Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Anno: 2010
Volume: 4

Riassunto
La possibilità di riprodurre oggetti museali sia a fini di ricerca scientifica, che didattici, viene resa disponibile dalle più moderne strumentazioni di scansione 3D e di stampa in solido, come ad esempio quella presente nel Museo di Scienze della Terra, e resa disponibile dal Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica dell’Università degli Studi di Bari. Ricostruzioni di campioni fossili (impronte di dinosauro, ammoniti, ecc.), reperti archeologici (vasellame, crani, utensili), forme cristallografiche (geminati di gesso), oggetti di culto (statue, ostensori, calici), sono solo alcuni esempi di studio di ricerca scientifica con ricadute in ambito didattico-museale. Da sottolineare, in particolare, la possibilità di utilizzare tali ricostruzioni di beni culturali all’interno di percorsi interattivi, fruibili anche da videolesi, nonché per la produzione di gadget destinati ai museum-shop. Le scansioni 3D per il loro livello di interazione e spettacolarità si prestano alla diffusione attraverso i siti web dei musei che le hanno prodotte. Inoltre, la tecnologia utilizzata si pone come esempio per la trasferibilità di modelli vettoriali di beni inalie - nabili e di tutte le applicazioni ad essi collegate, tra strutture museali afferenti a reti virtuali.

Parole chiave
museo, scansione, interattivo, comunicazione, modello.

3D technologies for museums.

Abstract
In museums, the communication through the exhibited objects is an essential feature for transferring knowledge. Since it is interactive and perceptive, it becomes even more relevant especially in a culture where information is mostly based on “image”. The department of “Scientific Museum Services” at the “Universita’ degli Sudi” in Bari, Italy, provides 3D scanning and printing technology that allow to reproduce “museum objects” either for research or teaching purposes. Reproduction of samples fossils (dinosaurs and “ammonite” footprints), of ancient ruins (vases, skeletons, tools), of crystal shapes (“twinned gypsum”) and religious objects (statues, “monstrance” and glasses) are only few examples of research studies with teaching implications. In particularly, it’s worthwhile to underline the possibility to utilize this methodology for rebuilding “cultural assets” for video interactions and “gifts” for the museum shop. The products of this 3D scanning technology are so interactive and spectacular that can also be published on the web sites of the museums that produce them. Moreover this technology is a great example to create a “virtual” networking of museums and to promote transfer and communication about cultural assets of “inestimable” value.

Keywords
museum, scanning, interactive, communication, model.

p. 111 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Nei laboratori di zoologia, in particolare nelle preparazioni acarologiche ed entomologiche, l’alcool etilico rappresenta una sostanza largamente impiegata a varie concentrazioni sia quale mezzo solvente che come mezzo conservante. Lo zoologo per la preparazione e la conservazione dei campioni si trova spesso ad utilizzare soluzioni di alcool etilico a diverse concentrazioni difficilmente reperibili in commercio e che devono essere preparate di volta in volta. Effettuare la diluizione di soluzioni è già spesso una procedura complessa ancor più se si tratta di soluzioni idroalcoliche dove si verifica una contrazione di volume con la produzione di calore che implica un’imprecisione, qualora si eseguano preparazioni volumetriche, che può ripercuotersi negativamente sulla preparazione e sulla conservazione finale dei reperti biologici. L’articolo analizza gli usi dell’alcool etilico in zoologia e fornisce i criteri per una corretta preparazione delle soluzioni idroalcoliche.

Parole chiave
etanolo, alcool etilico, soluzioni idroalcoliche, contrazione volume, ETOH.

Proper use of the ethyl alcohol in the laboratories of zoology.

Abstract
In the laboratories of zoology, especially in acarologiques and entomologiques preparations, the ethyl alcohol is a substance widely used to various concentrations as a solvent that as a preservative. For the preparation and storage of samples, the zoologist is often found to use solutions of ethyl alcohol in different concentrations, difficult to obtain in trade and which must be prepared from time to time. The preparation of diluted solutions is a complex procedure, even more if there are hydroalcoholic solutions with a reduction of volume and production of heat that implies an inaccuracy in the execution of volumetric preparations, which may adversely affect the final preparation and the conservation of biological finds. This article analyses the uses of ethyl alcohol in zoology and provides the criteria for the proper preparation of the hydroalcoholic solutions.

Keywords
ethanol, ethyl alcohol, hydroalcoholic solution, volume contraction, ETOH.

p. 118 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Questo lavoro fornisce informazioni sulla realizzazione della nuova esposizione ornitologica della sala XVIII (Nidi e Uova) della Specola di Firenze. Gli autori illustrano schematicamente i criteri adottati per la progettazione dell’allestimento, con note sugli accorgimenti impiegati nel percorso e sui supporti didattici utilizzati.

Parole chiave
ristrutturazione, collezione ornitologica, Museo “La Specola”.

The renovation of the room XVIII (nests and eggs) of the Zoological Section “La Specola”, Natural History Museum of Florence University.

Abstract
The paper gives information about the realisation of the new ornithological exhibit of the room XVIII (Nests and Eggs) of “La Specola” Museum, Florence, Italy. The authors synthetically show the criteria for the preparation of the displays, with notes on the employed devices and educational supports.

Keywords
renovation, ornithological collection, “La Specola” Museum.

p. 127 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Lo studio carpologico di reperti fossili vegetali (frutti e strobili) provenienti da sedimenti argillosi del Pleistocene inferiore-medio, depositatisi in un ambiente fluvio-lacustre appartenente alla porzione settentrionale del Bacino Tiberino, ha fornito la possibilità di utilizzarli per la creazione di una piccola esposizione presso il Centro Studi sul Quaternario (CesQ) di Sansepolcro. La musealizzazione di tali reperti, utilizzando le strutture già esistenti e con costi minimi, ha incrementato le potenzialità didattiche del centro espositivo, fornendo sia informazioni sul paleoambiente che sulla paleoecologia dell’areale altotiberino durante il Quaternario. La creazione di un pannello esplicativo: “Gli Alberi del Bacino Tiberino durante il Pleistocene” completa le informazioni con immagini degli alberi attuali, immagini dei reperti fossili confrontati con il corrispettivo attuale, disegni di vertebrati che abitavano l’ambiente nello stesso periodo ed infine un disegno schematico che ipotizza la distribuzione della paleovegetazione arborea. La potenzialità didattica di questo modesto allestimento è stata provata, ad un anno dalla sua creazione, dall’elevato numero di scolaresche che la utilizzano per conoscere e comprendere l’evoluzione del territorio.

Parole chiave
resti vegetali fossili, caratterizzazione, musealizzazione, didattica.

From classification to fruition: exposition of paleocarpological flora at the "Centro Studi sul Quaternario" (CeSQ) in Sansepolcro.

Abstract
The knowledge about the quaternary floristic panorama represents one important contribute for the paleoenvironmental reconstruction; to know the “past” environment allows to understand the “present” and stimulate the protection of the “future” environment. Following this idea we organized a little exposition at the Quaternary Study Center (CesQ) of Sansepolcro (Arezzo). Our contribute enriched the archeological exposition, with carpological fossil specimens (fruits and cones) of the Early Quaternary. The fruits and the coniferous cones were founded at the Fighille Quarry (Citerna, PG) where outcrop continental clays, sands and gravels, deposited in the northern portion of the Tiberino Basin. The vegetable fossils were analyzed to generic and specific attributions and after musealized with the aim to promote the fruition and the didactic. The small disposible space was utilized at better and one explicative panel was ideated to complete the communication. The didactic potentiality of this exposition was gratified by the numerous classes that yearly visited the CesQ.

Keywords
fossil fruits and cones, identification, exposition, didactic fruition.

p. 130 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Il Museo di Antropologia criminale creato a Torino da Cesare Lombroso (1835-1909) rappresenta un complesso di beni culturali unico al mondo. Il suo riallestimento, che ha portato all’apertura al pubblico nel novembre 2009, ha offerto l’occasione per valorizzare questo patrimonio, per sottolinearne l’interesse storico scientifico e per sviluppare iniziative di comunicazione ed educazione museale. Poiché le collezioni, che rispecchiano gli interessi di Lombroso, invitano a riflettere su argomenti delicati e tuttora oggetto di dibattito, lo sviluppo del progetto di comunicazione museale è stato particolarmente complesso e ha richiesto la collaborazione di differenti specialisti. Il percorso espositivo si snoda attraverso nove sale, alcune delle quali rievocano un allestimento storico, mentre altre sfruttano una museografia moderna che, grazie ad alcuni video, presenta una visione critica dell’opera di Lombroso e propone una riflessione generale sul metodo scientifico.

Parole chiave
Museo Lombroso, allestimento, comunicazione, educazione museale.

The redesign of the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology, University of Turin. A cultural heritage and a tool of museum education.

