Iniziative


"Umanità contro" al Teatro Elfo Puccini di Milano

“Umanità contro”: l’installazione ideata dal MUSE accompagna lo spettacolo teatrale “Moby Dick alla prova”


Dall'11 gennaio al 6 febbraio 2022 al Teatro Elfo Puccini, Milano

 

Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento porta nel foyer del Teatro Elfo Puccini a Milano l’installazione “Umanità contro”. Arricchita dalle illustrazioni dell’artista Sara Filippi Plotegher, l'opera indaga il rapporto tra umanità e natura con una rilettura contemporanea della lotta tra Achab e Moby Dick.

 

A 170 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Hermann Melville, la grande “balena bianca” torna in scena in una nuova versione curata da Elio De Capitani e co-prodotta dal Teatro dell’Elfo di Milano e dal Teatro stabile di Torino - Teatro Nazionale.

“Moby Dick alla prova”, sul palco dell’Elfo a partire dall’11 gennaio 2022, è un’interpretazione contemporanea della drammaturgia di Orson Welles che per la prima volta viene presentata al pubblico accompagnata dall’installazione “Umanità contro”, opera che indaga il rapporto tra umanità e natura.

Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, con la collaborazione di PAMS Foundation, ha infatti curato l’allestimento esposto nel foyer del teatro che propone allo spettatore un’esperienza innovativa di interazione tra il linguaggio del teatro e quelli dell’illustrazione e dell’esperienza partecipativa.

Arricchita dalle grandi illustrazioni dell’artista trentina Sara Filippi Plotegher, l’installazione propone una rilettura dell’iconica lotta tra Achab e Moby Dick offrendo una nuova prospettiva rispetto alla più rilevante sfida della contemporaneità: un nuovo rapporto con la natura che deve prima di tutto passare per una ‘resa dei conti’ interna alla nostra specie.

 

“Mantenere l’attenzione sulla dicotomia umanità-natura sottrae la nostra specie, la nostra cultura, dalla propria responsabilità - afferma Massimo Bernardi, curatore dell’allestimento MUSE -. Una parte di umanità si schiera ogni giorno, attivamente o per ignavia, contro le istanze del cambiamento, della transizione ecologica, della giustizia ecosistemica. Moby Dick è una grande metafora del rapporto con l’altro da noi e con questa installazione e le proposte ad essa collegate, portiamo lo scontro atavico a confrontarsi con la cronaca: nell’Antropocene, l’epoca dell’impronta umana sul pianeta Terra, la sfida è tutta interna all’umanità, che contiene in sé stessa sia la salvezza che la distruzione. Nessun alibi per noi”.

 

Ecco, dunque, che ‘l’altra prospettiva’ della classica iconografia achabiana vede l’umanità combattere contro se stessa, con fazioni eterogenee che si scontrano chi per salvare e chi per annientare il gigantesco capodoglio. Ma è soprattutto l’umanità confusa e inetta quella che “Umanità contro” mette in luce: l’umanità di chi finge l’azione, di chi osserva inerme, di chi rimane in disparte, occupato nelle proprie attività. Il capodoglio finisce così a margine della scena. “È il Moby Dick dell’Antropocene, del nostro irresponsabile agire nella crisi in atto”, chiosa Bernardi.

 

All’interno di uno spazio semicircolare, in cui risuonano canti e pulsano cuori di cetacei, la caccia alla “balena” viene quindi letta nell’ambito della grande defaunazione in corso. Da oltre 10.000 anni Homo sapiens modella il territorio e la biodiversità e – si scopre in questa sezione – oggi il 96% della massa di mammiferi sul pianeta consiste in uomini o animali allevati dall’uomo, mentre il il 70% degli uccelli del mondo sono polli. Ecco così che la storia di una specie marina diviene emblema di un modo sistemico di operare da parte dell’umanità.

La porzione esterna dell’installazione ospita infine uno spazio di costruzione collettiva di storie. Gli spettatori riceveranno un adesivo da collocare sull'illustrazione di grandi balene, riproducendo così il legame che si crea tra cetacei e balani, i piccoli crostacei a guscio conico che vivono ancorati a pinne e pance.

Affidando a questi cetacei un pensiero, una riflessione, il messaggio viaggerà con “Moby Dick alla prova”, di teatro in teatro (dopo le date di Milano lo spettacolo si sposterà a Torino, a partire dall’8 febbraio) e poi fino al MUSE, a Trento, costruendo la storia collettiva dell’installazione.


Illustrazione di Sara Filippi Plotegher