Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Anno: 2007
Volume: 1

Riassunto
Il Museo di Biologia Marina "Pietro Parenzan" ha condotto un'indagine per valutare le conoscenze, nel territorio in cui opera, sulla illegalità di prelievo, commercio e consumo del dattero di mare (uno dei problemi ecologici più importanti dell'area, e del Mediterraneo in generale). I dati sono stati raccolti ed analizzati con metodi qualitativi e quantitativi. Si è trovato che l'informazione è scarsamente radicata nel territorio nonostante 15 anni di azione dei media. Sulla base dei risultati ottenuti il Museo suggerisce successive e più incisive attività di Educazione Ambientale in cui inserirsi più efficacemente.

Parole chiave
museo, questionario, Lithophaga lithophaga, datteri di mare, conoscenze ambientali.

Knowledge of environmental problems investigated by the Marine Biology Museum "Pietro Parenzan" of Lecce University (Italy).

Abstract
The Marine Biology Museum "Pietro Parenzan" promoted an investigation for evaluating the knowledge about the illegality of fishing, sale and consume of date-mussels (one of the most important ecological problems for the sea in the studied area). Data were collected and analysed by means qualitative and quantitative methods. The results showed that the local population was not correctly informed even after an action of media which lasted 15 years. Based on the results found, the Museum suggests a strategy to be adopted for a more efficient education of the population.

Keywords
museum, questionnaire, Lithophaga lithophaga, date-mussels, environmental knowledge.

p. 100 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
Le ricerche sulla comunicazione museale concentrano principalmente l'attenzione sui grandi musei, mentre è meno noto il contributo della piccola e media museologia del territorio alla diffusione della cultura scientifica. L'articolo esplora il contributo dei musei scientifici alla comunicazione della scienza quale emerge da uno studio condotto dalla Direzione Musei Scientifici del Comune di Roma con il contributo della Fondazione Antonio Ruberti su 79 realtà del Lazio. Lo studio si è basato su interviste ad un campione di responsabili dei musei, la somministrazione di questionari a risposta chiusa e l'osservazione strutturata delle esposizioni. I risultati mostrano l'esistenza di pattern di comunicazione riconoscibili nella museologia locale e suggeriscono l'opportunità di integrare le politiche di sviluppo dei musei scientifici a livello regionale e nazionale.

Parole chiave
musei, comunicazione scientifica, Lazio, politiche museali.

Abstract
Studies on scientific museums communication mostly focus on large-scale institutions, while medium and small-size museums roles are less known . However they may be particularly relevat in Italy, where the absence of large institutions may be paralleled by a high number of small local museums. This paper reports a study carried out by Rome's Direction for Scientific Museums with the support of Fondazione Antonio Ruberti on 79 museums in the Lazio Region, aimed at characterizing museums' contribution to scientific communication. Methods have included inteviews to museums' directors, closed-end questionnaire and structured observation of the exhibitions. Results show specific patterns in museums communication and point to the opportunity of intergrating policies for scientific museums development at local and national level.

Keywords
medium-small size museums, scientific communication, Lazio Region, museum policy.

p. 108 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

p. 119 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
I processi di cambiamento sono una conseguenza non eludibile per ogni tipo di organizzazione. Il "perché" si cambia è legato alle forze che dall'esterno si proiettano verso l'organizzazione che, per questo motivo, si trova costretta ad ideare risposte adattative. Il "come" questo avviene è il risultato dei rapporti tra la forza della tradizione dell'istituzione e la tensione all'innovazione. Le energie che entrano in gioco nel processo di cambiamento sono riconducibili alle componenti soggettive che riflettono i valori dell'organizzazione a partire dalla sua storia e che solitamente sono riconducibili a comportamenti ispirati alla dipendenza, indipendenza e interdipendenza. Quest'ultima modalità è quella preferibile in quanto capace di creare un continuo feed back all'interno dell'organizzazione. In termini operativi è opportuno che il processo di cambiamento proceda per obiettivi e che questi siano perseguiti mediante l'istruzione di progetti i quali siano riconducibili alla traiettoria obiettivo _ risorse _ azione _ risultati. Adottando uno slogan comunemente usato per la sua facile memorizzazione, un obiettivo deve poter essere definito dai seguenti caratteri: Specifico, Misurabile, Attuabile, Realistico, Tempificato (SMART).

Parole chiave
Organizzazioni, cambiamento, interdipendenza, obiettivi.

(Why) How to change

Abstract
No organization, of any kind, can avoid change. "Why" one changes can be ascribed to the external forces acting on the organization, making it respond by adaptation. "How" this occurs depends o the interplay between the strength of the institution's tradition and its drive towards innovation. The energies involved in the change process depend on characteristic elements that reflect the organization's values, starting from its history, and which can be linked to conduct inspired by dependence, independence and interdependence. This last attitude is most desirable, as it generates a continuous feedback within the organization. In practical terms, change should be goal-oriented, and goals should be pursued by establishing projects structured in a set of steps: goal _ resources _ action _ results. To use a slogan that is easy to remember, a goal should be: Specific, Measurable, Attainable, Realistic, Timely (SMART).

Keywords
Organizational change, interdependence, targets (goals).

p. 120 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
L'affermarsi di una specifica retorica del management museale, fenomeno affermatosi negli ultimi 20 anni, corrisponde ad un cambiamento delle attese che dall'esterno sono state rivolte a queste istituzioni e sui vincoli organizzativi che permangono all'interno di esse. Nell'ambito della tensione tra i principi di conservazione del patrimonio e il sempre maggior orientamento al mercato, va individuato un metodo, non solo teorico, capace di definire un processo attraverso il quale gli obiettivi siano messi in relazione ai risultati passando per le risorse disponibili e le azioni realizzabili di conseguenza. Ciò porta a definire in modo distinto i fattori legati alla produzione culturale e alla logistica interna (back office), i risultati e gli indicatori di risultato (demand side), infine le risorse dedicate al perseguimento dell'obiettivo (supply side). Ciò, peraltro, contribuisce a creare un legame necessario tra la dimensione gestionale in senso amministrativo, con quella più orientata alle risorse umane e alla filiera costituita dai processi di interpretazione, di promozione e di attività museale in rapporto alla società alla quale il museo intende rivolgersi. Ciò comporta un profondo processo di riorganizzazione dell'istituzione museale e di professionalizzazione degli operatori.

Parole chiave
Management museale, back office, demand side, supply side.

Why museum management doesn't concern administrative directors only.

Abstract
In the past 20 years museum management has established a specific rhetoric, a phenomenon brought on by a change in the expectations that have been focused on these institutions and by the organizational constraints that are still within them. In the battle between principles of heritage conservation and an increasingly market-oriented tendency, a method - not merely theoretical - should be established, to define a process that links goals to results, taking into account the available resources and the possible actions that can be allocated to. Consequently, factors tied to cultural production and internal logistics (back office), results and their indicators (demand side) and the resources deployed to reach a goal (supply side) should be considered separately. Furthermore, this establishes a necessary link between administration management, human resource management and the interpretation - promotion - public program process that is targeted towards society. This requires a profound reorganization of the museum institution and an increase in operators expertise.

Keywords
Museum management, back office, demand side, supply side.

p. 123 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

p. 127 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
La Carta delle professioni approvata nel 2005 da ICOM Italia e dalle altre associazioni museali indica le competenze, le capacità e le conoscenze indispensabili per gestire i musei. Un museo senza professionalità non può vivere ed essere un servizio pubblico. La Carta descrive le nuove competenze necessarie per esercitare oggi professioni tradizionalmente presenti nei musei italiani, come il direttore e il conservatore, ma anche professionalità nuove, come il responsabile dei servizi educativi, il registrar, il responsabile dei servizi di accoglienza, il responsabile per lo sviluppo, il responsabile per la sicurezza. La Carta è rivolta a tutti i musei, siano essi pubblici o privati, indipendentemente dalle loro dimensioni, origini, titolarità o tipologia. Nei musei italiani mancano le necessarie professionalità e la Carta è uno strumento per rivendicare una maggiore presenza di professionisti museali La Carta è un primo passo verso la valorizzazione di tutte le professionalità culturali. Un riconoscimento pubblico delle professioni dei musei può essere realisticamente ottenuto tramite azioni sia nazionali (definizione dei livelli minimi di qualità dei servizi; riforma delle professioni intellettuali), sia regionali (sviluppo di sistemi di accreditamento e di certificazione della qualità). Seguendo le indicazione delle Curricula guidelines for museum professional development di ICOM è possibile costruire una nuova formazione dei professionisti museali, in grado di integrare specializzazione e interdisciplinarità. In conclusione, propongo di discutere l'utilità di una nuova scuola nazionale di alta formazione per i professionisti dei musei e del patrimonio culturale.

Parole chiave
Museo; professione/i; professionista/i; riconoscimento professionale; formazione; patrimonio culturale.

The Italian chart for museum professions. Its genesis, results and prospects

Abstract
The Chart for museum professions was approved in 2005 by ICOM Italy and by other Italian museum associations. It establishes the professional skills and competences required in museum jobs. A museum without professionals cannot survive as a public service. The Chart describes the new competences required both for traditional professions, such as directors and curators, and for new professions, such as educational services officer, registrar, visitor services officer, security officer. Italian museums greatly lack professionals. The professions described in the Chart are needed in all the museums, both public and private. The Chart is a first step towards the promotion of all the cultural professions. The legal recognition of museum professions can be obtained by means of national quality standards and regional accreditation systems. Following the ICOM Curricula guidelines for museum professional development a new interdisciplinary training system for museum professionals should be established. I propose to discuss the usefulness of a new national school for high studies dedicated to museum and cultural heritage professionals

Keywords
Museum; profession(s); professional(s); professional recognition; training; cultural heritage.

p. 129 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

A nameless museum

p. 141 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
La gestione sostenibile dell'ambiente non può prescindere da un'approfondita conoscenza della biodiversità e del funzionamento degli ecosistemi naturali. I musei di Storia Naturale, in virtù della loro lunga tradizione di ricerche ambientali multidisciplinari sul territorio e per le conoscenze scientifiche specialistiche, sono senz'altro le istituzioni più adatte a programmare e coordinare studi di campo e fornire strumenti applicativi di conservazione. In questo lavoro, dopo una breve carrellata storica sulle attività di schedatura e monitoraggio di campo, viene riportata l'esperienza del Museo Civico di Storia Naturale di Verona nello sviluppare e coordinare il progetto: "Checklist e distribuzione della fauna italiana (CKmap)". Al progetto, voluto e finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, hanno preso parte numerosi tassonomi afferenti a 18 Musei di Storia Naturale italiani. Tali Musei hanno svolto un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto.

Parole chiave
cartografia, monitoraggio, collezioni museali, biodiversità, conservazione.

The Natural History Museums and management of territory, the example of the CKmap and the Verona Museum

Abstract
A good knowledge of the environment is the base for its management and the natural history museums, because of their multidisciplinarity and their tradition of research on the territory, are probably the best place to plan and coordinate these kinds of research. In this paper the example of the contribution of the Natural History Museum of Verona to this kind of study is reported. During the last six years, the Museum of Verona developed and coordinated a project called: "Checklist and distribution of the Italian fauna (CKmap)". The project was requested by the Italian Ministry for the Environment and Territory with the goal of identifying those areas essential for the preservation of Italian fauna. The collaboration of 18 Italian Museums of Natural History with their taxonomists was essential for the success of the project.

Keywords
cartography, monitoring, museum collections, biodiversity, conservation.

p. 149 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE

Riassunto
Il Progetto MUSA promosso dall'Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna e sviluppato in collaborazione con l'Istituto ISAC del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna a partire dal 2002, ha realizzato una rete regionale di monitoraggio indoor gestita a distanza da un Centro Elaborazione Dati (CED), situato presso il CNR-ISAC, per offrire ai Musei un concreto aiuto per la conservazione preventiva del patrimonio artistico e culturale, in conformità alle recenti normative nazionali e regionali. Presso ogni Museo è installata la strumentazione per il monitoraggio dei principali parametri ambientali, trasmessi al CED via modem o GSM.

Parole chiave
Conservazione Preventiva, Microclima, Monitoraggio, Parametri Ambientali.

The Museo Civico di Storia Naturale of Ferrara: the first Naturalistic Museum in the network created by Musa Project.

Abstract
MUSA Project was promoted by the Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna - IBACN a Regional governmental body acting in the field of cultural heritage - and was developed in partnership with the Italian National Research Council (CNR) and IBACN of Bologna since 2002. MUSA project has created a regional network that exploits Internet and wireless communication technology to monitor buil-dings containing works of art using a remote-controlled system, in conformity to recent standards for preservation. The network offers to museum curators and technical staff a practical tools of tackling preservation of the cultural heritage through automatic measu-ring of physical parameters at museums. All parameters monitored are transmitted from the remotes sites to a central archive (database) provi-ding analyses and forecasts on the trend of environmental conditions.

Keywords
Preventive Conservation, Microclimate, Monitoring, Environmental Parameters.

p. 152 / Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE