Maggio 2013 - N. 9

Memorie

Anno: 2013
Volume: 9

Riassunto

La Stazione di Ecologia del Territorio del Museo di Storia Naturale di Ferrara è una struttura inaugurata nel 1987 e deputata sin dalla sua origine allo studio delle comunità animali invertebrate del territorio circostante la città di Ferrara. Nel corso delle sue attività ha accumulato moltissimo materiale faunistico proveniente da varie zone protette e non protette del Ferrarese, già confluito, in parte, nelle collezioni del museo e in parte ancora semplice materiale inventariato. L’articolo presenta un breve resoconto di varie indagini condotte in particolare nel periodo compreso fra il 2003 e il 2010, anni in cui l’incremento delle collezioni è stato abbinato alla sperimentazione di diversi metodi per la valutazione dello stato di conservazione della biodiversità. Gli organismi target sono stati i Ditteri Sirfidi, i Coleotteri Carabidi e i macroinvertebrati acquatici. Gli studi hanno consentito di individuare una situazione in generale abbastanza compromessa, in particolare per quel che riguarda gli ambienti acquatici, interessati da forti carichi eutrofizzanti ed invasi da numerose specie esotiche. Molto interessante è risultata però una zona a siepi e prati pingui sfalciati, in gran parte sottoposta a vincolo militare (Oasi di Palmirano Zona radar), mentre appare abbastanza efficace la gestione condotta dalla Provincia di Ferrara sul SIC IT4060009, Bosco della Panfilia.

Parole chiave
biodiversità, ditteri sirfidi, coleotteri carabidi, macro invertebrati d’acqua dolce, Pianura Padana.

Biodiversity at the beginning of the Po River delta.

Abstract

The Ecological Station for the Landscape is a laboratory established in 1987 and devoted to the study of the invertebrate communities of the landscape that sourrounds the city of Ferrara (Emilia-Romagna, Italy). During its activities, the Station has collected a large number of animals coming from protected or non protected areas of the province of Ferrara. Many the collected specimens have already become a part of the Museum collections. The article is a short review of the studies carried on by the Ecological Station of the Museum of Natural History between 2003 and 2010 when the enlargement of the museum collections was coupled to the assessment of the biodiversity conservation status. The target animals were hoverflies, carabid beetles and freshwater macroinvertebrates. The freshwater ecosystems proved to be rather impoverished, due to hypertrofic conditions and to many invasive exotic species. A good status was assessed for both a terrestrial ecosystem made by meadows and hedges largely included in a military area (Oasi di Palmirano Zona radar) and for the Natura 2000 site IT4060009 “Bosco della Panfilia” managed by the provincial Authorities.

Keywords
biodiversity, hoverflies, carabid beetles, freshwater macroinvertebrates, Po River plain.

p. 0 / Maggio 2013 - N. 9

The National Biodiversity Strategy and the “taxonomic impediment”

p. 3-6 / Maggio 2013 - N. 9

Foreword

p. 7 / Maggio 2013 - N. 9

p. 8 / Maggio 2013 - N. 9

Museums and biodiversity: 20 years later

p. 11-13 / Maggio 2013 - N. 9

Biodiversity, research and the future of the biological collections of our museums

p. 14-15 / Maggio 2013 - N. 9

Riassunto

Vengono illustrati alcuni dei più recenti e significativi progetti europei e internazionali nell’ambito della biodiversità e della museologia, commentando il ruolo che in essi ha il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze e - più in generale - le problematiche relative alla situazione italiana dei musei scientifici.

Parole chiave
CETAF, SYNTHESYS-2, BHL-Europe, LIFEWATCH, SciColl International.

The Italian natural history museums and the international initiatives.

Abstract

The experience of the Natural History Museum of the University of Florence and some international projects in the fields of biodiversity and museology are briefly illustrated, and comments are given on the situation of the Italian natural history museums.

 

Keywords
CETAF, SYNTHESYS-2, BHL-Europe, LIFEWATCH, SciColl International.

p. 17 / Maggio 2013 - N. 9

Riassunto

Il progetto Sistema Ambiente 2010 del Ministero dell’Ambiente formalizza l’assoluta priorità della conoscenza delle basi di dati naturalistiche e quindi delle collezioni museali per lo studio e la gestione della biodiversità. L’ANMS è oggi parte attivissima di una serie di attività nazionali finalizzate alla gestione della biodiversità, mettendo a sistema i suoi musei e le collezioni che questi musei conservano, agendo contemporaneamente su tre livelli, uno associativo, un secondo di ricerca ed un terzo editoriale e di comunicazione. A livello associativo ha favorito la creazione di un apposito gruppo di lavoro interno tutto mirato sulle collezioni, che ha iniziato ad operare proprio nel 2010. A livello di ricerca ha fortemente appoggiato la realizzazione di uno specifico progetto di censimento e mappatura dell’immenso patrimonio di dati ambientali presenti nelle numerose collezioni conservate nei musei scientifici. In questo ambito è nato il progetto, CollMap, finalizzato ad una approfondita analisi che mira ad avere un quadro organico complessivo delle raccolte e dei “lotti” di materiali zoologici o naturalistici conservati nei musei italiani. Sul piano editoriale, infine, ha invece creato una specifica serie della pubblicazione “Museologia Scientifica - Memorie” dedicata espressamente allo studio dell’ingentissimo patrimonio di collezioni conservate nei musei italiani. A questo fine saranno attivati tutti gli specialisti italiani e tutti i conservatori dei nostri musei per far emergere e rendere totalmente accessibile ad ogni possibile utilizzatore l’enorme patrimonio conservato nei nostri musei di storia naturale per metterlo a disposizione anche in campo applicativo, favorendo la condivisione dei dati tra esperti di settore e non nel vasto campo delle tematiche ambientali. Il problema di fondo che però ostacola fortemente queste importanti azioni scientifiche e sociali, è insito nella attenzione scarsa o addirittura nulla che gli enti pubblici e privati e, a volte, le stesse università rivolgono verso i tassonomi e i sistematici, quei ricercatori che operano direttamente sulla biodiversità planetaria studiandone la composizione, l’identificazione, la classificazione, la biologia evolutiva e la filogenesi. Nonostante questa situazione generale, il patrimonio nazionale di professionalità tassonomiche e sistematiche non si è ancora estinto completamente e, fortunatamente, spesso è integrato anche da un nutrito gruppo di seri e motivati ricercatori autonomi che costituiscono una grande risorsa nascosta e misconosciuta per la ricerca di base di biologia comparata. Per valorizzare ed ottimizzare il lavoro di tutti i nostri ricercatori della biodiversità, in questa sede congressuale e alla presenza di molte istituzioni nazionali, viene ipotizzato e proposto quello che l’autore chiama IDIT ovvero un istituto diffuso italiano di tassonomia.

Parole chiave
musei scientifici, biodiversità, banche dati tassonomiche, collezioni naturalistiche, sitematica, tassonomia.

Biodiversity, taxonomic databases and scientific museums. The national CollMap project as a prelude to the establishment of an Italian distributed institute of taxonomy.

Abstract

The Sistema Ambiente 2010 project of the Italian Ministry of the Environment establishes the absolute priority of knowledge of naturalistic databases, and thus of museum collections, for the study and management of biodiversity. The ANMS is taking a very active part in several national activities aimed at the management of biodiversity, sorting out its museums and the collections they preserve. In this, it is acting simultaneously on three levels – institutional, research, and publishing. At the institutional level, the ANMS has encouraged the creation of an internal working group dealing with the collections, which began operating in 2010. In terms of research, it has strongly supported the realization of a specific project to census and map the immense amount of environmental data present in the numerous collections housed in scientific museums (CollMap project). As regards publishing, it has created a specific series of the journal “Museologia Scientifica - Memorie” dedicated to studies on the enormous wealth of collections preserved in Italian museums.However, a basic problem seriously hindering these important scientific and social actions lies in the scarce or even nil attention that public and private institutions and, at times, the universities themselves give to taxonomists and systematists, those researchers who work directly on global biodiversity by studying its composition, identification, classification, evolutionary biology and phylogeny. Despite this general situation, the national patrimony of professional taxonomic and systematic expertise has not yet disappeared completely and, fortunately, it is often supplemented by a large group of serious and motivated independent researchers who constitute a great hidden and unrecognized resource for basic research on comparative biology. To enhance and optimize the work of all our biodiversity researchers, I wish to propose, in this conference venue and in the presence of many national institutions, what I call an Italian Distributed Institute of Taxonomy.

Keywords
scientific museums, biodiversity, taxonomic databases, natural history collections, systematics, taxonomy.

p. 21 / Maggio 2013 - N. 9

Riassunto

Internet offre nuovi modi per divulgare le informazioni ad un vasto pubblico. Le collezioni ospitate nei Musei Scientifici, che spesso godono di una visibilità limitata anche presso il pubblico accademico, possono beneficiare delle nuove tecnologie e diventare visibili, e quindi fruibili, da una utenza sempre più ampia e variegata. In quest’ottica, il Gruppo di Lavoro per le Collezioni (GLC) dell’ANMS ha sviluppato un prototipo di sistema informativo sulle collezioni scientifiche, che verrà presto integrato nel sito dell’ANMS.

Parole chiave
database, Intenet, Natural Collections Descriptions.

Museums and Collections: enhancing visibility and user base thorough the Web.

Abstract

Internet offers new ways to disseminate information to a wide audience. The collections housed in Scientific Museums, which often have limited visibility even among an academic audience, can greatly benefit from the use of new technologies to increase their visibility, thus becoming accessible by a wider audience. In this context, the ANMS Working Group for Collections (GLC) has developed a prototype of information system on scientific collections, which will soon be integrated in the Web Site of the Association.

 

Keywords
database, Intenet, Natural Collections Descriptions.

p. 28 / Maggio 2013 - N. 9

Riassunto

La ridefinizione metodologica della catalogazione dei beni naturalistici da parte dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con l’introduzione del Codice per i beni culturali e del paesaggio, che ha riguardato anche tutti i reperti naturalistici con valore storico conservati nei musei pubblici (D. lgs.42/2004 e s.m., art. 10), ha elaborato tracciati catalografici standard informatizzati per le diverse tipologie di beni naturalistici. Le moderne tecnologie informatiche consentono non solo di rendere accessibile il patrimonio culturale ma anche di esplorarne la potenzialità della rappresentazione attraverso la produzione di strumenti interattivi, percorsi multimediali, percorsi virtuali anche immersivi, ricostruzioni in 3D, presentazioni in realtà aumentata, ambienti intelligenti. In particolare, le nuove tecnologie di comunicazione, finalizzate a generare interazione sociale, nate dal Web 2.0, possono promuovere un approccio fluido alle informazioni e consentire una grande possibilità di accesso e diffusione dei contenuti fondamentali per una nuova partecipazione e interventi diretti del pubblico dei musei nel creare e diffondere contenuti culturali.

Parole chiave
catalogazione, beni naturalistici, social network, accessibilità, multimedialità.

Cataloguing and new computer technologies to make naturalistic heritage accessible.

Abstract

The methodological redefinition of naturalistic heritage cataloguing by the Central Institute for Cataloguing and Documentation - since 2004 with the new Code for Cultural Heritage and Environment - has been involving any kind of naturalistic findings with historical value preserved in public museums (D. lgs. 42/2004 e s.m., art. 10) and promoting the creation of standard cataloguing patterns for the different kinds of naturalistic heritage. Modern computer technologies allow not only to make cultural heritage accessible but also to explore its representation potential through the realization of interactive tools, multimedia and even immersive paths, 3D reconstructions, augmented reality presentations, intelligent environments. Modern computer technologies allow to explore the potential of cultural heritage representation through the production of interactive tools, multimedia paths, virtual and immersive paths, 3D reconstructions, augmented reality presentations, intelligent environments. In particular, new communication technologies of Web 2.0 aimed at creating social interaction can promote a fluid approach to information and allow a wide access and diffusion of fundamental contents for a new participation and direct intervention of museum publics in creating and sharing cultural contents.

Keywords
cataloguing, naturalistic heritage, social network, accessibility, multimedia.

p. 33 / Maggio 2013 - N. 9