Febbraio 2014 - N. 11

Memorie

Anno: 2014
Volume: 11

p. 0 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Non è certo un mistero: senza una costante presenza dell’attività di ricerca scientifica un museo scientifico muore. E non muore nel senso di chiudere ed essere smembrato e disperso, ma muore la sua presenza nel dibattito culturale, perde il necessario contatto con l’evoluzione della società in cui opera, fallisce il suo compito primario di mediatore tra scienza e società e ancora di più tradisce l’immenso compito di mantenere viva nella gente una corretta comprensione della scienza e fallisce anche nella creazione di una essenziale consapevolezza pubblica della scienza.

To keep research in scientific museums (and the museums themselves) alive

Abstract

There is certainly no mystery: without the constant presence of research a scientific museum will die. And it will not die in the sense of closing and being dismembered and dispersed: its presence in the cultural debate will cease, it will lose contact with the evolution of the society in which it operates, it will fail in its primary task as mediator between science and society, even more it will betray the immense duty of providing people with a proper understanding of science, and it will also fail to create public awareness of science.

p. 2 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

“La Ricerca nei Musei Scientifici” è stato il tema del XXI Congresso ANMS tenutosi a Padova dal 9 all’11 novembre 2011. L’evento ha visto la presenza di quasi duecento partecipanti ed è stato ospitato nelle prestigiose cornici dell’Ateneo patavino: Palazzo del Bo, storica sede dell’Università, Palazzo Cavalli, futura sede del Museo di Storia Naturale e Palazzo Grassi a Chioggia, sede del Museo di Zoologia Adriatica. Il tema del congresso è stato scelto per discutere i molteplici aspetti che riguardano il rapporto tra Istituzioni Museali e ricerca scientifica e, in particolare, il ruolo che i Musei esercitano quale collegamento tra ricerca e divulgazione scientifica. Come già avvenuto in passato, il congresso è stato anche l’occasione per verificare lo stato di salute del panorama museale nazionale, con le sue criticità e prospettive.

Abstract

“The Research in scientific Museums” was the theme of the XXI ANMS Congress held in Padua from 9 to 11 November 2011 and hosted by the University of Padua. The event was attended by nearly two hundred participants and was held in prestigious locations such as Palazzo del Bo, the historical building of the University of Padua, Palazzo Cavalli, that in future will host the Museum of Natural History, and Palazzo Grassi in Chioggia, site of the Zoology Museum of the Adriatic.The conference theme was chosen to prompt discussion around the multifaceted relationship between the museums and the scientific research and, particularly, the role that museums play as a link between the research and the dissemination of knowledge. As in previous years, the conference was also an opportunity to check the state of health of the Italian museums, with their problems and perspectives.

p. 6 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

I musei devono oggi interpretare una nuova trasversalità nell’agire che possa dar risposta concreta alla “domanda di servizi di conoscenza” e indirizzare la grande quantità di competenze specialistiche (che normalmente convivono in un museo) in progetti convergenti sullo stesso obiettivo. La ricerca produce cultura e la cultura può favorire lo sviluppo locale, soprattutto nelle realtà in cui il sistema dei musei interviene in un’area caratterizzata dalla presenza di consolidati “giacimenti” culturali ed ambientali. Un moderno museo può configurarsi come un ente in cui la ricerca è mirata a produrre metodi e strumenti utili ad una gestione sostenibile del territorio, integrati con una diffusa attività di comunicazione per servire allo sviluppo culturale, sociale, economico delle comunità locali, al loro radicamento al territorio e al riemergere di processi identitari.

Parole chiave
ricerca, musei, collezioni, territorio, sviluppo.

The museums research between tradition and innovation.

Abstract

Modern museums should play a new role. They should give concrete answer to the “quest for knowledge” and structure the large amount of specialized skills (which normally coexist in a museum) in projects converging towards the same objective. Research produces culture and culture can contribute to the local development, especially where museums operate in areas characterized by the presence of well-established cultural and environmental “reservoirs”. A modern museum can be seen as an institution in which research aims to produce methods and tools for a sustainable land management. By means of widespread activities of communication they should serve the cultural, social, and economic development of local communities and their link to the territory facilitating the re-emergence of identity processes.

Keywords
research, museums, collections, territory, development.

p. 9 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Considerazioni generali sulla comunicazione nei musei scientifici. In particolare, ci soffermeremo su tre aspetti diversi ma complementari che dovrebbero far parte delle attività di comunicazione dei musei. Il primo riguarda la comunicazione dei risultati delle ricerche nei musei nell’ambito della comunità scientifica. Il secondo aspetto è la comunicazione (in molteplici forme) della conoscenza scientifica e della sua storia al pubblico. Il terzo aspetto infine concerne la comunicazione con le altre istituzioni pubbliche nazionali.

Parole chiave
musei scientifici, comunicazione museale, ricerca museale, nuove tecnologie museali.

Speaking Objects. Scientific museums and communication.

Abstract

General considerations on communication in scientific museums. In particular, we dwell on three different but complementary aspects that should belong to the communication activities of museums. The first concerns the communication of the results of the museum researches to the scientific community. The second aspect regards the (several forms of) communication of the scientific knowledge and of its history to the public. The third aspect concerns the communication with the other national public institutions.

Keywords
scientific museums, museum communication, museum research, museum new technologies.

p. 13 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il contributo sottolinea l’importanza che la ricerca biografica in campo storiografico riveste per la valorizzazione dell’ingente patrimonio documentario e librario attualmente conservato nei musei scientifici italiani. Il caso preso in esame è quello dello psicologo e antropologo evoluzionista Tito Vignoli (1824-1914), che dal 1893 al 1911 diresse il Museo civico di Storia naturale di Milano, in un momento decisivo per la storia di questa istituzione.

Parole chiave
Museo civico di Storia naturale di Milano, Tito Vignoli, archivi.

The Biographical Research as a Method. The Case of Tito Vignoli and the Museum of Natural History of Milan.

Abstract

The contribution emphasizes the importance that biographical research in the field of historiography has for the enhancement of the great documentary and librarian heritage currently preserved in Italian science museums. The case study to be presented here is that of the evolutionary psychologist and anthropologist Tito Vignoli (1824- 1914), who directed the Museum of Natural History of Milan from 1893 to 1911, in a decisive moment in the history of this institution.

Keywords
civic Museum of Natural History of Milan, Tito Vignoli, archives.

p. 18 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Nell’ambito del riordino delle raccolte del Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università di Torino, depositate in comodato d’uso al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è stata esaminata una collezione di minerali e rocce dell’Egitto, formata da oltre 755 esemplari, pressoché priva di indicazioni in merito alla sua costituzione e alle località di origine dei campioni. I cartellini di accompagnamento presenti, salvo rare eccezioni, sono stati riscritti nei primi anni del XX secolo, con la “scellerata” scelta di sostituirli a quelli originali. Questa drammatica perdita di informazioni ha messo a dura prova le possibilità di indagini storico-geografiche. Da alcuni frammenti manoscritti antichi, da lettere e da qualche nome di località (distretto di Fazoglo) è stato possibile ipotizzare con ragionevole certezza che la raccolta sia stata allestita dall’ingegnere minerario Carlo Boreani, eventualmente in collaborazione con il suo segretario, l’avvocato Giovanni Pollonera, che operarono in Egitto al servizio del viceré Mohammed Alì nella prima metà dell’Ottocento.

Parole chiave
collezioni storiche, rocce dell’Egitto, Carlo Boreani, Giovanni Pollonera.

Carlo Boreani and the Egyptian collection rocks from Mineralogical and Petrographical Museum of Turin University.

Abstract

A collection of minerals and rocks from Egypt, made up of over 755 specimens and preserved, for the Department of Mineralogy and Petrology, at the Museum of Natural Science in Turin, has been studied. No information about its constitution and the place of origin of the samples were available up to now. Indeed, the current badges of the samples, with rare exceptions, have been rewritten in the early years of the twentieth century, replacing the original ones. This loss of information has put a strain on the possibilities for a complete historical-geographical reconstruction. However, thanks to some ancient manuscripts and fragments reporting name of localities (e.g. Fazoglo district) it was possible assume with reasonable certainty that the collection was assembled by the mining engineer Carlo Boreani. It possibly occurred in collaboration with his secretary, the lawyer Giovanni Pollonera, who worked in Egypt at the service of the viceroy Muhammad Ali in the first half of the nineteenth century. The collection, petrographycally widely studied and now accompanied by a digital catalog, has been often used for exhibitions in Italy and abroad.

