Iniziative


E Napoleone ci donò un elefante

Un pachiderma in viaggio dall'India a Pavia passando da Versailles

L’esemplare di elefante indiano, una femmina di due anni, il 12 febbraio 1772, dal Bengala partì alla volta della Francia, su una nave della Compagnia delle Indie. Un dono dell’imperatore al re Luigi XV. Dieci mesi dopo sbarcò in Bretagna. Fece un lungo percorso a piedi, sotto gli occhi incuriositi dei francesi, prima di arrivare alla reggia di Versailles dove rimase alla corte del re come attrazione per gli ospiti della villa e curiosità dei naturalisti. L’elefante morì nel 1782, dopo essere caduto nelle acque di un canale nel parco. Fu dissezionato da grandi anatomisti e la pelle rimase in quello che ora è il Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi. Nel 1812 l’esemplare giunse a Pavia, donato al Museo di Storia Naturale dell’Università che era sorto, trent’anni prima, per volere di Maria Teresa d’Austria e che fu, a inizio Ottocento, fortemente sostenuto da Napoleone Bonaparte.

In primavera il pachiderma sarà esposto al pubblico, reduce da un lungo periodo di oblio che lo ha visto per 60 anni conservato nel sottotetto del Castello Visconteo di Pavia. Trasferito a Palazzo Botta nel dicembre 2014, con un laborioso trasloco, sarà, inizialmente, sottoposto ad un accurato lavoro di pulizia e, successivamente, di restauro per arginare i danni subiti nel corso dei secoli.

Lo scopo del progetto è effettuare un intervento di pulizia sulla pelle tassidermizzata dell’esemplare:
– procedere con un’opera di restauro per sanare lembi di pelle mancanti
– promuovere il rilievo storico e scientifico dell’elefantessa del Museo di Storia Naturale di Pavia che è il più antico esemplare tassidermizzato di elefante indiano esistente al mondo.

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