Febbraio 2008 - N. 2

Memorie

Anno: 2008
Volume: 2

Riassunto
Vengono presentati riassuntivamente alcuni risultati inediti della recente (2000-2004) catalogazione informatica dell’Erbario Parolini, conservato presso il Museo-Biblioteca-Archivio di Bassano del Grappa, fornendo contemporaneamente indicazioni sul tipo di database utilizzato e sui criteri adottati nella catalogazione. Ne emerge una descrizione della collezione con riguardo a composizione e struttura fisica; consistenza storica e attuale; cronologia e provenienza geografica dei campioni che la costituiscono; raccoglitori e corrispondenti. Descrizione con la quale si mette in evidenza l’imprescindibilità delle indagini di tipo storico, in particolare su fondi archivistici e librari, come supporto alla catalogazione e allo studio di una collezione storica.

Parole chiave
erbari storici, catalogazione, studio storico.

The cataloguing and historical study of the Parolini Herbarium (Civic Museum of Bassano del Grappa, Vicenza) as an example of activity aimed at giving prominence to an historical collection.

Abstract
A number of unpublished results, obtained from the recent (2000-2004) digital cataloguing of the Parolini Herbarium preserved in the Museum Library Archives of Bassano del Grappa, were presented, supplying information on the type of database utilized and on the criteria adopted in cataloguing. What emerges is a description of the collection with particular regard to its composition and physical structure; historical and present day consistency; chronological and geographic origin of the samples it contains; collection cabinets and related elements. A description through which the indispensable necessity for historical research is made evident, especially with regards to archival and literary sources as support to cataloguing and to the study of an historical collection.

Keywords
historical herbarium, informatic cataloguing, historical study.

p. 32 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Un buon catalogo digitale è fondamentale per la gestione e per la valorizzazione di un erbario storico. Questo lavoro illustra la digitalizzazione dei dati di un erbario di flora locale alpina dell’inizio del Novecento.

Parole chiave
erbario, flora, Alpi, cataloghi digitali.

The herbarium Flora Montis Oropae (Biella): computerized data filing as a resource for managers, historians, biologists and scientific writers.

Abstract
A good digital catalogue is very useful for the management and for the use of an ancient herbarium. This paper presents the computerisation of an alpine flora herbarium collected in the early 1900’s.

Keywords
herbarium, flora, Alps, digital data sources.

p. 39 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
I dilemmi di una civiltà industriale, che ha fondato i propri paradigmi sulla produzione di massa, sempre più incalzano sui temi della gestione della memoria. Se da un lato le nuove tecnologie informatiche sembrano illuderci di un futuro senza limiti, dall’altro i problemi di conservazione delle “cose” appaiono sempre più insolubili. Per conservare bisogna saper distruggere.

Parole chiave
conservazione, deposito, memoria, distruzione, spazzatura.

To destroy in order to preserve.

Abstract
Industrial society, grounded on the mass production paradigm, is increasingly afflicted by memory management problems. On one side information technologies seem to give the illusion that our future will have no limits, on the other problems related to the preservation of material objects appear more and more impossible to solve. To preserve it is necessary to know how and what to destroy.

Keywords
conservation, store, memory, destruction, waste..

p. 44 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Viene discusso l’approccio positivista alla scienza di molti musei naturalistici, cui viene attribuito il generale disinteresse di queste istituzioni per la storia della scienza intesa come veicolo di diffusione scientifica. Si mettono poi in evidenza i pericoli connessi con tale impostazione filosofica, primi fra tutti una debole capacità educativa dei musei e l’allargamento del solco che divide la cultura scientifica da quella umanistica.

Parole chiave
positivismo, storia della scienza, esposizioni museali.

Against positivist museums.

Abstract
The positivist approach to science of many natural history museums is discussed and criticized. Positivist thought is considered the main reason for the indifference of museums towards the history of science as vehicle of scientific communication as well as for their weak educational action. Moreover positivism is thought to stress the gap between scientific and humanistic cultures.