Abstract
The Museum of Criminal Anthropology created in Turin by Cesare Lombroso (1835-1909) is a cultural heritage unique in the world. Its redesign, leading to its opening to the public in November 2009, provided the occasion to enhance this heritage, to underline its historical scientific importance and to conduct museum communication and education initiatives. Since the collections, which reflect the interests of Lombroso, invite the visitor to give thought to delicate matters still the subject of debate, the project of museum communication was particularly complex and required the collaboration of various specialists. The exhibition course winds through nine rooms: some of them have a historical setting, while others exploit modern museography which, thanks to several videos, presents a critical view of Lombroso’s work and proposes a general reflection on the scientific method.

Keywords
Lombroso Museum, design, communication, museum education.

p. 139 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
L’Orto Botanico della Tuscia, istituzione creata a sostegno delle attività didattiche e di ricerca universitaria, si rivolge a studenti delle scuole di ogni ordine e grado che visitano la struttura avvalendosi della guida di personale specializzato. Collabora con la comunità scientifica nazionale e internazionale per la salvaguardia della biodiversità vegetale, seguendo linee guida e strategie comuni sperimentate su scala internazionale. Al di fuori dell’utenza universitaria e scolastica svolge un’opera divulgativa in ambito cittadino con l’organizzazione di corsi teorico-pratici legati alle tradizioni del territorio, mostre-mercato e seminari tematici. Fa parte del Sistema Museale di Viterbo, una rete creata dall’Assessorato Provinciale alla Cultura e al Turismo per la valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Tuscia. Organizza annualmente iniziative di Educazione Ambientale, tra cui “AmbientArti”, con convegni, tavole rotonde e laboratori didattici, concerti e performance di musica e danza, attività di divulgazione ambientale con le scolaresche, visite guidate alle collezioni botaniche; partecipa alla manifestazione “San Pellegrino in fiore”, che si svolge nel quartiere medioevale di Viterbo. Fa parte del Sistema Museale d’Ateneo, realtà nata per collegare tra loro varie forme della memoria storica e della ricerca, per promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico dell’Ateneo e delle sue collezioni storiche, demo-antropologiche, scientifiche e artistiche.

Parole chiave
didattica, biodiversità, divulgazione, collezioni botaniche.

The botanical garden of University of Tuscia: new experiences in communication.

Abstract
The Botanical Garden of University of Tuscia (BGUT), an institution created to support teaching and research activities at academic level, relates also to students of every grades who visit this structure guided by qualified personnel. BGUT co-operate with the scientific community, both national and international, to safeguard vegetal bio-diversity, according to guidelines and common strategies tested at international dimension. Beyond the University and other schools audience, the BGUT develops a wide extension activity in the municipal milieu, by organizing theoretical-operative courses related to the traditions of the territory, market-shows and thematic seminars. BGUT, belongs to the Museum system of Viterbo, a network developed by the Provincial Directorate for Culture and Tourism to enhance the value of the rich cultural patrimony of Tuscia. Every year BGUT organizes Environmental events, such as “AmbientArti” by conferences, round tables, teaching, laboratories, concerts, and other performances of music and dances, environmental lecturing to high school students, conducted tours to botanical collections of plants; it takes to the event “San Pellegrino in Fiore”, which takes place in the medieval quarters in Viterbo. It belongs to the Sistema Museale di Ateneo a structure born to join various forms of historic memory of research activities, promote protection and enhance the value of architectural patrimony of the University and its historic demo-anthropological, scientific and artistic collections.

Keywords
teaching, bio-diversity, dissemination and botanical collections.

p. 148 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Una indagine pre-allestimento (front-end evaluation) è stata condotta, con approccio interdisciplinare (biologico, geologico, paleontologico, demo-etno-antropologico e commerciale), per l’elaborazione di una proposta espositiva avente come soggetto la “Collezione di Malacologia Ecologica” del Prof. Pietro Parenzan. Un totale di 1246 ragazzi (età: 8-18 anni) e 195 adulti (età > 18 anni) è stato sottoposto a intervista mediante l’uso di un questionario. L’indagine ha permesso di rilevare interessi e conoscenze sia del pubblico che visita il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” che del pubblico potenziale, e farne uso nella progettazione di un nuova sala. L’allestimento della futura “Sala dei Molluschi” cercherà di interpretare le aspettative e colmare le lacune dei visitatori che, ad esempio, hanno dimostrato di essere molto interessati agli aspetti biologici ed antropologici della malacologia, di conoscere bene la composizione minerale delle conchiglie, ma di ignorarne spesso il processo di costruzione.