Keywords
historical collections, Egyptian rocks, Carlo Boreani, Giovanni Pollonera.

p. 22 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Fra i compiti istituzionali di un museo rientra lo studio dei propri reperti per consentire una corretta comunicazione museale. Nei musei storici che custodiscono collezioni pluricentenarie lo studio dei reperti spesso ha prodotto importanti risultati che hanno contribuito a rivalutare il ruolo della ricerca nei musei naturalistici storici per i quali è stato riconosciuto il ruolo di custodi della bio e geodiversità. Tali ricerche consentono anche di far emergere interessanti frammenti del passato spesso non noti. I risultati degli studi condotti nei musei, hanno il privilegio di essere trasmessi ai visitatori per cui la duplice funzione di ricerca e di educazione fa del museo il luogo ideale, dove il cittadino potrà acquisire quelle conoscenze che gli consentiranno di vivere consapevolmente il proprio tempo.

Parole chiave
collezioni mineralogiche, comunicazione museale, ricerca scientifica.

The role of scientific research in the “historical” museums.

Abstract

One of the institutional tasks of a museum is the study of the samples, to enable a proper museum communication. In those historical museums that preserve centuries-old collections, this study has often led to important results that helped to improve the role of the research in the natural history museums, now recognized as “guardians” of biodiversity and geo-diversity. These researches are also useful to bring out interesting and often, almost, unknown fragments from the past. Moreover, the results of the research can be transmitted to the visitors so this double nature of the museums (research and education), makes them the best place for citizens where acquire some knowledge that will help them to live consciously their time.

Keywords
mineralogical collections, museum communication, scientific research.

p. 27 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il Museo di Anatomia umana “Luigi Rolando” dell’Università di Torino rappresenta un esempio di istituzione dove gli oggetti nati per scopi museali interagiscono strettamente con documenti d’archivio, con fondi storici bibliotecari e con collezioni di strumentaria, costituendo un complesso integrato di beni culturali. Questi aspetti invitano a riflettere sul fatto che un museo scientifico universitario, al di là delle collezioni presenti nelle sale ostensive e nei depositi, deve essere considerato un luogo di raccolta, conservazione e valorizzazione di questi patrimoni, in quanto costituisce la memoria della scuola scientifica che ha generato il museo stesso.

Parole chiave
museo, anatomia umana, archivio, beni culturali.

From archival documents to museum objects. An example from Turin’s Museum of Human Anatomy.

Abstract

The “Luigi Rolando” Museum of Human Anatomy of the University of Turin is an example of an institution where objects born for museum purposes closely interact with archival documents, with historical library stocks and with collections of instruments, constituting an integrated set of cultural goods. These aspects prompt us to reflect on the fact that a university scientific museum is more than just the collections housed in the exhibition halls and storerooms; it must also be considered a place for the collection, conservation and enhancement of all these patrimonies, since it constitutes the memory of the scientific school that gave rise to the museum itself.

Keywords
museum, human anatomy, archive, cultural goods.

p. 32 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” conserva diverse tipologie di beni culturali quali preparati anatomici, corpi di reato, calchi in gesso e in cera, fotografie, ritratti, disegni e manufatti di internati in manicomio e in carcere. Questo può rendere difficoltoso rintracciare il filo conduttore che lega gli oggetti di diversa natura presenti nel museo, di cui spesso non si conoscono provenienza e circostanze di impiego. Per ovviare a questa lacuna è stata avviata una ricerca che permette, grazie all’analisi di differenti fonti, di “far parlare” alcuni oggetti facendo riemergere storie personali dall’anonimato in cui erano confuse fino ad oggi. Attraverso l’incrocio di dati ricavati prevalentemente dall’Archivio storico del museo, da quotidiani dell’epoca e dalla comparazione di oggetti, è stato possibile non solo ricostruire vicende legate a fatti criminosi, ma anche riconoscere il metodo d’indagine lombrosiano.

Parole chiave
Cesare Lombroso, archivi, Gazzetta piemontese, La Stampa, corpi di reato.

Making objects of historical collections speak. Examples from Turin’s Lombroso Museum.

Abstract

The “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology conserves various kinds of cultural goods, such as anatomical preparations, material evidence of crimes, plaster and wax casts, photographs, portraits, drawings and artefacts of insane asylum and prison inmates. This could make it difficult to identify the guiding thread linking the very different objects in the museum, for which the origin and circumstances of use are often unknown. To obviate this gap, we initiated an analysis of various sources aimed at making some objects “speak”, so that personal histories could re-emerge from the anonymity to which they had been confined until today. Through the comparison of data coming mainly from the museum’s historical archive, from newspapers of the period and from the objects themselves, it was possible not only to reconstruct events related to criminal acts but also to reconstruct Lombroso’s methods of investigation.

Keywords
Cesare Lombroso, archives, Gazzetta piemontese, La Stampa, material evidence.

p. 37 / Febbraio 2014 - N. 11