Keywords
positivism, history of science, exhibits.

p. 48 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
La formazione delle collezioni storiche di Scienze della Terra dell’Ateneo genovese si collega alla scoperta geologica della Liguria e al ruolo che in essa hanno avuto naturalisti e geologi direttamente o indirettamente collegati con Università. Le prime notazioni geologiche di studiosi quali L. Spallanzani e P. Spadoni sono coeve della nascita dell’embrione delle collezioni universitarie geo-paleontologiche legate all’attività di naturalisti come C.N. Canefri e D. Viviani e di chimici come G. Mojon e G.B. Canobbio. Con essi l’approccio alle Scienze della Terra evolve da semplice osservazione di terreno ad analisi critica e costruzione di ipotesi interpretative. Le collezioni diventano così archivio delle conoscenze del territorio e punto di aggregazione anche per ricercatori esterni all’Università. Tra fine ‘800 e primi decenni del ‘900 L. Pareto, A. Issel e G. Rovereto sono figure chiave di questo percorso, per la cui ricostruzione le collezioni storiche diventano strumento indispensabile. Issel stesso è stato profondamente consapevole della loro importanza come testimonianza della conoscenza scientifica e della funzione di trait d’union tra accademia e società civile. La riscoperta e valorizzazione di queste collezioni sono quindi un elemento primario per la diffusione delle conoscenze e per la salvaguardia della memoria storica del territorio, primo passo per la sua comprensione e tutela.

Parole chiave
geologia, Liguria, collezioni storiche, musei universitari.

From Landscape to Museum: a journey into Ligurian geology through the historical collections of the University of Genova.

Abstract
The formation of the Earth Sciences historical collections in the Genoese University is linked to the geological discovery of Liguria and to the role that naturalists and geologists associated with the University played directly or indirectly in such discovery. The first geological citations, those of L. Spallanzani and P. Spadoni, date to the time of the establishment of the University’s geopalaeontological collections, associated with naturalists such as C.N. Canefri and D. Viviani and chemists such as G. Mojon and G.B. Canobbio. Under these men the scientific approach to the Earth Sciences evolved from one of simple observation of the landscape to critical analysis and development of interpretive hypotheses. Thus, the collections became the record of our awareness of the Ligurian territory and a meeting point for researchers from outside the University milieu. At the end of the nineteenth and beginning of the twentieth centuries L. Pareto, A. Issel and G. Rovereto played key roles in this geological journey and the historical collections became indispensable tools for its reconstruction. Issel was profoundly aware of their importance as evidence of scientific knowledge and communication between academy and society. The rediscovery and promotion of these collections are primary elements in the diffusion and preservation of the historical memory of Liguria, the first step towards its understanding and protection.

Keywords
geology, Liguria, historical collections, university museums.

p. 53 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Viene proposta una breve descrizione degli eventi storici che hanno portato alla costituzione e alla crescita delle collezioni geologiche e litologiche del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Torino. In particolare sono descritte le vicissitudini subite dalle raccolte a partire dalla prima metà del XVIII secolo attraverso i vari trasferimenti dei materiali da una sede ad un’altra, fino alla loro attuale collocazione, in comodato, nei depositi del Museo Regionale delle Scienze Naturali di Torino (MRSN). Viene infine segnalato che anche le collezioni litologiche storiche provenienti dal Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università e dal Museo di Geologia e Giacimentologia del Politecnico di Torino sono attualmente in corso di recupero e ripristino nei locali del MRSN.

Parole chiave
collezioni storiche, collezioni litologiche, Università di Torino, Politecnico di Torino.

The lithological collections of the Museum of Geology and Paleontology of the University of Torino: from origins to the Regional Museum of Natural Sciences of Torino.

