Riassunto
La possibilità di riprodurre oggetti museali sia a fini di ricerca scientifica, che didattici, viene resa disponibile
dalle più moderne strumentazioni di scansione 3D e di stampa in solido, come ad esempio quella presente nel
Museo di Scienze della Terra, e resa disponibile dal Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia
Scientifica dell’Università degli Studi di Bari.
Ricostruzioni di campioni fossili (impronte di dinosauro, ammoniti, ecc.), reperti archeologici (vasellame,
crani, utensili), forme cristallografiche (geminati di gesso), oggetti di culto (statue, ostensori, calici), sono
solo alcuni esempi di studio di ricerca scientifica con ricadute in ambito didattico-museale. Da sottolineare,
in particolare, la possibilità di utilizzare tali ricostruzioni di beni culturali all’interno di percorsi interattivi,
fruibili anche da videolesi, nonché per la produzione di gadget destinati ai museum-shop.
Le scansioni 3D per il loro livello di interazione e spettacolarità si prestano alla diffusione attraverso i siti web
dei musei che le hanno prodotte.
Inoltre, la tecnologia utilizzata si pone come esempio per la trasferibilità di modelli vettoriali di beni inalie -
nabili e di tutte le applicazioni ad essi collegate, tra strutture museali afferenti a reti virtuali.
Parole chiave
museo, scansione, interattivo, comunicazione, modello.
3D technologies for museums.
Abstract
In museums, the communication through the exhibited objects is an essential feature for transferring knowledge. Since it is interactive
and perceptive, it becomes even more relevant especially in a culture where information is mostly based on “image”.
The department of “Scientific Museum Services” at the “Universita’ degli Sudi” in Bari, Italy, provides 3D scanning and printing
technology that allow to reproduce “museum objects” either for research or teaching purposes.
Reproduction of samples fossils (dinosaurs and “ammonite” footprints), of ancient ruins (vases, skeletons, tools), of crystal shapes
(“twinned gypsum”) and religious objects (statues, “monstrance” and glasses) are only few examples of research studies with teaching
implications. In particularly, it’s worthwhile to underline the possibility to utilize this methodology for rebuilding “cultural assets”
for video interactions and “gifts” for the museum shop. The products of this 3D scanning technology are so interactive and spectacular
that can also be published on the web sites of the museums that produce them.
Moreover this technology is a great example to create a “virtual” networking of museums and to promote transfer and communication
about cultural assets of “inestimable” value.
Keywords
museum, scanning, interactive, communication, model.
p. 111 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE