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Dicembre 2010 - N. 6
Memorie
Anno: 2010
Volume: 6
Riassunto
Possono i musei scientifici essere parte attiva nella costruzione di scenari futuri sostenibili? Quali obiettivi ed attività
possono assegnare ai musei un ruolo sempre più significativo presso le nostre società in crisi ed in rapida trasformazione?
I musei scientifici sono fin dalla loro origine impegnati nella conservazione, nella ricerca scientifica e nelle attività
espositive ed educative per i loro pubblici. L’autorità che deriva dalla ricchezza patrimoniale dei musei e dalla
loro capacità di produrre e diffondere conoscenza scientifica hanno costituito da sempre il punto di forza della
loro azione sociale.
Tuttavia, il secolo attuale si è aperto con una serie di emergenze planetarie e con prospettive incerte per le situazioni
ambientali, sociali, economiche di tutte le nazioni del mondo. Per immaginare il futuro, un futuro “sostenibile”
(UN, 1992), le parole di Edgar Morin (2000), oggi ampiamente condivise in campo filosofico-culturale,
offrono una prospettiva: “La situazione del mondo richiede la costruzione collettiva di nuove forme di sentire,
pensare e agire […] ed una cittadinanza equa e dignitosa a tutti i viventi del Pianeta […] nuove relazioni tra persone
e tra persone ed ambiente”.
Tutte le istituzioni ed i sistemi educativi mondiali – e quindi anche i musei scientifici – sono coinvolti nella ricerca
di soluzioni ai problemi contemporanei, nel dibattito per un futuro sostenibile e nell’impegno per la costruzione
di nuove forme di pensiero, di cultura, di etica e di rapporto con l’ambiente (UN, 1992). Si prospetta quindi,
per i musei, un difficile/ambizioso compito e la scelta di intraprendere un progetto socio-culturale più grande
ed impegnativo di quello che li ha caratterizzati storicamente. La loro credibilità e valenza, nei prossimi anni,
dipenderanno dalla capacità di porsi in relazione alle grandi sfide del futuro.
Parole chiave
musei scientifici, ruolo, sostenibilità, stato dell’arte, Italia.
Scientific museums reflect about their function in the XXI century
Abstract
Can scientific museums play a leading role in building sustainable scenarios for the future? Which objectives and activities may grant
museums an increasingly significant part in our society which is characterized by crisis and quick changes?
Since their origin, scientific museums are committed in conservation, scientific research as well as exhibition and educational activities
for their public. The richness of these museums and a skill for the making and spreading of scientific knowledge give them a specific
authority which is a point of strength for their social action.
However, the present century has begun with a series of worldwide issues as well as uncertain prospects for environmental, social and
economic situations of almost all the countries in the world. The words of Edgar Morin (2000), which are nowadays widely shared
within the philosophic and cultural field, may give a contribution to build a vision of a “sustainable” (UN, 1992) future: “World
situation requires the building of new ways of feeling, thinking and acting (…) and a equitable and respectful citizenship towards all
the living beings on Earth (…) new relationships between people and between people and their environment”.
Every institution or educational system in the world – and also scientific museums – is involved in the search of solutions to the present
day problems, as well as a global discussion for sustainable future. Every institution or educational system is committed in the building
of new models of thinking, culture, ethics and relationship with the environment (UN, 1992). So, a difficult and ambitious task is on the
way for museums, together with the awareness that they should undertake a new socio-cultural project, which is supposed to be much
wider and difficult than the one they have been carrying out in the past. In the next years, reliability and value of museums will depend
on their ability to face the great challenges of the future.
Keywords
scientific museum, function, sustainability, state of the art, Italy.
p. 15 / Dicembre 2010 - N. 6
Riassunto
La comunicazione di conoscenze mette in gioco informazione ma anche valori e concezioni sul sapere, sulla sua
natura, sul suo uso nella società. Il sapere che riguarda il mondo vivente è particolarmente carico di aspetti ideologici,
che investono ambito etico, modi di intendere l’origine e la natura della vita, rapporto con i viventi, Uomo
compreso e aspetti epistemologici riguardanti la complessità delle funzioni del mondo biologico e delle sue relazioni
con la società umana. Non si può tradire la complessità in nome della presunta maggiore chiarezza del messaggio,
perché ciò ha conseguenze rilevanti sui modelli mentali. Analisi su campioni di libri di testo di scienze
compiute per un progetto di ricerca europeo hanno messo in evidenza, più o meno impliciti nel testo o nelle
immagini: visioni antropocentriche e utilitaristiche dell’ambiente, modi finalisti e deterministi di intendere i processi
di evoluzione umana o l’espressione del genoma, modi semplicistici di mostrare le dinamiche ecologiche, le
relazioni tra organizzazione neurale e comportamento, concezioni orientate dal genere e dalla cultura. Per contribuire
anche alla formazione di cittadinanza è necessario un approccio attento nell’azione educativa, per accrescere
la consapevolezza del complicato intreccio tra conoscenze, valori e pratiche sociali.
Parole chiave
valori, educazione biologica, libri di testo.
Values and knowledge.
Abstract
Communication of knowledge implies information but also values about knowledge, its nature, its use in society, whatever the form and
means of communication used for the message. Knowledge concerning the living world is particularly loaded with ideological components:
ethical aspects that deal with the origin and nature of life, the relationship with all living beings, humans included, and epistemological
beliefs that deal with the complexity of the biological world and its interactions with human society.
To betray this complexity by advocating improved clearness of the message has relevant consequences for the construction of mental
models about facts and phenomena. Analyses of samples of science school manuals that have been carried out within a European project
have found evidence of explicit/implicit conceptions conveyed by the text and the images: anthropocentric and utilitarian views about the
environment, finalistic and deterministic ways of presenting the processes of human evolution or the expression of genoma, simplistic ways
of presenting the ecological dynamics, the relationship between neural organization and behaviour, gender and culture-biased conceptions.
Teaching and vulgarization of science contribute to develop citizenship, therefore mindful approaches and reflective attitudes are relevant
components of their educational actions to make people aware of the interactions among knowledge, values and social practices.
Keywords
values, biological education, school manuals.
p. 21 / Dicembre 2010 - N. 6
Riassunto
Nel breve volgere dei pochissimi anni del nuovo secolo sono successe molte cose, forse troppo tutte insieme per
metabolizzarle come si dovrebbe. È difficile “pensare nuovo”. Qual è il ruolo dei musei scientifici in questo scenario
di transizione? Un ruolo chiave, indubbiamente. Essi, infatti, sono un avamposto del legame fra scienza e
cittadini, per la loro missione, per la trasversalità del loro pubblico, per l’indipendenza da vincoli formativi e
performativi. È qui possibile, dunque, spingersi con grande libertà nell’innovazione intellettuale, condurre una
sperimentazione antropologica, contribuire al generale cambiamento culturale. Di questi tempi i musei sembrano
meglio attrezzati della scuola e persino dell’università, a quanto pare. Non solo divulgazione alta e didattica
sperimentale, come certo già i musei scientifici fanno, dunque, ma vera e propria ricerca: su cosa vuol dire per
una società pensare nuovo, vivere in modo nuovo una società che sarà radicalmente nuova, vivere il proprio essere
persone in modo nuovo.
E allora: multisensorialità, transdisciplinarietà, ibridazioni espressive, partecipazione creativa, coinvolgimento
emotivo, attivazione dei diritti di cittadinanza nella knowledge-society, iniziative di social innovation, stimolo alla
knowledge-governance, per un’opinione pubblica all’altezza delle sfide della democrazia e della conoscenza. Con
coraggio intellettuale.
Parole chiave
pensare nuovo, società nuova, knowledge-society, social innovation, knowledge-governance.
Scientific Museums in knowledge-society.
Abstract
During the first years of this new century many things have happened, maybe too many and all quite suddenly to be assimilated as it
should be. It is difficult to think new. Which is the role of scientific museums in this transition scenario? Definitely a key role. These
museums are an outpost of the link between science and citizens. Because of their mission, because of the variety of their public and also
because of their independence towards any kind of bound.Within these institutions it’s possible to manage free intellectual innovation and
lead anthropological experimentation, thus giving a contribution to general change in the cultural field. Nowadays, museums seem to be
better equipped in comparison with schools and even with universities. Not only high quality communication and experimental didactics,
but also sheer research. Also based on the meaning of a new way of thinking for our society, on how to live in a new way a radically
new society, trying to interpret in a new way how to be a person. And so: multisensoriality, transdisciplinarity, expressive
hybridization, creative participation, emotional involvement, enhancement of the right of citizenship within the knowledge-society,
social innovation initiatives and boost towards knowledge-governance, for a public opinion up to the challenges of knowledge
and democracy. With intellectual courage.
Keywords
new ways of thinking, new society, knowledge-society, social innovation, knowledge-governance.
p. 26 / Dicembre 2010 - N. 6
Riassunto
Il nuovo secolo si apre sotto il segno della trasformazione in merce del mondo della vita, del pensiero, delle idee
e dell’informazione. C’è contraddizione tra la crescita del sapere, del potere dell’uomo, delle capacità di modificare
oltre al mondo intorno a sé anche sé stesso, la sua natura biologica e intellettuale, e questo meccanismo che
invece regola le scelte in qualsiasi campo, sulla base di un unico parametro che è la merce e quindi il suo valore
cioè il denaro. La sostituzione della pluralità di vincoli naturali e sociali che hanno fino ad ora regolato
l’evoluzione delle molteplici forme della vita e del pensiero, con il vincolo unico derivante dall’obiettivo della
massima valorizzazione del capitale è una semplificazione drastica le cui conseguenze non sono ancora nemmeno
lontanamente immaginabili. Occorre ricreare un variegato arco di nicchie naturali e sociali protette dallo strapotere
dei padroni dei mercati internazionali; far nascere e rivitalizzare vecchie e nuove relazioni tra individui e
gruppi; insomma ripristinare le mille sorgenti del flusso locale di creatività, di iniziativa e di attività umane che
rende fertile il tessuto della società, arginare l’alluvione del capitale globale, che, trasformando tutto in merce,
minaccia la diversità, ricchezza della vita, e distrugge, con l’ecosistema terrestre, le basi stesse della sopravvivenza
umana.
Parole chiave
valore della diversità, capitale, disuguaglianza sociale, distruzione ecosistema.
Globalization and science: in praise of diversity.
Abstract
The begins of this new century sees the transformation in goods of living beings, thought, ideas and information is often transformed into
“goods” in the beginning of this new century. There is strong contradiction between the growth of knowledge, of the power of man, of its
ability to change the world all around as well as itself, its biological and intellectual nature, and this mechanism which affects most of
the choices in every field and which is only standardised on goods and the power of money. Most of the natural and social constraints
which have ruled the evolution of thought and life in its various forms up to now are getting changed into the obligation which derives
from the unique objective of the maximum valorisation of capital. It’s a drastic simplification whose consequences are highly unpredictable
at the moment.We need to recreate a variegated group of social and natural niches which must be protected from the overwhelming power
of the masters of international markets.We need to revitalize and give birth to old and new relationships between individuals and groups.
In short we need to restore the hundreds of local springs of creativity, initiatives and human activities which fertilize the fabric of society
and clamp down on the flood of global capital, which is a threat for life and diversity and destroys, together with the earth ecosystem,
the foundation of human existence.