Abstract
The formation of the Earth Sciences historical collections in the Genoese University is linked to the geological discovery of Liguria and to the role that naturalists and geologists associated with the University played directly or indirectly in such discovery. The first geological citations, those of L. Spallanzani and P. Spadoni, date to the time of the establishment of the University’s geopalaeontological collections, associated with naturalists such as C.N. Canefri and D. Viviani and chemists such as G. Mojon and G.B. Canobbio. Under these men the scientific approach to the Earth Sciences evolved from one of simple observation of the landscape to critical analysis and development of interpretive hypotheses. Thus, the collections became the record of our awareness of the Ligurian territory and a meeting point for researchers from outside the University milieu. At the end of the nineteenth and beginning of the twentieth centuries L. Pareto, A. Issel and G. Rovereto played key roles in this geological journey and the historical collections became indispensable tools for its reconstruction. Issel was profoundly aware of their importance as evidence of scientific knowledge and communication between academy and society. The rediscovery and promotion of these collections are primary elements in the diffusion and preservation of the historical memory of Liguria, the first step towards its understanding and protection.

Keywords
historical collections, lithological collections, University of Torino, Politecnico of Torino.

p. 59 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Enrico Nicolis è una figura rilevante nel panorama scientifico e culturale veronese di fine ‘800. Membro effettivo dell’Accademia d’Agricoltura Scienze Lettere Arti e Commercio di Verona dal 1881, rivestì al suo interno anche l’incarico di Direttore del Museo, dal 1882 fino al 1908. Fu uno dei personaggi più attivi dell’epoca nel campo delle scienze geologiche, con numerose pubblicazioni riguardanti prevalentemente la geologia stratigrafica e l’idrogeologia della Provincia di Verona. Curò per il Museo Civico di Verona il riordino delle collezioni della sezione di geologia ed ideò, nei primi anni del ‘900, l’allestimento del salone di paleontologia dedicato ai fossili di Bolca. Realizzò, inoltre, una tra le più complete ed innovative raccolte di fossili e rocce del veronese, oggi patrimonio del Museo Civico di Storia Naturale. La collezione petrografica, unica per la particolare preparazione dei campioni e le informazioni dettagliate annotate in uno schedario cartaceo manoscritto, è costituita da 255 campioni ordinati secondo la successione cronostratigrafica del veronese. Le due collezioni, denominate da Nicolis “Marmi veronesi noti in commercio”, e realizzate probabilmente tra il 1882 ed il 1889, sono costituite complessivamente da 51 campioni ed illustrano i “marmi” veronesi più famosi, provenienti dai livelli del Rosso Ammonitico Veronese (Giurassico superiore) ed il lastame, ricavato dai livelli della Scaglia Rossa Veneta (Cretaceo superiore), oggi conosciuti con il nome di “Pietra della Lessinia”. I campioni provengono da località site in Valpolicella (Verona) ed estratti rispettivamente nelle cave a giorno di Sant’Ambrogio e Monte e nelle cave in galleria delle località di San Giorgio e Mazzurega, oggi non più attive.

Parole chiave
Enrico Nicolis, collezioni petrografiche, “marmi” veronesi.

The petrographic collection of Enrico Nicolis (1841-1908). Stratigraphic and trading aspects of a collection of rocks and “marbles” from the Verona area.

Abstract
Enrico Nicolis was an important figure in the Veronese scientific and cultural scene at the end of the 19th century. He became a full member of the Academy of Agriculture, Science, Letters, Art and Commerce of Verona in 1881, where he held the post of Director of the Museum from 1882 until 1908. He was one of the most active figures of the time in the field of the geological sciences, with numerous publications prevalently related to stratigraphic geology and hydrogeology of the Verona Province. He was in charge of the reorganization of the geology section collections for the Civic Museum of Verona and at the start of the 20th century he designed the paleontology hall dedicated to the Bolca fossils. He also set up one of the most innovative and complete collections of fossils and rocks of the Veronese area, which constitutes today the heritage of the Civic Museum of Natural History. The petrographic collection was considered unique due to the particular preparation of the samples and the detailed information noted on handwritten paper index cards. The collection consists of 255 samples classified according to the chronostratigraphic succession of the Veronese area. The two collections of the “Veronese Marbles known in trade”, probably created between 1882 and 1889, consist in a total of 51 samples and illustrate the most famous of the Veronese “marbles”, so defined in the world of commerce. They originate from the levels of the Rosso Ammonitico Veronese (Upper Jurassic) and the lastame, which was excavated from the levels of the Scaglia Rossa Veneta (Upper Cretaceous), and are known today by the name of “Lessinia Stone”. The samples from sites located in the Valpolicella (Verona) were extracted respectively from the open-cast quarry of Sant’Ambrogio and Monte and from the galleries of the sites of San Giorgio and Mazzurega, which are no longer active today.

