3

p. 0 / Dicembre 2008 - N. 3

p. 1 / Dicembre 2008 - N. 3

p. 7 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
L’attività di documentazione, ricerca e divulgazione che si svolge nei musei naturalistici è realizzata grazie alla presenza di collezioni debitamente conservate. Diverse tecniche e materiali sono in grado di assicurare una buona conservazione dei reperti biologici, che spesso risultano molto facilmente deteriorabili, e che, invece, i curatori dei musei devono fare in modo che si mantengano inalterati nel tempo. In base all’esperienza maturata in oltre 30 anni di attività nelMuseo Civico di Storia Naturale di Carmagnola (Torino), sono qui trattati alcuni tra i principali composti chimici di cui si è fatto più largo uso nel corso della raccolta e conservazione degli esemplari biologici che costituiscono le attuali collezioni di questa istituzione: acetone, acqua, acqua ossigenata, alcol, alcol acetato, benzina rettificata, canfora, colla entomologica, creosoto di faggio, etile acetato, formalina, inchiostro di china, naftalina, paradiclorobenzolo. Per ciascuna di queste sostanze vengono fornite brevi notizie sull’uso in alcune importanti attività, sia sul campo che in laboratorio. Nella parte conclusiva del lavoro si accenna ai rischi connessi all’uso di questi prodotti, che non raramente possono risultare variamente pericolosi per coloro che li utilizzano direttamente, o che semplicemente frequentano i musei e soprattutto i loro laboratori. Diversi di questi composti chimici risultano infatti corrosivi, esplosivi, infiammabili, irritanti e tossici in misura variabile, e possono addirittura contribuire all’insorgenza del cancro. Viene ribadita la necessità di ridurre al minimo il rischio di tali eventi: in primo luogo è indispensabile essere a conoscenza delle principali caratteristiche chimiche di ciascun composto, che deve essere scelto ed utilizzato in modo corretto. È assolutamente indispensabile adottare, sempre e con regolarità, alcune misure che risultano generalmente molto semplici e poco dispendiose, ma efficaci, e quindi in grado di offrire una adeguata protezione (ventilazione dei locali, uso di pinze, guanti, occhiali e mascherine ecc.). Infine, in base alla tipologia di attività ed alle sostanze usate con maggiore frequenza, andrebbero pianificati controlli sanitari preventivi e periodici.

Parole chiave
collezioni biologiche, raccolta, conservazione, prodotti chimici, tecniche, sicurezza.

The use of some chemicals in collecting preserving and managing the biological collections of a natural history museum.

Abstract
In the natural history museum, the whole cataloguing, research and education activities are carried out thanks to properly preserved collections. Biological finds are usually easily perishable, but a lot of chemicals and techniques allow to maintain them in a good state of preservation through time. In this paper, according to our activity (years 1973–2004) at theMuseum of Natural History of Carmagnola, Turin (NWItaly), I describe some of the chemicals and the relevant techniques used more frequently both in the collection and preservation of our zoological collections. The list is as follows: acetic alcohol, acetone, alcohol, beechwood creosote, camphor, entomological gum, ethyl acetate, formalin, hydrogen peroxide, India ink, naphthalene, paradichlorbenzene, petroleum ether and water. These products are considered in some activities mainly carried out in the laboratory: killing and mounting insects; preparation of osteologic and fluid-preserved collections; labelling, cleaning and relaxing/re-hydration of biological specimens; fighting against insect pests and moulds. Nevertheless, many chemicals can be dangerous in different ways (for instance they can be corrosive, flammable, irritable, poisonous and carcinogenic); as a result of this, at the conclusion of this paper, the risks connected to the use of such chemicals are highlighted. As far as possible, the potential danger resulting from the presence and utilization of certain substances must be reduced to a minimum. First of all, it becomes necessary to know the features and to make a correct use of every chemical substance. Then it is essential that some safety measures are adopted once and for all: besides, these precautions are usually simple and inexpensive (for example ventilation of rooms, use of forceps, gloves, goggles, and so on) but able to offer a good protection to those people working on biological collections. Finally, it could be a good rule to subject the staff to medical surveillance, with preventive and periodical check up.

Keywords
biological collections, collection, preservation, chemicals, techniques, safety.

p. 11 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
Lo sviluppo delle tecnologie molecolari avvenuto nell’ultimo decennio ha consentito la possibilità di analizzare il DNA estratto da tessuti antichi, permettendo di ricostruire la storia naturale degli organismi sottoposti ad analisi. Le collezioni museali rappresentano una fonte vastissima di reperti, conservando spesso campioni unici e di grande valore storico. Rappresentano quindi delle vere e proprie banche di biodiversità, e la possibilità di un loro utilizzo per studi paleogenetici risulta di fondamentale importanza. L’analisi di DNA estratto da resti umani conservati in museo permette di ricostruire la storia, sia diacronica sia sincronica, delle popolazioni, i loro movimenti migratori, le modalità di popolamento di una certa area geografica. Due fattori rendono difficile l’analisi dei reperti antichi: la presenza di fattori inibenti che alterano le condizioni degli acidi nucleici ottenuti dai tessuti antichi, e la contaminazione con DNA umano moderno che rende incerto il risultato. Entrambi questi problemi sono fortemente influenzati dalla delicata fase di estrazione del DNA antico. Il presente lavoro approfondisce queste problematiche, riportando alcuni aspetti tecnici relativi all’analisi di reperti museali.

Parole chiave
paleogenetica, antropologia molecolare, DNA antico.

DNA extraction and analysis of museum finds.

Abstract
The development that molecular technology has witnessed in the past decade has made it possible for us to analyse DNA extracts of tissue from ancient times and this enables us to reconstruct the natural history of the organisms we analyse.Museum collections are a vast source of historical finds and they often contain specimens that are unique or of high historical value. They represent, we could say, banks of biodiversity in their own right and are therefore of fundamental importance to paleogenetic studies. The Dna analysis of human remains preserved at the museum allows us to reconstruct, both synchronically and diachronically, the history of populations, their migratory flows and the ways in which specific geographical areas were peopled. Two factors make the analysis of ancient specimens particularly difficult: the presence of inhibiting elements which alter the state of nucleic acids in ancient specimens, and the contamination of modern human Dna, which makes the result dubious. Both problems are largely associated to the delicate phase of ancient Dna extraction. This text seeks to examine these issues by reporting on some of the technical aspects relevant to the analysis of museum specimens.

Keywords
paleogenetics, molecular anthropology, ancient Dna.

p. 24 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
I reperti botanici vengono selezionati e preparati in diversi modi. Le differenze dipendono dalle caratteristiche strutturali dei campioni, ma anche dalle finalità di utilizzo. Qualunque sia il metodo prescelto, i preparatori allestiscono i materiali per renderli accessibili per la ricerca e per gli altri usi museologici. I ricercatori, i docenti e gli addetti alle esposizioni usano oggi una combinazione di esemplari vivi e preparati, associati a fotografie, modelli di grandi dimensioni, strutture interattive e ogni altro mezzo ritenuto idoneo per studiare o per illustrare una teoria o un fenomeno naturalistico.

Parole chiave
museologia, botanica, reperti, preparazione.

Preserving plant specimens.

Abstract
Botanical specimens are collected and stored in diverse ways.Whatever the preparation method, the reason collectors prepare specimens is to make them accessible for research or other museological use. Researchers, teachers and exhibition staffs use today a combination of live and mounted specimens, with photograps, large-scale models and hands-on exhibits to study or illustrate every naturalistic subject.

Keywords
museology, botany, specimens, preservation.

p. 31 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
Dal 2000 è stata formalmente istituita presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali una Sezione di Limnologia e Algologia. Nel settore della ricerca l’obiettivo principale è lo studio non solo della struttura delle comunità e dei taxa più rilevanti (morfologia, autoecologia), ma, grazie a una rete di collaborazioni, anche di aspetti del metabolismo bioorganico e di caratterizzazione con tecniche di genetica molecolare. I materiali vengono organizzati in collezioni, particolarmente adatte come documentazioni tangibili di situazioni di qualità ambientale. La Sezione ha in affidamento anche una collezione storica (Ottocento) costituita da più di un migliaio di exsiccata (tutti i gruppi di alghe, ambienti d’acqua dolce e marini). Le attività in corso, tutte riferite ad ambienti d’acqua dolce, e le collezioni da gestire si prestano per commentare un ampio spettro di tecniche di preparazione dei materiali algologici. Un Progetto di ricerca multidisciplinare (Studio dell’arrossamento del Lago di Tovel, SALTO), finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito del quale lo studio del dinoflagellato un tempo responsabile dell’arrossamento del Lago di Tovel è stato eseguito con una molteplicità di approcci (morfologia, ultrastruttura, ecofisiologia, chimica bioorganica, biologia molecolare), viene utilizzato come caso emblematico per una discussione sul forte condizionamento che le tecniche di preparazione e conservazione impongono ai futuri utilizzi dei materiali. Gli exsiccata, molto meno utilizzati di un tempo in campo algologico (acque dolci), consentono tuttavia spesso un’ampia gamma di modalità di studio, in particolare in un‘epoca in cui chemotassonomia e genetica molecolare si affiancano sempre più frequentemente a metodiche più tradizionali per la classificazione dei materiali.

Parole chiave
alghe, cianoprocarioti, preparazione, exsiccata, diatomee, tecniche di conservazione.

The preparation of phycological materials (freshwater environments).

Abstract
Since 2000 a Limnology and Phycology Section was established within the Museo Tridentino di Scienze Naturali. As regards scientific research, the main goal is the study not only of community structure and of the most relevant taxa (morphology, autecology), but also of bioorganic metabolism and of the characterisation with molecular genetics techniques in partnership with other institutions and working groups. Samples are organised in collections which are also material documents of environmental quality conditions. The Section’s legacy includes also a historical (Nineteenth century) algae collection, made up by more than thousand exsiccata (all groups of algae, marine and freshwater environments). Ongoing activities, all concerning freshwater environments, and the collections to manage offer examples and cases to discuss a wide range of preparation techniques of algological materials. A multidisciplinary research project (Studio dell’arrossamento del Lago di Tovel, SALTO/ Blooms and Environment: Science for Tovel, BEST), financed by the Autonomous Province of Trento, in the frame of which the study of the dinoflagellate once responsible of the reddening of Lake Tovel was carried out with manifold approaches (morphology, ultrastructure, ecophysiology, bioorganic chemistry, molecolar biology), is used as an emblematic case study for the discussion of the strong conditioning imposed by the preparation and conservation techniques on future possible uses of the materials. Exsiccata, far less used in phycology (freshwater) than in former times, nevertheless often allow a broad spectrum of investigative approaches, especially in recent times, when chemotaxonomy and molecular genetics more and more frequently come alongside with more traditional methods for the classification of materials.

Keywords
algae, cyanoprokaryotes, preparation, exsiccata, diatoms, preservatives.

p. 39 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
Con il presente lavoro si intende fornire un primo contributo sulle collezioni di botanica in liquido esistenti in Italia. È stata condotta un’indagine per censire le collezioni esistenti e per individuare i principali liquidi utilizzati. Per ciascuno di essi è stata redatta una scheda che riporta i vantaggi e gli svantaggi per la conservazione del materiale vegetale, gli effetti collaterali che possono impedire ulteriori studi a livelli biomolecolare e ultrastrutturale, i rischi ai quali sono sottoposti gli operatori e le norme di sicurezza previste per il loro utilizzo. Nella seconda parte di questo lavoro vengono proposte alcune tecniche di conservazione in liquido di collezioni subfossili e fossili; in particolare si fa riferimento alle collezioni palinologiche e carpologiche, e al trattamento preventivo all’impregnazione dei legni saturi di acqua.

Parole chiave
collezioni in liquido, collezioni botaniche, palinoteca, carpoteca, legni subfossili saturi d’acqua.

Preliminary report on preserved fluid plant collections in Italy.

Abstract
A first list of Italian plant collections preserved in fluid media is presented here. Two kinds of collections have been recognized: the first ones, i.e. the “historical collections”, are mostly constituted by miscellanea of specimens picked up by researchers in past times. These collections are of historical worth and in most cases they are still used for a didactic and exhibitional scope in museums. The second ones, i.e. the “modern collections”, consist mainly of reference collections, used by botanist and palaeobotanist for plant remains identification. Each liquid preservative has been discussed, analyzing its advantages and disadvantages for specimen preservation (e.g. maintenance of morphoanatomy and ultrastructural features), for safety of researchers and technicians, and laws regulating their use. Finally we describe the main methods in use for preserving subfossil and fossil plant remains in collections. Collections of pollen, fruits, seeds and waterlogged woods have been specifically treated.

Keywords
preserved fluid collection, plant collection, pollen collection, fruits and seeds collection, waterlogged woods.

p. 50 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
Il degrado dei reperti fossili, consiste in un insieme di processi che conducono a un depauperamento delle loro qualità. Con il restauro si interviene per assicurare la trasmissibilità del reperto tramite un intervento limitato al minimo. Il restauro e un’operazione che comprende più fasi: pulitura, consolidamento, ricomposizione, integrazione. La pulitura è la fase più delicata del restauro in quanto è un’operazione irreversibile con la quale si procede alla rimozione dei materiali che inglobano il reperto. Il metodo che si segue in questa fase può essere di tipo fisico, chimico, meccanico. Il consolidamento consente, mediante materiali adeguati, l’adesione delle parti degradate al substrato sano, dando una migliore consistenza a tutto il reperto. La ricomposizione, tramite l’incollaggio, è l’operazione necessaria per far aderire due parti disgiunte a cui segue l’operazione di integrazione, che ha lo scopo di colmare lacune e discontinuità presenti sul reperto e di assicurargli stabilità. I composti chimici impiegati nelle varie fasi del restauro hanno funzioni diverse in relazione alla finalità delle operazioni da svolgere. Le caratteristiche primarie che devono possedere sono: reversibilità, inerzia fisico-chimica, inerzia biologica.

Parole chiave
fossile, restauro, consolidamento, integrazione, reversibile.

Tools, materials and techniques for the conservation and exhibition of fossil vertebrates.

Abstract
The deterioration of fossils consists of processes that lead to a depauperation of their qualities, the restoration allows the transmission of the fossil through a very limited operation. The restoration is an operation that consists of different phases: cleaning, consolidation, recomposition, integration. The chemical substances in the phases of the restoration have different functions with regard to the aim of the operations. The characteristics of the materials have to be: reversibility, physical-chemical inactivity, biological inactivity.

Keywords
fossil, restoration, consolidation, integration, reversible.

p. 61 / Dicembre 2008 - N. 3

Riassunto
IlMuseo Civico di Storia Naturale diMilano, con un flusso annuale di circa 300.000 visitatori, costituisce uno dei più importanti poli di divulgazione scientifico-naturalistici presenti in Italia. Un intero settore del museo (12 sale), curato dalla sezione di Zoologia dei Vertebrati, ospita un’esposizione sui biomi mondiali sviluppata con l’ausilio di diorami (77) e vetrine tematiche. I diorami, in particolare, per la loro stessa natura di documentazione di situazioni di rilevanza eco-etologica, implicano l’ostensione di reperti di zoologia dei vertebrati molto curati sul piano della resa posturale, sia essa finalizzata alla rappresentazione di momenti salienti della biologia di una specie, sia essa determinata dai vincoli dell’ambientazione. Per questi motivi sono state sperimentate ed applicate diverse tecniche di preparazione raggruppabili in quattro categorie: tassidermie, reperti scheletrici, calchi e modelli. Per ciascuna categoria sono presentate e analizzate le soluzioni più originali scelte di volta in volta secondo le caratteristiche dei reperti, la loro disponibilità nelle collezioni del MSNM o sul mercato e il loro utilizzo finale nell’esposizione. Dove rilevante ai fini della documentazione tecnica, le lavorazioni sono spiegate nelle fasi di dettaglio, con riferimento alle tipologie merceologiche dei prodotti utilizzati e alle loro indicazioni d’uso.

Parole chiave
tecniche, tassidermia, calchi, modelli, Museo di Storia Naturale di Milano.

Preparation of zoological specimens for the exhibitions.

Abstract
The Milan Natural History Museum, with a yearly count of 300,000 visitors, can be highlighted as one of the leading centers in Italy for popularization about natural science. More than half of the entire exhibitions area (around 2700 square meters; 12 out of 23 halls) is devoted to the illustration of the World’s biomes by mean of dioramas and theme exhibits; the Museum’s Vertebrate Zoology Department wholly takes charge of this exhibitions’ section. Dioramas imply the show of carefully prepared specimens, whose final commitment is the documentation to the public of thoroughly characterized ecological and ethological situations. In particular, the specimen’s posture must attain correctly to the biology and anatomy of the species and to the restrictions imposed by the artificial environmental reconstruction. This led us to experiment various preparation techniques that we schematically arranged into four groups: taxidermies, osteological preparations, casts and models. For each category are here presented and analyzed the most original solutions chosen time by time in order to accomplish the characteristics and needs of the specimens, their availability in the museum’s collection and on the market and their final use in the exhibits.When relevant to the technical documentation, the preparation process is treated in detail, with reference to the products used.

Keywords
techniques, taxidermy, casts, models, Milan Natural History Museum.

p. 69 / Dicembre 2008 - N. 3