Keywords
value of diversity, capital, social disparity, ecosystem destruction.
p. 32 / Dicembre 2010 - N. 6
Riassunto
Nei processi politici reali si è scoperto che i fatti scientifici non sono né pienamente certi in loro stessi e né decisivi
per la determinazione della politica. Il progresso non può essere concepito come automatico e il controllo
sull’ambiente può rivelarsi fallace, conducendo talvolta a situazioni patologiche. L’informazione scientifica che
viene usata nei processi decisionali è generata normalmente da attori appartenenti a Istituzioni, secondo le proprie
priorità. L’esperienza mostra che un tale contesto può influenzare il contenuto di ciò che viene offerto,
secondo le modalità di selezione e la modellazione di dati e conclusioni. Nonostante questi ultimi siano espressi
in termini scientifici, le informazioni e le raccomandazioni non possono essere garantiti rispetto a oggettività
e neutralità. In questo senso, la scienza, quando utilizzata come evidenza di processi politici, può essere soggetta
ad abusi. Occorrerebbe una partecipazione estesa in cui la dimostrazione scientifica rigorosa viene rimpiazzata
da un ideale di dialogo pubblico aperto. All’interno del processo di produzione della conoscenza, i cittadini
divengono sia critici che creatori. Il loro contributo deve essere considerato e accettato come una pluralità di prospettive
legittime e coordinate, con i loro propri significati e le loro strutture di valore.
Parole chiave
Scienza & Policy, valutazione degli esperti, dialogo partecipatorio.
Models of Science & Policy: from experts assessment to participatory dialogue.
Abstract
Within real political processes scientific facts are not certain neither they seem to decide the making of policies. Progress cannot be conceived
as automatic and environmental control could be deceptive, thus leading sometimes to pathological situations. Scientific information which
is used in decision-making is normally produced by institutional stakeholders, according to their priorities. Experience shows that a similar
situation could affect the content of what is being offered, particularly as regards to selection conditions and the shaping of data and
conclusions. Although these data and conclusions are conveyed using scientific terms, objectivity and neutrality of information and
recommendations cannot be fully ensured. In this sense, science could be misused when it gets bent to an evidence of political processes.
Extended participation would be needed, and rigorous scientific demonstration should be replaced by an ideal of open public discussion.
In this way citizens would be either able to criticize or to create within the making of knowledge. Their contribution must be considered
and accepted as a plurality of licit and interconnected perspectives, with their own meanings and their valuable structures.
Keywords
Science & Policy, assessment of the experts, participatory dialogue.
p. 36 / Dicembre 2010 - N. 6
Riassunto
L’intervento esamina i dati delle ricerche internazionali sulle competenze scientifiche, e discute le ragioni dei risultati, in media molto bassi, degli studenti italiani di 15 anni (dati PISA). Le differenze esistenti tra i dati relativi ai quindicenni e quelli molto più positivi, raccolti in 4° elementare (dati TIMSS), supporta l’ipotesi che i risultati siano dovuti ad una impostazione dell’insegnamento delle scienze nella scuola superiore, e soprattutto nella scuola media, troppo nozionistica, poco operativa, che non offre possibilità a chi non padroneggia già – magari per caratteristiche di background socio-culturale – il linguaggio e la sua logica. Un grosso contributo potrebbe venire dall’apprendimento non formale e informale, soprattutto da parte deiMusei e di tutte quelle istituzioni che fanno da tramite tra mondo della ricerca e mondo della scuola, come indicato dalla ricerca europea “Form-it”.
Parole chiave
competenze scientifiche, risultati internazionali, framework PISA, apprendimento informale.
Which science, and which culture, for which society?
Abstract
This paper takes into account the data of international surveys on scientific competences, and discusses the Italian performances, very low indeed, of 15 years old students. The hypothesis that emerges from the comparison between this data (PISA data) and the good performance achieved by 9 years old students (TIMSS data), is that our lower and higher secondary schools science teaching is still too much contents based, not operational, not giving equal possibilities to those who do not master the use and the logic of their mother language – often because of their cultural and social background. To solve this problem, a large contribution could come from the not formal and informal learning, from museums and from all these institution that bridge the world of scientific research with the world of science education, as was indicated by a recent European investigation, “Form-it. Take part on research.
Keywords
scientific competences, international results, PISA framework, informal learning.
p. 39 / Dicembre 2010 - N. 6