Keywords
Enrico Nicolis, petrographic collection, Veronese “marbles”.

p. 65 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
vicende storiche ed alle attività del Museo. Le raccolte, che raggiunsero la consistenza di 5000 minerali attorno al 1960, oggi conservano oltre 4300 campioni. Nel 2004 è stato avviato il riordino delle collezioni allo scopo di approfondire le conoscenze sul patrimonio presente e migliorare la gestione e la conservazione dei reperti. Le ricerche bibliografiche e archivistiche condotte hanno riguardato fonti strettamente connesse all’attività del Museo. Sono stati consultati i volumi della rivista Studi Trentini di Scienze Naturali dal 1920 al 1964 e 45 documenti dell’Archivio amministrativo storico relativi alla Mineralogia. Le informazioni raccolte hanno consentito di ricostruire la storia delle collezioni mineralogiche e di arricchire la documentazione dei reperti. Il riordino delle collezioni ha interessato 3800 minerali dei circa 4300 stimati. Tutti i campioni sono stati puliti e collocati in nuovi contenitori atti ad una corretta conservazione. Per migliorare la gestione delle collezioni è stata impiantata una nuova numerazione progressiva e sono stati realizzati nuovi cartellini. I dati già presenti nel catalogo informatizzato sono stati aggiornati e integrati con le nuove informazioni emerse. Inoltre la struttura del database è stata modificata, per rendere più agevoli ed efficaci le operazioni di inserimento e consultazione. L’ulteriore affinamento delle pratiche gestionali e l’approfondimento delle ricerche bibliografiche potrà accrescere ulteriormente le conoscenze sinora acquisite per valorizzare maggiormente il patrimonio conservato.

Parole chiave
collezioni mineralogiche, Museo Tridentino di Scienze Naturali, documentazione, riordino, catalogazione.

The mineralogical collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali: care and improvement.

Abstract
The mineralogical collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali experienced alternate fortune in relation to the historical events and to the activities of the Museum. Around 1960 they reached the maximum number of 5000 minerals and consist today of 4300 specimens. In 2004 a reorganization of the mineralogical collections was undertaken to improve the knowledge, management and preservation of the heritage. Bibliographical and archival researches focused on sources strictly connected to the activity of the Museum. Volumes comprised between 1920 and 1964 of the periodical Studi Trentini di Scienze Naturali and 45 documents from the historical-administrative Archive concerned with mineralogy were examined. The information collected permitted to reconstruct the history of the mineralogical collections and to enrich the documentation of the specimens. The reorganization of the collection regarded 3800 of the 4300 estimated minerals. All samples were cleaned and placed in new containers, more suitable for a correct preservation. A new progressive numeration of the specimens was established and new labels were prepared for a better management of the collections. The catalogue was updated and integrated with the new data. Moreover, the structure of the database was modified to facilitate data entry and query. A further refinement of the management and a wider bibliographical research will improve the knowledge so far achieved to increase the value of the preserved heritage.

Keywords
mineralogical collections, Museo Tridentino di Scienze Naturali, documentation, care, cataloguing.

p. 70 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Le collezioni paleontologiche museali dell’APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici, già del Servizio Geologico d’Italia) in quanto costituite nel 1869 annoverano ingenti raccolte d’interesse storicoscientifico. Successivamente all’articolato progetto d’inventariazione, che ha reso possibile la costituzione del database di gestione dell’ingente patrimonio ivi conservato, sono in corso di realizzazione alcuni progetti pluriennali, volti allo studio ed alla diffusione delle informazioni a vari livelli di utenza. Tra questi, risultano di prioritaria importanza la stesura del catalogo inerente gli esemplari figurati, del catalogo on-line dei tipi e la costituzione del nuovo sito Web. Inoltre, nell’ambito dei programmi in corso, sono previste alcune mostre temporanee in collaborazione con altre strutture museali.

Parole chiave
museo, paleontologia, raccolte storiche.

Historical paleontological collections preserved by APAT in Rome (previously of the Geological Survey of Italy). Projects of study and exploitation.

Abstract
Constituted in 1869, the museal paleontological collections of APAT (Agency for Environmental Protection and Technical Services) and previously of the Geological Survey of Italy, count vast collections of historical and scientific interest. After the extensive inventory project of all fossil collections which permitted, some years ago, the creation of a database for the fossil heritage data management, a few long-term projects are now being carried out to develop and spread scientific information meant for different levels of users. Among these projects, those regarding the creation of a figured specimens catalogue and of a fossil “type” on-line catalogue, as well as the constitution of the new website, are of primary importance. A number of paleontological temporary exhibitions in joint work with other museums are also being programmed.

Keywords
museum, paleontology, historical collections.

p. 77 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il Liceo Ginnasio “Domenico Cotugno”, fondato nel 1816, oltre a rappresentare la più antica istituzione didattica della città si identifica, specialmente nelle sue origini, con l’evoluzione dei suoi studi superiori. Fin dai primi anni il Liceo fu dotato di un Gabinetto di Fisica dotato di moderni ed efficienti strumenti scientifici a cui si affiancavano un Gabinetto di Storia Naturale, con importanti collezioni naturalistiche, ed un efficiente laboratorio chimico. Nel quadro del riordino, dello studio e dell’auspicabile valorizzazione delle ricche raccolte scientifico/ didattiche storiche dell’Istituto è stata analizzata la collezione geo-paleontologica che risulta costituita da una sezione mineralogica e da una paleontologica. La collezione mineralogica conta al 2004 circa 500 esemplari; la classificazione originale stabilita è quella tradizionale che segue la loro composizione chimica ed anche la modalità ostensiva segue questa logica. ad eccezione di sei pregevoli contenitori in vetro, di forma ogivale, contenenti campioni provenienti dai depositi evaporatici di Stassfurt. La collezione paleontologica conta circa 300 esemplari ed il suo nucleo è costituito da una raccolta didattica realizzata dalla ditta Krantz acquistata intorno al 1850; altri campioni risultano invece acquisiti da fornitori umbri e toscani. Di una certa importanza la raccolta di fossili provenienti dal circondario dell’Aquila che comprende anche resti di vertebrati.

Parole chiave
museologia, paleontologia, cronostratigrafia, mineralogia.

The geo-paleontological historical and didactic collections of the Liceo Ginnasio “Domenico Cotugno” in L’Aquila.

Abstract
The Liceo Ginnasio “Domenico Cotugno”, founded in 1816, not only represents the most ancient didactic institution in L’Aquila, but is identified, especially in its origins, with the evolution of advanced studies in the city. Since the first years of its foundation the Liceo was equipped with a modern Physics laboratory (with many efficient scientific instruments), with a Natural History Laboratory (comprehensive of important naturalistic collections) and with a Chemical Laboratory. In the process of reorganization, of study and valorization of the rich historical scientific and didactic collections of the Institute, the geo-paleontological collection, constituted by a mineralogical and a paleontological section, has been analysed. The mineralogical collection counts (up until 2004) approximately 500 specimens; the traditional classification is based on the chemical composition of minerals and the display modality also follows this logic, with the exception of six beautiful point-shaped glass containers, displaying evaporitic salts coming from the famous locality of Stassfurt. The paleontological collection counts approximately 300 specimens and its core is constituted by one didactic collection, prepared by the Krantz company and acquired around to 1850; other items were acquired from suppliers from Umbria and Tuscany. Very important is the collection of fossil specimens, collected from L’Aquila’s surroundings, which also comprises vertebrate remains.

Keywords
museology, paleontology, chronostratigraphy, mineralogy.

p. 83 / Febbraio 2008 - N. 2