Aprile 2015 - N. 14

Memorie

Anno: 2015
Volume: 14

Riassunto

In un nuovo allestimento permanente del museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) si è scelto di inserire uno spazio dedicato agli esperimenti di Gregorio Mendel sull’ibridazione dei piselli, ma durante la preparazione dei contenuti sono state rilevate molteplici difformità nella documentazione esaminata. Per produrre materiali museologici originali e corretti, è stato quindi ritenuto indispensabile ripartire dall’analisi del testo di Mendel, disponibile sul web, e produrre testi e immagini conformi all’originale in tedesco. Le immagini per illustrare gli esperimenti sono state perciò realizzate dopo aver cercato, coltivato e fotografato le varietà di piselli che rispondono ai caratteri su cui aveva operato Mendel. Le descrizioni sono state elaborate in italiano e in inglese, scegliendo vocaboli aderenti al testo originale e ricchi di significato descrittivo.

Parole chiave
Mendel, piselli, metodo sperimentale, storia della scienza, museologia.

From the vegetal world to the cultural one: Mendel’s peas are not abstractions.

Abstract

In a new permanent exhibition of the Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino (MRSN) it was decided to insert a space dedicated to the experiments of Gregor Mendel on hybridization of peas. In the preparation of the exhibit many differences emerged in comparing the most popular texts and illustrations. In order to produce original and corrected museological materials, it was considered essential to restart from the analysis of Mendel’s paper, available on the web, and to produce texts and new pictures that match the original work.We searched seeds and grew peas, then we took original photographs of the plants to illustrated correctly all the characters described by Mendel in his paper. The descriptions have been translated in Italian and English from German, choosing words that best adhering to the original text.

Keywords
Mendel, peas, experimental method, history of science, museology.

p. 51 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

Nell’ambito dei progetti di valorizzazione museale delle collezioni storiche, in corso presso l’Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, un recente intervento ha riguardato la Xiloteca Storica e, in particolare, 345 campioni di legno acquisiti nel periodo 1890-1969, provenienti sia da esemplari abbattuti nell’Orto Botanico modenese che da raccolte effettuate in natura oppure da donazioni da parte di istituzioni o privati.

Parole chiave
Orto Botanico, Modena, xiloteca storica.

The Historical Wood collection of the Botanic Garden of Modena.

Abstract

Among the projects carried out to exploit to the historical collections of the Botanic Garden of the University of Modena and Reggio Emilia, recent effort have focussed on the Historical Wood collection. In particular, this contribute has particularly regarded 345 specimens of woods acquired over the period 1890-1969. They come from trees falled at the Botanic Garden of Modena or from natural specimens collected in the wild, and from donations by Institutions or private citizens.

Keywords
botanic Garden, Modena, historical wood collection.

p. 56 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

L’Orto Botanico di Modena nacque nel 1758 come giardino dei semplici in ausilio agli studenti di Medicina; nel 1772 fu fondato l’Orto botanico universitario. Particolare rilievo ebbe nella prima metà del 1800, grazie alla direzione di Filippo Re e Giovanni De Brignoli di Brunnhoff, che avviarono scambi con altri Orti botanici di tutto il mondo iniziando varie importanti collezioni di materiale vegetale tuttora esistenti, incrementate nei decenni a venire. Durante il XX secolo si avvicendarono alla direzione studiosi illustri che avviarono ricerche sull’ecologia e la flora locale superando il collezionismo di stampo ottocentesco, che privilegiava specie esotiche e inusuali. Nell’ultimo periodo, alle attività istituzionali di ricerca e didattica si affiancano la diffusione della cultura scientifica e la conservazione biologica, in linea con quanto stabilito dalla Strategia Mondiale per la Conservazione della Natura.

Parole chiave
Orto Botanico, Modena, collezioni storiche, conservazione biologica.

Botanic Garden of Modena from historical collections to biological conservation activities.

Abstract

The Botanic Garden of Modena was founded in 1758 as a herb garden to help the medical students; the University botanic garden was founded in 1772. In the first half of 1800 it had a particular importance under the direction of Filippo Re and Giovanni De Brignoli di Brunnhoff, who started numerous exchanges with Botanic Gardens all over the world and important botanical collections nowadays still existing, incremented in the successive decades. During the XX century, the direction of the Botanic Garden counted illustrious scientists who started studies on ecology and local flora rather than the simple collecting typical of the XIX century, which privileged exotic and unusual species. In the last period, dissemination of scientific culture and biological conservation are added to the traditional research and teaching activities, according to the guidelines of the Global Strategy for Plant Conservation.

Keywords
Botanic Garden, Modena, historical collections, biological conservation.

p. 60 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

Nel museo sono presenti una dimensione sociale e una dimensione economica che sono strettamente legate fra loro, senza che una prevalga sull’altra. In questo paper si delineano le caratteristiche delle due dimensioni e si evidenziano le loro strette interdipendenze. Il “valore” creato e diffuso dal museo di fatto è la sintesi di un “sistema di valori” che scaturisce dalle sue attività e che esprime la loro natura culturale, sociale, etica, …, ma anche economica, patrimoniale e finanziaria. Questo “valore”, frutto dell’azione congiunta della dimensione sociale e di quella economica, deve essere noto a tutti gli stakeholder e quindi “misurato”, nonostante le notevoli difficoltà che questa operazione comporta.

Parole chiave
utilità sociale, economicità, performance, misurazione.

Social and economic dimension of Museums.

Abstract

Museums have both a social and an economic dimension that are closely related, without one dominating the other. In this paper we outline the main characteristics of the two dimensions and highlight their close connection and the value they contribute to create and disseminate. The “value” created and disseminated by the museum is the synthesis of a “system of values” that starts from its activities and expresses its cultural, social, ethical, but also economic, patrimonial and monetary nature. This “value” must be known to all the stakeholders and therefore must be measured, even if this is complex.

Keywords
community turnout, economy, performance, measurement.

p. 66 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale di Firenze (MSN) ha costruito la propria presenza sui social networks per estendere e differenziare le occasioni di partecipazione da proporre al suo pubblico sfruttando le risorse comunicative e relazionali proprie del web 2.0. In questo intervento sono descritti due eventi organizzati dal MSN: la mostra interattiva e multimediale “Rinascimento Virtuale. L’Arte in Second Life e nei Virtual Words” (2007) e la mostra “Dinosauri in Carne e Ossa. Scienza e Arte riportano alla vita i dominatori di un mondo perduto” (2012) (DCO). Grazie a questi due eventi il MSN ha sperimentato l’efficacia della campagna di comunicazione fatta attraverso i mondi virtuali e i social networks. Il MSN effettua un’attività controllo della comunicazione social e utilizza gli strumenti di monitoraggio messi a disposizione dal web. Per ottenere migliori risultati nella comunicazione sarebbe necessario costituire un team multidisciplinare dedicato alla diffusione delle informazioni sulle attività e sui saperi del Museo.

Parole chiave
Museo Storia Naturale Firenze, web 2.0, social networks, social media, strategia comunicazione social, community.

I like Social Museum, the social communication strategy of Museum of Natural History of Florence

Abstract

The Museum of Natural History in Florence (MSN) has increased its presence on social networks using the tools offered by Web 2.0. This report contains the description of two events organized by MSN: interactive and multimedia exhibition “Virtual Renaissance. Art in Second Life and Virtual Words” (2007) and “Dinosaurs in the flesh: Science and Art bring the rulers of a lost world back to life” (2012). Thanks to these events the MSN experienced the efficiency of the social communication strategy made by virtual worlds and social networks. The MSN has increased its presence on social networks. In 2012 it received a special mention by ICOM for becoming the first Italian social nature museum. MSN measures the findings of its communication strategy using the tools that social media provide. To get more results in the communication it would be necessary to constitute a multidisciplinary team with museum staff.

Keywords
Museum of Natural History of Florence, web 2.0, social networks, social media, social communication strategy.

p. 70 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

È in atto una riorganizzazione del Museo Gemma 1786 dell’Università di Modena e Reggio Emilia dedicato alle scienze della terra in previsione di una sua prossima sistemazione in una sede universitaria diversa dall’attuale. In questa prospettiva, si è offerta l’opportunità di avviare una lettura approfondita e critica delle collezioni storiche che compongono il Museo Universitario, come da tempo non era stata affrontata. La ricerca, tuttora in corso, ha cominciato ad investigare il patrimonio più antico del museo, le cui origini sono legate alle vicende settecentesche della Famiglia Estense; ed è proseguita nei principali archivi storici della città di Modena per analizzare i rapporti fra la storia del museo e l’evoluzione culturale e sociale della città. Queste azioni a carattere interdisciplinare e interistituzionale hanno permesso il riconoscimento di una cultura originale del patrimonio del Museo Universitario che, come primo risultato, ha trasformato in bene tangibile la prima importante donazione che nel 1819 la Famiglia Estense fece a quello che in origine era il Museo di Storia Naturale dell’Università di Modena. La consapevolezza di una propria autorevolezza culturale all’interno della realtà locale sta portando il Museo Universitario Gemma 1786 a rinnovare la propria missione e a creare nuove sinergie e prospettive di collaborazione.

