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“…per seguir virtute e canoscenza”

Discorsi intorno all’Universo da Dante a oggi, a 750 anni dalla sua nascita

Un secondo appuntamento, organizzato da Infini.to, in occasione delle celebrazioni del 750enario della nascita di Dante Alighieri.

Dante ha assiduamente contemplato il cielo con occhi incantati e pieni di meraviglia. Non deve dunque stupire se la sua poesia sia trapuntata di stelle. Innamorato della loro bellezza, le ha osservate, studiate e le ha liricamente immortalate in alcuni dei passi più intensi e suggestivi della sua opera e in particolare della Divina Commedia. In un breve volo, tra poesia e astronomia, proviamo a osservare il cielo con i suoi occhi.
Intervengono Roberto Buonanno (presidente della Società Astronomica Italiana – SAIt e docente di Astronomia e Astrofisica all’Università di Tor Vergata) e Pietro Boitani (Professore Ordinario di Letterature Comparate all’Università “La Sapienza” di Roma).

DANTE E LA COSMOLOGIA MEDIEVALE – a cura del prof. R. Buonanno
Da circa 600 anni, cioè da quando è tramontata la visione medievale del Cosmo, gli studiosi hanno tentato di visualizzare i luoghi descritti poeticamente da Dante nella Divina Commedia. Se l’Inferno è stato abbondantemente raffigurato a partire dal XVI secolo, lo stesso non si può dire del Paradiso. Nella classica rappresentazione ottocentesca la Terra è immobile al centro dell’Universo ed è circondata dalle “sfere cristalline” che trasportano i “pianeti” conosciuti. All’esterno della sfera dei pianeti si trova la sfera delle stelle fisse e, ancora più all’esterno, si trova il Primo Mobile che traferisce il moto della rotazione a tutte le sfere. Nella Divina Commedia l’Empireo viene rappresentato in maniera speculare alle sfere cristalline. Dante spiega che il parametro che governa i moti cosmici è la distanza da Dio, che Dante chiama “Virtù”. Abbiamo indagato se lo spazio-tempo della fisica moderna possa aiutare a comprendere lo spazio-virtù di Dante.
Note biografiche – Roberto Buonanno è professore Ordinario di Astronomia e Astrofisica presso l’Università di Roma Tor Vergata. È presidente della Società Astronomica Italiana. È Senior Scientist presso l’ASDC (ASI Data Center) per il satellite GAIA. È autore di circa 250 articoli scientifici e autore di tre libri divulgativi.


DANTE E LA POESIA DELLE STELLE – a cura del prof. P. Boitani
Appassionato cultore di astronomia e cosmologia, come testimoniano sia il Convivio che la Commedia, Dante usa le stelle nel poema per strutturare la narrativa generale del poema a fine simbolico (all’inizio e alla fine del racconto, e alla fine di ciascuna cantica), ma anche per organizzare una narrazione particolare, come quella di Ulisse. Nel Paradiso i corpi celesti gli servono invece come termini di paragone per le luci dei beati e i loro movimenti. Passeremo attraverso alcune delle immagini più straordinarie di questo procedimento nei canti XIV-XV e XXIII della terza cantica, sino alla scomparsa degli astri nell’ultima parte del poema.
Note biografiche – Piero Boitani è Professore Ordinario di Letterature Comparate alla “Sapienza” di Roma. Ha studiato al Liceo “Tasso” e poi alla “Sapienza”, dove si è laureato in Lettere nel 1971. Nel 1970 ha ottenuto il B.A. dall´Università di Wittenberg (Ohio, USA); nel 1975 il Ph.D. in Letteratura Inglese e Italiana dall´Università di Cambridge.

Il giorno dell’evento Infini.to seguirà i seguenti orari:
14.30 – 19.30
(ultimo ingresso ore 18.30)
Programma attività su www.planetarioditorino.it

TARIFFE MUSEO
Museo (obbligatorio)
Intero 8 € a persona.
Ridotto 6 € a persona per ragazzi 6-18 anni; over 60 anni; studenti universitari sotto i 25 anni con Smart Card; gruppi composti da più di 15 persone paganti.
Gratuito per bambini < 6 anni, disabili e loro accompagnatori, Giornalisti, possessori di Carta Musei e Torino+Piemonte Card, possessori della tessera Club docenti.