Convegno: La gestione delle collezioni naturalistiche italiane (14 ottobre 2014)


Convegno

La gestione delle collezioni naturalistiche italiane
14 ottobre 2014

Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL
Scuderie Vecchie di Villa Torlonia
Via Lazzaro Spallanzani, 1 - ROMA


I grandi Musei nazionali di Storia Naturale, dei quali sono esempio in Europa quelli di Parigi, Londra, Madrid, Vienna e Stoccolma, sono nati in un periodo storico che precede l’unificazione politica dell’Italia. L’assenza di un’istituzione di questo tipo nel nostro Paese è la principale causa della condizione di marginalità nella quale si sono trovati i musei italiani, nei confronti delle corrispondenti istituzioni di altri paesi, di fronte a numerose iniziative intraprese in Europa nell’ultimo quarto di secolo. La frammentazione del patrimonio di collezioni distribuito fra i nostri musei rende precaria e inadeguata la sua fruizione scientifica, se non addirittura la sua stessa conservazione secondo adeguati standard internazionali, e richiama con grande urgenza alla necessità di trovare nuove efficaci forme di gestione, coordinate a livello nazionale e finalmente inserite a pieno titolo nel circuito della ricerca scientifica a livello internazionale.
Negli anni Settanta, una commissione istituita dall’Accademia dei Lincei predispose un progetto esecutivo per la creazione di un Museo Nazionale di Scienze Naturali, progetto che per molteplici ragioni rimase sulla carta. 
Lo scenario organizzativo che si può oggi delineare è del tutto diverso da quello del Museo nazionale di origine Sette-Ottocentesca. Il nostro Paese potrebbe dotarsi di una struttura rappresentativa distribuita sul territorio, con un coordinamento centrale, sull’esempio della politica museale adottata in tempi recenti in Germania.
L’unificazione funzionale delle maggiori collezioni italiane di storia naturale potrebbe portare, oltre che ad una più moderna e responsabile gestione di un grande patrimonio culturale oggi in condizioni precarie e non adeguatamente valorizzato, anche preziose economie di scala, in accordo con le esigenze pubbliche del momento e del prevedibile futuro.

Il convegno si articolerà in due momenti. Sei relazioni prenderanno in esame la situazione attuale, con particolare riguardo ai vincoli istituzionali e normativi che rendono inadeguata la gestione attuale. Seguirà una tavola rotonda in cui si aprirà un pubblico confronto su ipotesi progettuali, con la partecipazione congiunta di tecnici e di rappresentanti qualificati del mondo istituzionale.

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