I volti raccontano la nostra identità e la nostra storia: una storia personale, ma anche la storia evolutiva della nostra specie. Il volto è anatomia, fisica, fisiologia; ma è anche simbolo, cultura e interpretazione.
L’obiettivo della mostra è raccontare i vari significati che un volto ha e può assumere, grazie a reperti e ricostruzioni tridimensionali di grande impatto visivo. La direzione scientifica e la supervisione dell’esposizione sono di Telmo Pievani e Nicola Carrara, mentre ad Arc-Team e a Cicero Moraes sono affidate le realizzazioni tridimensionali e tecnologiche.
Si tratta infatti di un evento del tutto particolare che non si ferma alla mera esposizione di manufatti, ma è un momento di riflessione sulle tecniche forensi utilizzate per la ricostruzione del volto e sulla loro scientificità. Un momento che si è avvalso delle più moderne tecnologie informatiche di modellazione e sviluppo plastico, con test basati su tomografie e calchi originali.
L’esposizione vuole riflettere anche sui problemi di gestione, fruibilità e conservazione dei reperti, specialmente se molto delicati e fragili come i reperti di origine biologica.
Altra particolarità della mostra “FACCE” è la volontà degli organizzatori di diffondere le potenzialità offerte dal mondo open source: non solo utilizzando software con tale licenza, ma condividendo i modelli tridimensionali ottenuti in maniera aperta e trasparente, con la possibilità di migliorare il lavoro svolto da parte di altri ricercatori sparsi in diversi Paesi.