Parole chiave
Museo Universitario, scienze della terra, missione, collezioni storiche, Famiglia Estense.

Understanding the past to build the future of a University Museum.

Abstract

The Museum of University of Modena and Reggio Emilia related to earth sciences, named “Gemma 1786”, started an evaluation of its cultural heritage in preparation for a next seat in a different university location. This process has launched a thorough and critical reinterpretation of the museum historical collections of minerals and documents as for a long time it had not been addressed. The research began to investigate the oldest museum heritage which the Estense Family (Dukes of Modena and Reggio from 1452 to 1859) offered to Modena University and its original Museum of Natural History in the early 19th century. Afterwards the work has gone on looking for evidence of museum interactions with Modena history in the main historical archives of the town. The first results of this study, still in progress, have made a significant contribution to transform the most important donation of minerals of Este Dukes into a tangible heritage. These interdisciplinary and interinstitutional actions have allowed the recognition of an original culture of the museum heritage in the local community that the University Museum Gemma 1786 needs to renew its mission and create new synergies and prospects for collaboration.

Keywords
University Museum, earth sciences, mission, historical collections, Estense Family.

p. 76 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

Il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”, dell’Università del Salento, fu fondato nel 1966 a Porto Cesareo (LE), un piccolo paese che si affaccia nel Golfo di Taranto, noto per le sue stupende e frequentate spiagge, i cui residenti sono in buona parte pescatori. Il Museo è una finestra sulla ricerca universitaria nel campo della biologia marina e consente ai risultati degli studi effettuati sul territorio, opportunamente esposti, di raggiungere il visitatore. La gran parte dei suoi visitatori (oggi circa 12000/anno) è costituita da studenti e insegnanti (durante l’anno scolastico) e da turisti (durante l’estate). A queste categorie (comunque molto diversificate al loro interno), negli ultimi dieci anni, si è aggiunta quella dei pescatori locali che per tanti anni hanno considerato il museo come entità culturale elevata ed avulsa dalla realtà territoriale, oggi invece se ne sentono parte integrante grazie a progetti espositivi condotti con la loro preziosa collaborazione. La funzione sociale del Museo nel territorio, strettamente correlata all’educazione ambientale, si concretizza preferenzialmente nei confronti delle categorie menzionate.

Parole chiave
museo, funzione sociale, economia, salvaguardia.

The social function of the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”, University of Salento.

Abstract

The Marine Biology Museum, University of Salento, was founded in 1966 in Porto Cesareo (LE), a small town overlooking the Gulf of Taranto, known for its beautiful and popular beaches, whose residents are mostly fishermen. The Museum is a window on university research in the field of marine biology and allows the results of studies conducted in the area to reach the visitor. Most visitors (now about 12000/anno) consists of students and teachers (during the school year) and tourists (during the summer). In last decade, also fishermen visit the museum. For many years they regarded the museum as a too high cultural place for them, but today they feel deeply integrate, thanks to exhibition projects conducted with their precious collaboration. The social function of the Museum in the district, which is closely related to environmental education, is expressed preferentially in respect of the categories mentioned.

Keywords
museum, social function, economy, protection.

p. 81 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

La cranioteca del Museo di Storia Naturale di Firenze conta circa 2.000 crani umani di varie età e provenienze. Oggi spesso si evidenziano asimmetrie degli emimascellari di un lato rispetto ai controlaterali. Numerosi studi indicano in una scorretta masticazione l’origine di queste asimmetrie, dovuta alla moderna alimentazione. Le TC consentono la raccolta di dati utili a ricerche di varia natura, diminuendo se non eliminando ogni manipolazione dei reperti, con notevole vantaggio da punto di vista conservativo. Questo studio (con la collaborazione della Fondazione Castagnola) è teso a indagare se popolazioni vissute alimentandosi con una dieta non ancora industrializzata abbiano sviluppato maggiormente un corretto e simmetrico sviluppo delle basi ossee mascellari.

Parole chiave
collezioni antropologiche, cranio, funzione masticatoria, dieta, tomografia.

