Riassunto
La lunga tradizione scientifica del Museo Civico di Storia Naturale di Milano (MSNM) e il suo ruolo preminente
tra istituzioni simili sia nazionali che internazionali, risalgono al 1838. Fino a non molto tempo fa, il
personale scientifico, affatto passivo nella pianificazione delle attività del museo, era parte essenziale del processo
e collaborava attivamente con la dirigenza per perseguire lo scopo comune di un elevato standard qualitativo.
Inoltre, il direttore (solitamente sia un autorevole scienziato che un professionista della museologia)
era scelto dalla Civica amministrazione sulla base della sua esperienza e competenza. Questa scelta fondamentale
creava un senso di appartenenza che stimolava il costante miglioramento della qualità delle esposizioni
e l’incremento delle collezioni e della produzione scientifica. Sfortunatamente, nell’ultimo decennio,
l’eccellenza culturale del MSNM è stata minata progressivamente dalla drammatica riduzione dei fondi e
dall’assenza di direttori abili e proattivi, il cui ruolo è stato gradualmente occupato da burocrati. Ciò che più
conta, le conseguenti povertà di visione e mancanza d’iniziativa non sono state compensate dal maggiore
coinvolgimento del personale scientifico nel processo decisionale, fatto che ha ingenerato demotivazione,
progressivo isolamento e impoverimento culturali (invecchiamento delle esposizioni, riduzione dell’incremento
delle collezioni e degli standard di conservazione, rallentamento della produzione scientifica). Gli
autori propongono delle correzioni alle strategie gestionali.
Parole chiave
Museo Civico di Storia Naturale di Milano, storia, strategie gestionali, professionalità.
The Natural History Museum of Milan: floundering amongst a leading past, present problems and an uncertain future.
Abstract
The Natural History Museum of Milan’s (MSNM) long scientific tradition and prominent role among similar national and
international institutions dates back to 1838. Until recently, the scientific staff, far from being considered only a passive element in
the planning of the museum activities, was an essential part in the process and actively collaborated with the museum’s top
management to pursue the common goal of an elevated quality standard. Furthermore, the director, usually both a leading scientific
personality and a museum professional, was chosen by the City government on the basis of his experience and competence. This basic
choice created a sense of belonging that stimulated a constant improvement of the quality of the exhibitions and a continuous increase
of the collections and of the scientific production. Unfortunately, in the last decade the museum’s cultural excellence was progressively
undermined by the dramatic shrinkage of funding and by the absence of skilled and proactive directors, whose role was gradually
replaced by bureaucrats. What is most important, the ensuing poorness of vision and lack of initiative were not counterbalanced by
involving the scientific staff in the decision making process, a fact that generated demotivation, progressive isolation and cultural
impoverishment (ageing of exhibitions, reduction of collection increase and curation standards, scientific production slowdown). The
authors propose some corrections in the management strategies.
Keywords
Natural History Museum of Milan, history, management strategy, professionalism.
p. 68 / Volume 5/2011 N. 1-2 NUOVA SERIE