Parole chiave
front-end evaluation, malacologia, collezione, allestimento museale, questionario.

A room as you like. Front-end evaluation to plan a new exhibit.

Abstract
An interdisciplinary front-end evaluation has been realized (with a biological, geological, paleontological, demo-ethnoanthropological and commercial approach) as instrument for the elaboration of an incisive exhibit proposal for the Shell Collection of Prof. Pietro Parenzan. A total of 1246 students (8-18 years old) and 195 adults (> 18 years old) have been asked to fill in a questionnaire. This allowed us to study the interest and knowledge of the Public who visits the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”, but also of the potential Public, on Malacology, so to design a future exhibit (the “Mollusks Room”) according to the results. The interviewees showed great interest on the biology of the Mollusks and the use of shells by different human populations. The survey, however, highlighted many knowledge gaps, such as, for example, the process of shell formation

Keywords
front-end evaluation, malacology, collection, museum exhibit, questionnaire.

p. 152 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Museum Regni Bohemiae

p. 160 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Nell’Encyclopédie Denis Diderot alla voce “Anatomie” tracciò un elogio di questa scienza in quanto non solo utile ai medici ma anche ai filosofi, ai magistrati, agli artisti, e in generale all’uomo perché una conoscenza diretta del proprio oggetto di studio è essenziale per ogni scienza. Oggi in una società sempre più in simbiosi con le macchine è necessario riproporre l’anatomia agli oggetti della tecnica, ancora sconosciuti ai più. L’autore presenta in questo articolo le sue esperienze di “anatomista delle macchine” e delle sue lezioni spettacolo, un nuovo genere di comunicazione che va oltre la semplice analisi degli organi della macchina, ma che da essa estrae le storie che ne hanno accompagnato il suo essere in mezzo a noi.

Parole chiave
teatro-scienza, cultura materiale, macchina, autopsia, storia della tecnologia.

Machine Autopsies in an anatomic Museum.

Abstract
In the Encyclopédie Denis Diderot drew praise to the “Anatomie” being this science useful not only to the physicians but also to the philosophers, the judges, the artists and generally to the man. A direct knowledge of the object of any investigation is mandatory for any science. Today, within a society increasingly interconnected with machines it is necessary to revisit the anatomy of the machines. The author in this paper describes his experiences as “machine anatomist” and of his “autopsy lectures” a new kind of show that goes over a simple internal device description, and from the machine extracts the stories that followed its being among us.

Keywords
science-theater, material culture, machine, autopsy, history of technology.

p. 171 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Riassunto
Lo sviluppo di una museologia professionale ha generato una dipendenza economica dal pubblico e dalle istituzioni, che tende a trasformare la cultura in prodotto di vendita. Come conseguenza, l’attività di divul ga - zione scientifica si sta sempre più trasformando in una operazione di marketing finalizzata all’intrattenimento più che alla conoscenza. Al tempo stesso stanno cambiando le prospettive del sapere e stanno aumentando le informazioni sui meccanismi di attenzione e apprendimento. In termini di quantità di contenuti le spe - cializzazioni e le ramificazioni tra le discipline scientifiche rendono poco fattibile e soprattutto forse anche inutile continuare a pensare a un generico “Museo di Storia Naturale”. In termini di qualità dei contenuti bisognerebbe utilizzare le conoscenze sulle dinamiche cognitive associate ai meccanismi di assimilazione e pro cessamento delle informazioni per stimolare nel pubblico una prospettiva scientifica, e non sempli ce - mente vendere attrazioni utilizzando estremi sensoriali (colori, luci, ombre) per creare un impatto sce - nografico.

Parole chiave
museologia, science naturali, divulgazione scientifica.

Notes on museum geometry

Abstract
The development of professional museology has involved increasing dependence on economic support by the public and by institutions, transforming culture into a commercial product. As a consequence, scientific dissemination is turning into a marketing operation, aimed at entertaining rather than promoting knowledge. At the same time, cultural perspectives are changing and information on the cognitive mechanisms of learning is increasing. In terms of the quantity of contents, the many specialisations and connections among scientific disciplines make the concept of “Natural History Museum” hard to support and sometimes not at all useful. In terms of the quality of contents, knowledge of the cognitive processes associated with attention and learning should be used to stimulate a scientific perspective and not merely to sell exhibitions via extreme sensory inputs (lights, shadows and colours) based on arresting scenographies.

Keywords
museology, natural sciences, scientific dissemination.

p. 180 / Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE