Giugno 2021 - Numero Speciale online

Ebooks

Anno: 2021
Volume: 2

Riassunto

Le azioni di limitazione della mobilità individuale decise dal Governo per il contenimento della pandemia da Covid-19 hanno portato il Museo a pensare e sviluppare nuovi canali e prodotti comunicativi che ne hanno ridisegnato una nuova identità. Nell’ottica di mantenere un dialogo con la differente tipologia di utenza, il Museo ha rivisto la propria strategia comunicativa realizzando schede e video didattici per bambini e rubriche di carattere scientifico, così da rendere l’esposizione museale fruibile attraverso i canali online. Con la riapertura dei musei al pubblico, si è poi nuovamente potuta consentire la visita agli spazi espositivi e l’organizzazione di eventi culturali. È stato anche possibile effettuare un campus estivo per i bambini. Le nuove norme di sicurezza hanno inciso sull’organizzazione dei servizi ma hanno anche permesso la sperimentazione di nuove strategie didattiche e di comunicazione dei contenuti museali che sono risultate efficaci e che possono essere modello di nuovi sentieri operativi: in quest’ottica si evidenzia la necessità per i musei di sviluppare nuove competenze professionali nel campo della comunicazione online, per dare continuità a questa nuova dimensione del museo digitale, virtuale e sociale.

Parole chiave
museo online, virtuale, digitale, didattica.

Natural History Museum of the Mediterranean year 2020: a new identity

Abstract

The actions to limit individual mobility decided by the Government for the containment of the Covid-19 pandemic, forced the museum to develop new communication channels that have redesigned a new identity. In order to maintain a dialogue with the different types of users, the museum has revised its communication strategy by creating educational packages and videos for children and adults, to make the museum exhibitions accessible through online channels. With the reopening of the museums to the public, it was then again possible to allow visits to the exhibition spaces and the organization of cultural events. It was also possible to make a summer camp for children. The new safety regulations affected the organization of the activities, but they also allowed the experimentation of new teaching and communication strategies, modelling new operational paths: in this perspective, museum staff need to develop new professional skills in the field of online communication, to give continuity to this new dimension of the digital, virtual and social museum.

Keywords
online museum, virtual, digital, education.

p. 117 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Tridimensional imaging methodologies are becoming more widely used in museums and cultural heritage studies. They are often used in association with graphic counterparts such as virtual or augmented reality and 3D prints. 3D data obtained with these techniques are acquiring increasing utility in various museums, from conservation to public dissemination. Here we test the efficiency of 3D scanning using Artec Spider on various types of museum specimens in. Here we report the results of exploratory tests of 3D scanning on different artifacts belonging to the collection of the Anthropology and Ethnology Museum of Florence using Artec Spider devices. The specimens differed not only for their provenance and culture of origin, but more importantly, for the materials they are made of. Results are in general more than satisfactory, with both geometry and texture acquired correctly and with great visual impact. Some materials (e.g., thin, or made of tiny separated components were somewhat problematic. Nevertheless, Artec Spider appears to be better than many other 3D scanners (e.g., Next Engine) in terms of time and quality of the acquisitions. Further tests on other materials, or with other scanning techniques, would add to current knowledge on the increasingly important application of digitals tools and methodologies in museum settings.

Parole chiave
museology, conservation, dissemination, digital methodology, 3D surface scans.

Digitalizzazione di alcuni reperti del Museo di Antropologia e Etnografia di Firenze con scanner 3D Artec Spider

Abstract

Le metodologie di 3D imaging sono diventate sempre più di uso comune in contesti museali e dei beni culturali, spesso in associazione con altre tecnologie (quali stampa 3D, esperienze di realtà virtuale o aumentata). Oggetti digitali e tridimensionali ottenuti dall’applicazione di queste tecniche stanno diventando sempre più utili nel rispondere alle esigenze proprie dei musei (dalla conservazione, alla divulgazione, alla educazione museale). A questo scopo, risulta importante testare l’efficacia di diversi strumenti digitali su campioni museali diversi. In questo lavoro riportiamo i risultati dei primi test di scansione 3D su vari artefatti appartenenti alle collezioni del Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze usando lo scanner Artec Spider. I campioni selezionati differiscono non solo per la provenienza e la cultura di origine, ma anche per il tipo di materiale che li compone, un fattore importante nella nostra ricerca. I risultati sono eccellenti, poiché si è raggiunta la corretta acquisizione sia delle geometrie che della texture, con in aggiunta un ottimo e accattivate effetto visivo dell’oggetto 3D creato, in gran parte degli artefatti. Alcuni materiali (come ad esempio quelli molto sottili, oppure costituiti dall’assemblaggio di parti molto piccole separate tra loro), tuttavia, si sono rivelati problematici. Ciononostante, Artec Spider offre ottime prestazioni, anche quando confrontato con altri strumenti (Next Engine), in quanto a tempi di acquisizione e qualità delle immagini acquisite, elaborazione e rendering. Ulteriori test su altri materiali, anche sperimentando nuove modalità di scansione, potranno aiutare a raffinare la nostra comprensione dei campi di applicazioni di queste tecniche digitali.

Keywords
museologia, conservazione, divulgazione, metodologie digitali, scansioni 3D di superficie.

p. 123 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il 30 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, di conseguenza il DPCM del 4 marzo 2020 ha sancito una situazione d’emergenza decretando la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole italiane, nelle università e nelle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Grazie alla tecnologia informatica e all’interazione digitale si è potuto proseguire, ove possibile, con l’istruzione e le attività didattiche. Nel caso però di alcune discipline, la presenza è indispensabile come anche il supporto di laboratori, musei, ospedali. Nelle accademie di belle arti, ad esempio, la copia dal vero e lo studio degli originali hanno sempre costituito parte integrante della didattica. Nel caso dell’illustrazione scientifica si rivela ulteriormente necessario l’uso dei modelli dal vivo, spesso custoditi nei musei scientifici e negli orti botanici. Diverse ricerche hanno riscontrato che l’interazione con i musei permette allo studente non solo di accrescere la conoscenza del mondo, ma anche di arricchire la formazione culturale e di migliorare la capacità espressiva. Nell’ambiente sanitario l’arte diviene strumento utile per aumentare le capacità di osservazione, comunicazione ed empatia verso i pazienti. Questa comprensione più umanistica della salute e del benessere mediante l’uso di opere d’arte e collezioni museali rientra nell’ambito delle medical humanities. Si auspica pertanto, passato il periodo di emergenza sanitaria, un ritorno alla collaborazione con musei e gallerie.

Parole chiave
illustrazione scientifica, medical humanities, musei, arte e scienza.

Art and scientific illustration. The importance of learning “in situ” in science museums

Abstract

On 30 January 2020, the WHO declared the Covid-19 epidemic to be a public health emergency of international importance. As a result, the Prime Ministerial Decree of 4 March 2010 established an emergency situation, ordering the suspension of teaching activities in all Italian schools, universities and higher education institutions. Thanks to information technology and digital interaction, it has been possible to continue education and teaching activities wherever feasible. However, in the case of some disciplines, a physical presence is indispensable, as is the support of laboratories, museums, hospitals. In the Academies of Fine Arts, for example, copying from life and studying the originals has always been an integral part of teaching. In the case of scientific illustration, the use of live models, often kept in science museums and botanical gardens, is even more necessary. Several studies have found that interaction with museums, for example, enables students not only to increase their knowledge of the world, but also to enrich their cultural education and improve their expressive skills. In the health care environment, art becomes a useful tool to increase the skills of observation, communication and empathy towards patients. This more humanistic understanding of health and wellbeing through the use of works of art and museum collections is part of the medical humanities. A return to collaboration with museums and galleries is therefore hoped for after the period of health emergency.

Keywords
scientific illustration, medical humanities, museums, art and science.

p. 128 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha imposto di ideare, progettare e realizzare forme di comunicazione per rimanere vicini ai cittadini e rendere ugualmente accessibili e fruibili, per quanto possibile, i preziosi patrimoni che i nostri musei custodiscono. In risposta alla contingenza determinata dalla crisi epidemiologica, il Museo Universitario di Chieti ha dovuto pensare a modalità alternative di offerta e promozione culturale. Il Museo ha affrontato il periodo di chiusura (dal 9 marzo al 3 luglio) proponendo diverse iniziative digitali per permettere agli utenti di accedere da casa ad alcuni contenuti culturali. I principali canali utilizzati sono stati il sito web e la pagina Facebook del Museo. Nonostante il lockdown nazionale (dall’8 marzo al 18 maggio 2020) abbia generato sul territorio evidenti danni socioeconomici, determinati dalla chiusura fisica degli edifici al pubblico, l’utilizzo del digitale nell’esperienza del Museo di Chieti ha incrementato il desiderio di venire a visitare personalmente la struttura dopo la sua riapertura. D’altra parte i canali virtuali, già impiegati dal Museo in tempi precedenti l’emergenza sanitaria (anche se in misura meno frequente), servono a promuovere curiosità e ad accendere interesse nei fruitori. La nuova sfida del Museo Universitario, su questo fronte, sarà di far interagire maggiormente la sfera digitale e quella reale in un modo efficace e interessante, adeguato alle condizioni proprie di entrambi questi mondi: il web e i social dovranno, dunque, funzionare prima come richiamo, poi come approfondimento dell’esperienza autentica.

Parole chiave
emergenza sanitaria, museo, fruitori, promozione culturale, sicurezza.

The University Museum of Chieti in dealing with Covid-19 emergency: statistical data and museological solutions

Abstract

The Covid-19 health emergency has required museums to imagine, design and implement new ways of keeping close to their visitors, while also allowing them, as far as possible, to access and use their invaluable heritage. Due to the contingencies caused by the health crisis, the University Museum of Chieti had to conceive alternative plans aimed at cultural promotion. The Museum responded to the lockdown period (March 9 - July 3) by launching a series of digital initiatives to allow users to gain access to some of its cultural contents from home. Two main virtual platforms were used: the website of the Museum and its Facebook page. The national lockdown(March 8 - May 18), owing to the closure of public structures, inevitably harmed the socio-economic development of the area. Despitethat, with the digital opportunities provided by the Museum, visitors have actually shown an increased desire to visit the structure in person after its reopening. The virtual resources – which the Museum was already used prior to the health emergency, although to a lesser extent – aimed indeed to arouse curiosity and interest in the users. For this reason, the Museum’s new challenge is to encourage a much more effective and interesting interaction between the digital and the real experience, keeping in mind their specific peculiarities. Therefore, the Web and social medias will have to act, mainly, as a means of attraction, and later as support for a in-depth authentic experience.

Keywords
health emergency, museum, users, cultural promotion, safety.

p. 134 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il contributo introduce gli elementi cardine della strategia di comunicazione del Museo di Geografia dell’Università di Padova e descrive in particolare le iniziative di public engagement messe in atto dal Museo durante il periodo di chiusura al pubblico imposto dalla pandemia sanitaria. I dati raccolti mostrano come le iniziative proposte sul web abbiano permesso al Museo di coltivare il rapporto con i propri pubblici e contestualmente ampliare il proprio bacino di follower.

Parole chiave
geografia, Padova, strategia di comunicazione, social network, public engagement.

Opened and immediately closed. The Geography Museum restarts from the web

Abstract

The article introduces the key elements of the communication strategy of the Museum of Geography of the University of Padua and describes in particular the initiatives of public engagement implemented by the Museum during the period of closure to the public imposed by the health pandemic. The data collected show how web-based initiatives have allowed the Museum to develop the relationship with its audiences and at the same time expand its community of followers.

