Convegni


L’ISTRICE ALLA CONQUISTA DEL NORD

Incontri al museo per parlare di fauna

L’ISTRICE ALLA CONQUISTA DEL NORD

Con Emiliano Mori - Dip. Scienze della Vita, Università degli Studi di Siena.

 

Tornano anche nel nuovo anno gli “Incontri al museo per parlare di fauna”, le tradizionali occasioni che - a cadenza mensile - permettono di avvicinarsi con prospettive sempre nuove alle ricerche e agli studi sulla fauna, alla biodiversità animale e vegetale, alla conoscenza e conservazione della natura.

Mercoledì 10 gennaio, alle 20.45, protagonista dell’incontro sarà l’istrice, un grande roditore presente in nord Africa e sud del Sahara e, con l’unica popolazione europea, in Italia dove è recentemente giunta – secondo studi genetici - dalla Tunisia. Fino al 1970, in Italia, l’istrice era presente solo nelle regioni centro-meridionali, soprattutto nel versante occidentale dell'Appennino. Dal 1978, la specie è protetta sia dalla normativa italiana che da quella comunitaria. In seguito a questo regime di protezione e al cambiamento climatico, l’istrice ha espanso il suo areale, raggiungendo le regioni settentrionali, incluso il Trentino Alto-Adige.

 

Nel corso dell’incontro si approfondiranno alcune caratteristiche della specie, con particolare riferimento alla sua presenza in aree di recente conquista: tra queste Sardegna, Liguria occidentale e la provincia di Varese, dove l’introduzione è stata mediata dall’uomo. Dal punto di vista eco-etologico, l’istrice è una specie monogama, che si riproduce durante tutto l’anno, con due picchi, a febbraio e a ottobre. Come accade per molte specie monogame, il padre prende parte all’allevamento e alla cura della prole. La dimensione delle aree in cui questi animali si spostano è proporzionale alla ricchezza delle risorse presenti e alla disponibilità dei siti di tana. L’istrice è una specie generalista dal punto di vista di uso dell’habitat, sebbene tenda a evitare le pinete e i campi non coltivati, che non offrono né cibo né riparo da predatori. Si nutre principalmente di specie vegetali non coltivate e frutti selvatici, occasionalmente di ortaggi. L’istrice è una specie notturna, attiva dalle 7 alle 8 ore, che trascorre le ore diurne e gran parte delle notti di luna piena in tane sotterranee, condivise talora altre specie. In ciascuna tana è generalmente presente la coppia con i piccoli dell’anno e alcuni subadulti.

 

Emiliano Mori, nato il 20 Dicembre 1985 a Siena, laurea specialistica in Biodiversità ed Evoluzione all’Università di Pisa Master di II Livello in Conservazione della Biodiversità Animale all’Università “La Sapienza” di Roma, dottorato di ricerca in Biologia Evoluzionistica all’Università di Siena, sull’ecologia spaziale dell’istrice in contesti ecologici contrastanti. Attualmente lavora presso l’Università di Siena con un progetto di PostDoc su tamia siberiano finanziato dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra le altre pubblicazioni, ha all’attivo 60 articoli su riviste con Impact Factor (di cui 20 sull’istrice).