Le Collezioni sono il prodotto delle esplorazioni e della ricerca scientifica

La storia delle raccolte.

L’Ottocento è il secolo d’oro delle esplorazioni scientifiche sulla biodiversità. Anche l’Italia, soprattutto dopo la sua nascita come stato unitario fu fra i protagonisti di questa epoca. In questo glorioso periodo delle esplorazioni scientifiche geografi, geologi, zoologi, botanici ed etno-antropologi compirono viaggi di esplorazione che produssero importanti collezioni che sono ancora oggi alla base delle ricerche filogenetiche e filogeografiche. Fra le tante missioni scientifiche ricordiamo il viaggio in Darien ed Ecuador del naturalista Enrico Festa, le spedizioni al Polo, al Ruwenzori e al Karakorum dell’esploratore alpinista Luigi Amedeo di Savoia duca degli Abruzzi, i numerosi viaggi di Orazio Antinori in Eritrea ed Etiopia, quelli di Odoardo Beccari a Borneo, Sumatra e Nuova Guinea, di Elio Modigliani a Sumatra, di Luigi Maria d’Albertis in Nuova Guinea, di Leonardo Fea in Birmania, nelle isole di Capo Verde e nell’Africa Occidentale e di tanti altri che in quegli anni si dedicarono alle scoperte geografiche e naturalistiche. Queste spedizioni hanno lasciato in eredità inestimabili collezioni biologiche che ancora oggi sono conservate nei tanti musei italiani. l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) stima che nei nostri musei scientifici siano custoditi milioni e milioni di reperti biologici: un immenso giacimento di informazioni per la conoscenza della Biodiversità e lo studio dell’Evoluzione.

Un esempio ci è offerto dalla recente indagine conoscitiva promossa dall’ANMS sulle collezioni erpetologiche (Anfibi e Rettili) dei musei italiani. Essa ha mostrato come vi sia un patrimonio ricchissimo di conoscenze scientifiche ancora non completamente valorizzato. Nel loro insieme le collezioni analizzate annoverano circa 176 mila esemplari (83 mila Anfibi e 93 mila Rettili) che rappresentano tutte le Famiglie di Anfibi e il 92 % delle Famiglie di Rettili. Nelle collezioni erpetologiche italiane sono conservate almeno il 12 % delle specie di Anfibi e il 17 % di quelle di Rettili. Tutti i continenti sono rappresentati con una particolare concentrazione delle specie Sud americane ed africane. L’origine delle raccolte erpetologiche risale prevalentemente a dopo il 1950 per lo più specifiche per lo studio. Ancora oggi l’accessibilità e la fruibilità di questo patrimonio storico e scientifico è possibile prevalentemente attraverso cataloghi cartacei. Altro esempio ci è offerto dalle collezioni di Cetacei anch’esse di straordinario interesse e di valore scientifico a scala globale.

I Musei di Storia Naturale (universitari, di enti locali e privati) sono oggi i detentori esclusivi di un patrimonio fondamentale per la conoscenza scientifica, in quanto contengono un’infinita quantità di informazioni sulla biodiversità passata e presente del nostro Paese. La Strategia Nazionale della Biodiversità, con l’attivazione di un Network Nazionale, ha riconosciuto il ruolo importante dei musei di storia naturale negli studi sulla diversità biologica, sulla sua evoluzione e per la sua salvaguardia. L’ANMS ha proposto il progetto nazionale “CollMap” per censire le collezioni biologiche conservate nei musei scientifici italiani.

 

Mazzotti S. (Eds), 2010 – Le collezioni erpetologiche in Italia: Censimento e analisi delle  collezioni di Anfibi e Rettili italiane per la loro valorizzazione scientifica. Museologia Scientifica Memorie, 5, 147 pp
http://www.anms.it/riviste/dettaglio_rivista/12


Cagnolaro L., Maio N., Vomero V., 2014 - Le collezioni di cetacei dei musei italiani (Parte Prima, Cetacei attuali). Museologia Scientifica Memorie, 12, 420 pp.
http://www.anms.it/riviste/dettaglio_rivista/22 - http://www.anms.it/riviste/dettaglio_rivista/23