Keywords
geography, Padua, communication strategy, social network, public engagement.

p. 139 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Nella società contemporanea, i musei non sono più solamente luoghi di conservazione ed esposizione statica delle collezioni, ma sono entità dinamiche in continua evoluzione, aperti a nuove forme di sperimentazione e collaborazione con le comunità. Tessere legami con il territorio attraverso i canali digitali può aiutare i musei a creare nuove esperienze di condivisione di patrimoni preesistenti e partecipazione alla creazione di nuova memoria. L’articolo presenta il contributo del Museo Civico Dal Lago di Valdagno (Vicenza) allo sviluppo di due piattaforme culturali dove i membri della comunità diventano custodi e allo stesso tempo fruitori di storie e testimonianze che possono essere trasmesse e arricchite.

Parole chiave
evoluzione, rete, esperienze, condivisione, spazi digitali.

Forging relationships: before, during and post lockdown

Abstract

In our contemporary society, Museums are not only places to preserve and to display material collections but they are dynamic entities in continuous evolution, open to new forms of experimentation and collaboration with communities. Forging relationships through digital platforms can help museums to give life to new experiences of sharing pre-existing heritage and participation in the creation of new memory. The article presents the contribution of the Museo Civico Dal Lago of Valdagno (Vicenza, Italy) in the development of two cultural platforms where community members become both users and keepers of stories that can be transmitted and enriched.

Keywords
Museum evolution, network, cultural platforms, digital spaces, communities.

p. 144 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il presente contributo illustra alcune attività promosse dal Museo di Antropologia dell’Università di Padova, chiuso al pubblico dal 2015. L’ideazione di mostre itineranti e laboratori flessibili ha permesso al Museo di mantenere il contatto con il mondo della scuola e di far conoscere una parte delle proprie raccolte. Tra le sue collezioni, il Museo conserva strumenti antropometrici, calchi facciali e oggetti scientifici utilizzati dagli studiosi tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900 per supportare quelle teorie di divisione e categorizzazione dell’umanità che hanno alimentato gli stereotipi e i pregiudizi alla base delle ideologie razziali. Per il loro valore storico-scientifico questi oggetti rientrano nel progetto di recupero e visibilità delle collezioni museali. In particolare, a partire dalla mostra “Facce: i mille volti della storia umana” tenutasi a Padova nel 2015, è stato creato un laboratorio didattico, che utilizza alcuni oggetti della collezione per esporre e affrontare le questioni legate al razzismo e alla variabilità umana. Obiettivo del laboratorio è quello di scardinare i pregiudizi legati all’ideologia razzista, fornendo agli studenti una chiave di lettura scientifica e aggiornata. Data la particolarità del tema e visti i risultati positivi riscontrati, il laboratorio è diventato un’attività costante che il Museo propone alle scuole del territorio e la prospettiva è quella di ampliare le proposte con nuove modalità diversificate per età.

Parole chiave
antropologia, didattica museale, razzismo, variabilità umana, valorizzazione.

The scientific inconsistency on human race ideology through museum collections. An educational workshop for schools

Abstract

In this contribution, some of the activities promoted by the Padua University Museum of Anthropology are presented. Although being closed to the public since 2015, the Museum maintained its contact with the educational environment by showing parts of its collections throughout the realization of traveling exhibitions and laboratories. In its collections, the Museum carefully preserves anthropometric instruments, face casts, and scientific tools used by scientists between the end of the ‘800 and in the early ‘900 Century, in support of those division and categorisation theories, responsible for enhancing racists stereotypes and prejudices. Given their unique historical and scientific value, these tools became part of a recovery and exhibition project of the museum collections. In particular, after the 2015 exhibition: “Facce: i mille volti della storia umana”, an educational workshop has been created in order to discuss themes such as racism and human variability by using tools available in the Museum’s collection. The workshop aims to undermine prejudices related to racist ideologies and provide the students with an updated scientific-based view of interpretation. Given the positive response and the singularity of the proposed theme, the workshop has progressively become a constant activity promoted by the Museum to local schools, with a future intention of expanding the proposed activities also diversified by audience ages.

Keywords
anthropology, museum education, racism, human variability, valorisation.

p. 149 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Nel corso del 2020 il Museo di Scienze Naturali di Voghera ha avuto l’opportunità di testare e promuovere nuove forme di comunicazione scientifica attraverso innovativi dispositivi digitali e piattaforme online. In particolare, nell’ambito di un bando promosso dalla Regione Lombardia, sono stati testati i visori per la realtà virtuale, promuovendo e realizzando contenuti ludico-scientifici. Con il sopraggiungere dell’emergenza Covid-19, le attività sono state tempestivamente convertite per affrontare l’impossibilità di svolgere eventi in presenza nel rispetto delle disposizioni ministeriali. Sono stati realizzati contenuti multimediali, suddivisi in categorie dedicate a molteplici fasce di età in modo da rivolgersi a un più ampio pubblico, poi caricati su un apposito canale creato su nota piattaforma di video sharing fruibile gratuitamente. Essendo pubblici e permanentemente fruibili sulla piattaforma, i video resteranno un esempio della divulgazione alternativa e della capacità adattativa del Sistema Museale Oltrepò (SMO).

Parole chiave
comunicazione, nuove tecnologie, digitale.

New forms of digital communication in science museums: the experience of the Natural Science Museum of Voghera (PV)

Abstract

During 2020, the Voghera Natural Science Museum had the opportunity to test and promote new forms of scientific communication through innovative digital devices and online platforms. In particular, as part of a tender promoted by the Lombardy Region, the viewers for virtual reality were tested, promoting and creating playful-scientific content. With the onset of the Covid-19 emergency, the activities were promptly converted to address the impossibility of carrying out events in presence in compliance with ministerial provisions. Multimedia contents were created, divided into categories dedicated to multiple age groups in order to address a wider audience, and uploaded to a special channel created on a well-known video sharing platform that can be used free of charge. Being public and permanently usable on the platform, the videos will remain an example of the alternative dissemination and adaptive capacity of the Oltrepò Museum System (SMO).

Keywords
communication, new technologies, digital.

p. 153 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il 17 marzo 2020 il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna ha aderito alla campagna #laculturanonsiferma, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, avviando il progetto digitale #SMAllvideo, una rassegna di rubriche tematiche, pubblicate su Facebook e YouTube, inizialmente con frequenza settimanale, per raccontare attraverso brevi clip i musei e le collezioni dell’Ateneo di Bologna. L’idea è nata dalla volontà di tenere aperto e costante il dialogo con il pubblico nonostante la chiusura delle sedi museali a causa dell’emergenza sanitaria, ritenendo imprescindibile l’impegno nel ricordare l’importanza del sapere scientifico e la sua evoluzione nella storia. Contemporaneamente agli #SMAllvideo è nata la rubrica “Fioriture a domicilio dal nostro Orto Botanico”, dedicata alla divulgazione del patrimonio botanico di SMA, pubblicata su Facebook ogni martedì. Il secondo progetto digitale messo a punto nel corso del 2020 è “Una gita al Museo 2.0”, un programma gratuito di didattica online, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. I percorsi virtuali, girati all’interno delle sedi museali, sono stati pensati come completamento delle lezioni a distanza svolte dagli insegnanti.

Parole chiave
digitale, divulgazione, didattica, dialogo, social media.

DigitalSMA: a new approach to sharing the University of Bologna’s heritage

Abstract

On March 17th, 2020 the University Museum Network (SMA) of Bologna joined #laculturanonsiferma campaign, promoted by the Region of Emilia Romagna with the creation of a series short videos about the Museums and Collections of the University. The project called #SMALLvideo consists of short videos being posted weekly on the social media Facebook and YouTube. The goal is to engage the public during the Museum’s closure due to the Covid-19 pandemic. Along with #SMALLvideo, the University Museum Network has created a new section called “Fioriture a domicilio dal nostro Orto Botanico” dedicated to the dissemination of the Botanic Garden heritage. This section will be updated on Facebook every Tuesday. A second project, named “Una gita al museo 2.0”, was launched in 2020 by the University Museum Network. It is a free educational program for all types of schools. The virtual

Keywords
digital, dissemination, educational, dialogue, social media.

p. 158 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il Sistema Museale dell’Università di Pavia dopo un primo momento di riorganizzazione ha predisposto attività “alternative” per mantenere i rapporti con il proprio pubblico. È stato creato #raccontamuseo, un’iniziativa per aprire virtualmente le porte dei musei ai tempi del coronavirus. L’idea è stata declinata in modo diverso a seconda delle competenze e dei contenuti delle varie strutture. Il Museo per la Storia dell’Università ha proposto le “Piccole fiabe del lunedì” abbinando testi e fumetti appositamente realizzati, i “Museodì”, video creati per presentare le proprie collezioni, oltre a testi, lezioni e videoconferenze riguardanti la storia della medicina. Testi e video su collezioni e personaggi sono stati proposti anche dal Museo di Archeologia e dal Museo Golgi affrontando temi spesso poco noti al pubblico. Kosmos ha creato storie di zoologia in video dedicati alla fauna locale e ai reperti esposti. Questi appuntamenti settimanali sono stati abbinati a clip di “scienza in casa” presentati da ADMaiora, la società che cura i servizi educativi di Kosmos. Le visite guidate alla mostra “Squali. Predatori perfetti” sono state “tradotte” in modalità DAD e rese disponibili per scuole e famiglie. L’Orto Botanico ha realizzato alcuni video a carattere agronomico e una visita virtuale, ha inoltre organizzato un concorso con immagini di fiori coltivati dai partecipanti. Il Museo della Tecnica Elettrica ha pubblicato alcuni video in cui il curatore presenta il Museo. Le varie iniziative sono state divulgate attraverso siti web, alcuni social network e il videomagazine “Stanze” dell’Ateneo. L’impossibilità di lavorare in presenza e di accedere agli strumenti e ai materiali del Museo ha reso necessario acquisire nuove competenze nella comunicazione da remoto. I dati di affluenza alla riapertura dei musei sembrano confermare la validità delle scelte comunicative adottate nello stimolare la curiosità dei visitatori.

Parole chiave
coinvolgimento del pubblico, Covid-19, lockdown, raccontamuseo, social media.

The Museum System of the University of Pavia during the coronavirus pandemic

Abstract

After an initial phase of reorganization, the Museums created several “alternative” activities to keep in contact with their public. These include #raccontamuseo an initiative to virtually open museums’ doors during the lockdown. The idea was developed differently according to the exhibits and human skills available in each Museum. The Museum for the History of the University proposed the “Piccole fiabe del lunedì” (literally the “Little tales of Monday”) by combining specially crafted texts and comics, the “Museodì” offered videos to present its collections, as well as texts, lectures and video conferences on the history of medicine. Texts and videos on collections and scientists of the past have also been proposed by the Archaeology and Golgi Museums, offering scientific topics that are often poorly known to the public. Kosmos shot ten zoology videoclips dedicated to the local fauna and to some of the specimens on display at the Museum. These weekly appointments were combined with clips of “science at home” presented by ADMaiora, the company responsible for the didactic activities of Kosmos. Guided tours of the “Sharks. Perfect Predators” temporary exhibition have been transformed into webinar and made available to schools and families. The Botanical Garden has made some agronomic videos and a virtual visit. The BG has also organized a competition of images of flowers cultivated by the participants. The Museum of Electrical Technology has published some videos in presenting the museum’s exhibitions. All these initiatives were disseminated through websites, some social networks and the University’s “Stanze-unipv” video magazine. The inability to access the museum’s specimens and equipment made it necessary to acquire new skills in remote communication. At the end of the lockdown the report figures seem to confirm the validity of the communication choices adopted in stimulating the curiosity of visitors.

Keywords
visitors engagement, Covid-19, lockdown, raccontamuseo, social media.

p. 162 / Giugno 2021 - Numero Speciale online