Symmetry and asymmetry of maxillary bones. A CBCT study of human skulls collection at the Museum of Natural History in Florence.

Abstract

The collection of human skeletal evidence housed in the Anthropology and Ethnology Section of the Florence Natural History Museum is the largest in Italy and certainly one of the most important in the world. The museum, as well as osteological and paleoanthropological collections, houses a cranial collection with about 2.000 human skulls of different age and origin. Contemporary populations often show asymmetries of the emi maxillaries of one side compared to the emi maxillary of the other side. Several studies trace in an incorrect masticatory function the origin of these asymmetries, in connection with the characteristic alimentary modification of the industrialized societies. This study, undertaken with the collaboration of the Castagnola Foundation, aims at investigating if the diet of an ancient population, unaffected by industrial methods of food preparation, brought about a correct and symmetrical development of the maxillary bones.

Keywords
anthropological collections, skull, masticatory function, diet, tomography.

p. 87 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

La sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze conserva una collezione di oggetti della cultura Yanomami (Roraima, Brasile). Il popolo Yanomami è di grande interesse dal punto di vista antropologico perché vive tradizionalmente in equilibrio con la foresta amazzonica. Il contatto con la cultura occidentale è avvenuto in tempi molto recenti ed è stato spesso accompagnato da epidemie e distruzione dell’ambiente forestale. Abbiamo progettato una nuova fase di studio nell’ambito dell’antropologia collaborativa in cui gli stessi Yanomami spiegano il significato tradizionale degli oggetti e condividono con il Museo la loro complessa realtà culturale. La ricerca su artefatti legati alla struttura sociale tradizionale potrà essere valorizzata e conservata tra gli Yanomami divenendo al contempo patrimonio di conoscenze per il Museo.

Parole chiave
Amazzonia, Antropologia collaborativa, nativi, museologia.

Valorization of the collections at the Museum of Natural History of Florence: collaborative research with the Yanomami communities of the Amazon rainforest (Catrimani).

Abstract

The Anthropology and Ethnology Section of the Museum of Natural History, University of Florence, preserves a collection of objects from the Yanomami Indians (Roraima, Brazil). The Yanomami are of great interest because they developed a culture in harmony with the Amazon Rainforest. Contact with the Brazilian and Venezuelan cultures occurred recently and was usually followed by diseases and degradation of the forest environment. We developed a project of collaborative anthropology with the same communities of Yanomami from which the objects in the Natural History Museum derive. They share their knowledge on the artifacts and explain related aspects of their complex traditional culture. In this way, Yanomami culture can be preserved, the making of artifacts and their use can be encouraged in young generations, and the Museum of Florence will have a better knowledge of the Yanomami world.

Keywords
Amazon, collaborative Anthropology, natives, museology.

p. 91 / Aprile 2015 - N. 14

Riassunto

La collezione di storia naturale dell’esploratore perugino Orazio Antinori (1811-1882), dopo un lungo oblio, in questi ultimi anni è tornata ad essere protagonista del dibattito culturale scientifico regionale e ha consentito di riallacciare rapporti formativi con istituzioni culturali e museali nazionali e internazionali. L’opera di recupero dell’eredità culturale di Orazio Antinori ha contribuito alla costituzione di un museo, la Galleria di Storia Naturale (GSN) dell’Università degli Studi di Perugia. Tale nuova struttura ha promosso lo sviluppo di progetti culturali e di cooperazione internazionale inerenti tematiche socio-ambientali in Etiopia, nei luoghi in cui visse O. Antinori.

Parole chiave
collezioni storiche, Etiopia, biodiversità, cooperazione internazionale, liste floristiche e faunistiche.

Explorers, collections and scientific knowledge: the Orazio Antinori (Perugia 1811 - Lèt Marefià 1882) case history.

Abstract

The natural history collection of the explorer Orazio Antinori (Perugia 1811 - Lèt Marefià 1882), after a long oblivion, in recent years has once again become protagonist of the regional cultural and scientific debate and allowed to resume relationships with national and international museums and cultural institutions. The work of restoration of the cultural heritage of Orazio Antinori contributed to the establishment of a museum, the Gallery of Natural History (GSN) of the University of Perugia. This new structure promoted the development of cultural projects and international cooperation related to socio-environmental issues in Ethiopia, in the places in which O. Antinori lived.

Keywords
historical collections, Ethiopia, biodiversity, international cooperation, botanical and zoological check-lists.

p. 95 / Aprile 2015 - N. 14