Maggio 2016 - N. 15

Memorie

Anno: 2016
Volume: 15

Riassunto

Negli ultimi anni la stimolazione sensoriale al buio sta diventando pratica diffusa all’interno dei musei. “Oltre la vista” è un’attività dedicata alle scuole che consiste in una visita multisensoriale nella sezione permanente di Scienze della Vita progettata e condotta da personale vedente e non vedente. Il gruppo classe compie una parte della visita alla luce e una parte al buio, indossando una benda agli occhi. Mani, naso, orecchie e cuore sono coinvolti e sollecitati da suoni, assaggi e prove olfattive e dalla manipolazione di microdiorami e reperti. Nella fase al buio, tutti i destinatari sono nelle stesse condizioni di accessibilità di contenuti e significati in una situazione di sensibilità acuita, con la possibilità di caricare attribuzioni personali, con suggestioni ed emozioni. Tale progetto apre prospettive future nel coinvolgimento di tutti i pubblici grazie al perfezionamento di un percorso museale sensoriale permanente con postazioni aptiche e didascalie in braille.

Parole chiave
visita al buio, accessibilità, approccio multisensoriale, pubblico vedente e non vedente

“Beyond sight: a museum visit in the dark”

Abstract

In recent years, sensory stimulation in the dark is becoming common practice also in museums. “Beyond sight” is an activity dedicated to schools consisting of a multi-sensory tour in the permanent Life Sciences section, that is designed and conducted by blind and visually impaired staff. Students enjoy part of the visit in the light and the other part wearing a blindfold. Sounds, taste and olfactory tasks, manipulation of microdiorami and collection pieces are provided to involve senses and stimulate different abilities with hands, nose, ears and heart. In the dark, partecipants share the same condition of accessibility of content and meaning, in a situation that increases sensitivity and attitudes according to personal memory and emotion. The project opens great possibilities in the involvement of all publics, permanently equipping the museum with haptic sensory stations and captions in Braille.

Keywords
visit in the dark, accessibility, multi-sensory approach, blind and visually impaired publics

p. 88 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Il Museo di Scienze Planetarie espone due tipi di collezioni: meteoriti e rocce da impatto la prima, minerali la seconda. La comunicazione dei contenuti tuttavia è stata realizzata per le due collezioni in modo diverso. Le meteoriti, infatti, sono campioni eccezionali per provenienza, età e caratteristiche ma senza un’adeguata comunicazione rischiano di rimanere reperti abbastanza insignificanti. Invece i minerali, con la loro grande varietà di forme, colori e dimensioni trasmettono già di per sé le loro caratteristiche principali. La scelta della modalità di comunicazione ha cercato in ogni caso di raggiungere le diverse tipologie di utenti, dai bambini agli adulti: pannelli e postazioni multimediali fin dalla progettazione del Museo, seguiti negli anni successivi anche dalle videoguide e dai QR code. Il Museo è accessibile completamente ai visitatori con disabilità motoria, rimane invece molto da lavorare per altre forme di disabilità.

Parole chiave
meteoriti, minerali, comunicazione, accessibilità

Communication and accessibility at the Museum of Planetary Sciences in Prato

Abstract

The Museum of Planetary Sciences displays two types of collections: meteorites and impact rocks, minerals. However, the information about the two collections is delivered in different ways. Indeed, the meteorites are samples with exceptional origin, ages and characteristics, but without proper information are likely to remain fairly insignificant rocks. Instead, the minerals, characterized by a wide variety of shapes, colors and sizes, are showing directly their main features.The communication strategy tries always to reach all different types of users, from children to adults: with panels and multimedia workstations since the early designing of the museum, followed in later years by video guides and QR codes. The Museum is fully accessible to visitors with mobility disabilities but it remains much work to be done for other forms of disability.

Keywords
meteorites, minerals, communication, accessibility

p. 92 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Negli ultimi anni, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha realizzato tre nuove esposizioni permanenti di argomento paleontologico, sperimentando tipologie di comunicazione alternative con l’intento di proporre l’informazione in modo immediato. L’informazione è stratificata in diversi livelli: da quella veicolata dall’immediatezza dell’esperienza dei sensi, al confronto diretto fra i reperti esposti e le loro ricostruzioni, a quella su supporto informatico, ad una serie di spiegazioni più approfondite e organizzate, secondo diversi gradi di approfondimento, in pannelli che integrano reperti, testi ed elementi grafici. Ci sono poi spazi dedicati alla partecipazione attiva: i laboratori didattici sono integrati nella mostra fin dalla progettazione e il laboratorio di restauro del Museo è parte del percorso espositivo. Infine l’ultimo dei tre allestimenti si è ispirato ai criteri dell’universal design per garantire a ipo- e non-vedenti l’accesso ai reperti esposti.

Parole chiave
paleontologia, full immersion, interattività, multisensoriale, universal design

Live paleontology. The new exhibitions at the Natural History Museum of Pisa University.

Abstract

In the last years, the Natural History Museum of the Pisa University opened three new paleontological exhibitions. New ways of communications were explored trying to present the subjects in the most immediate way: a full immersion in the past. Information is proposed in different levels: the immediate sensitive experience, the direct comparison between fossil specimens and their lifelike models, touch screen totems, and finally written explications organized according to different levels of interest and enriched with images, models and true specimens. Spaces dedicated to educational activities for schools are included in the exhibition and the paleontological lab of the museum is in open view with the possibility of direct interaction. Finally the last realized exhibit follows the ideas of the universal design to allow low vision and blind people to enjoy the visit and explore with touch the replicas and some of the original specimens on display.

Keywords
paleontology, full immersion, interactivity, multisensory, universal design

p. 96 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Presentiamo in modo sintetico il cambio strutturale e concettuale del nostro sistema didattico di trasferimento delle conoscenze relativamente all’evoluzione dei vertebrati. Partendo da una sala espositiva classica, in cui il sistema di insegnamento era di fatto unidirezionale (spiegazione diretta, con utilizzo dei pannelli esplicativi a parete come unico supporto didattico), abbiamo nel corso degli anni sperimentato e utilizzato l’uso di supporti didattici preparatori al percorso (video, diapositive, power-point), l’interazione diretta tra l’accompagnatore e l’utente mediante il coinvolgimento diretto nell’illustrare concetti, reperti e preparati che gli studenti vedono e sperimentano in museo e la somministrazione di schede di verifica a livelli multipli. Più di recente, con l’offerta di esperienze emozionali e tattili sul materiale presente nei laboratori, mediante lo studio e la discussione diretta con l’operatore museale sull’argomento oggetto del laboratorio, il gradimento diretto per i nostri progetti è aumentato in modo molto rapido.

Parole chiave
Vertebrati, biologia evoluzionistica, didattica, sale espositive, interazione

“Phenotipic plasticity” of teaching methodologies on Vertebrate evolution.

Abstract

We shortly present the structural and conceptual change of our teaching methodology on vertebrates evolution. Starting from classical exhibition rooms, in which the teaching process was one-way performed, on average using the printed panels of the room as the unique didactical matter, we have been experimented an increasing use of supplementary teaching materials (e.g. technical files) and of multi-level feed-back questionnaires, coupled with a frequent interaction between the museum guide and the students. More recently, the tactile possibilities students can experience with the material we offer (e.g. bones, skulls, skins) in our labs and the direct relationship with the operator to debate on a given open argument, have greatly raised the interest of the schools towards our didactical programs.

Keywords
Vertebrate, evolutionary biology, teaching method, exhibitions, individual interaction

p. 100 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Gli studi sui visitatori hanno sottolineato l’importanza di creare nei musei scientifici le condizioni affinché i pubblici possano acquisire competenze trans-disciplinari piuttosto che informazioni. Che ruolo ha la valutazione nell’agevolare l’acquisizione di queste competenze? La difficoltà risiede nel definire e misurare la qualità della valutazione e gli effetti dell’incontro tra pubblici e museo, che non può essere riducibile alla sola categoria del gradimento. Nell’articolo si suggeriscono alcune strategie per restituire complessità agli studi sui visitatori, un ambito multi-disciplinare che in Italia non gode di dignità accademica pari a quella di cui gode in paesi come la Gran Bretagna o la Germania. Le strategie qui accennate fanno perno su due concetti chiave: qualità della valutazione e limiti del linguaggio utilizzato dai visitatori per creare un senso all’esperienza di visita.

Parole chiave
linguaggio, tecnoscienza, valutazione, qualità, competenze

Quality and language: how to facilitate the acquisition of skills in science and natural history museums

Abstract

Visitor studies have highlighted the importance of creating the best conditions for the public(s) of science museums to acquire cross-disciplinary skills rather than just information. What is the role of evaluation in facilitating the acquisition of those skills? The difficulty lies in defining and measuring the quality of the evaluation and the effects of the encounter between the public(s) and the museum, that can not be reduced to the category of liking. The article suggests some strategies to restore complexity to visitor studies, a multi-disciplinary field that in Italy does not enjoy an academic status equal to that enjoyed in countries such as Great Britain or Germany. The strategies outlined here are centered on two key concepts: quality of the assessment and the limits of the language used by visitors to make sense of their visit experience.

Keywords
language, technoscience, evaluation, quality, skills

p. 104 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Questo lavoro propone alcune riflessioni sull’evoluzione di approcci e strategie di valutazione, parallelamente all’evoluzione di ruoli ed obiettivi nei musei scientifici; discute inoltre la valenza di nuove tecniche valutative, sulla base di esperienze e ricerche condotte al Museo di Zoologia di Roma. I modelli di valutazione sperimentati sono basati su indicatori/parametri che contemplano molti potenziali impatti dell’esperienza museale, oltre l’apprendimento. Con un contributo della EACEA, inoltre, il Museo ha avviato un progetto europeo (Grundtvig- Diamond), per la sperimentazione di strumenti innovativi di valutazione, quale lo Storytelling digitale (DST), che unisce alle potenzialità della narrazione le risorse della tecnologia digitale. Il DST permette di valutare molti aspetti della relazione visitatore-museo; si rivela uno strumento adatto a persone di diversa età, cultura, provenienza ed è stato sperimentato con successo anche con cittadini culturalmente esclusi o svantaggiati.

Parole chiave
impatto socio-culturale, valutazione, indicatori, storytelling digitale, esclusione culturale

From knowledge gathering to cultural impact. From questionnaires to digital storytelling. Evolution of goals and assessment strategies in museums

Abstract

This contribution presents a personal point of view about the co-evolution of evaluation approaches and strategies with roles and goals of scientific museums; besides it claims the value and potentiality of new evaluation models (e.g. the GLO and GSO of the UK-MLA) on the basis of researches carried out at the Rome Zoological Museum. These models consider many indicators/parameters and include a great number of possible impacts of museum experiences, beyond improvement of knowledge. By means of an EACEA funding, the Zoological Museum implemented an European project (Grundtvig-Diamond), aiming at testing new evaluation tools, like the Digital Storytelling (DST), which sums up the power of narration and resources of digital technology. The DST enables evaluation of many aspects of the visitor-museum relationships; it is a suitable tool for people of different ages, cultures, nationalities and it has been tested successfully with marginalized and disadvantaged people.

Keywords
socio-cultural impact, evaluation parameters, digital storytelling, cultural exclusion

p. 108 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Il MUSE (Museo delle Scienze) di Trento è stato inaugurato il 27 luglio 2013 e ufficialmente aperto al pubblico il 30 luglio 2013. Nei due mesi successivi è stata sviluppata una serie di studi sul pubblico del nuovo museo, per indagare le aspettative e le motivazioni di visita, oltre all’apprezzamento delle sale espositive, anche al fine di individuare eventuali aggiustamenti e di impostare future iniziative che tengano conto dei risultati ottenuti. I livelli e le tipologie di analisi sono diversificati, sia per risultati che per le metodologie messe in campo. Qui proponiamo i risultati in breve di alcune indagini: in particolare di una “summative evaluation” della galleria “Tracce della vita” (piano -1) e di un’analisi attraverso interviste strutturate ai visitatori.

Parole chiave
MUSE, visitor agenda, tracking

The public of MUSE. Two concrete examples of visitors survey to evaluate appreciations, expectations and motivations.

Abstract

The MUSE (Museo delle Scienze) in Trento was inaugurated July 27, 2013 and officially opened to the public on 30th July 2013. Within two months we have developed a series of studies on the public of the new museum, to investigate visitors’ expectations and motivations, as well as the appreciation of the exhibition halls, in order to identify possible improvements and to set future initiatives that take into account the results obtained. We have used different kinds of analysis and levels of investigation, with respect to both results and methodologies. In this paper we present the results of some surveys: in particular two evaluations, one with a summative evaluation of the gallery “Traces of life” and the other by means of the analysis of structured interviews to visitors.

Keywords
MUSE, visitor agenda, tracking.

p. 113 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Dopo l’apertura al pubblico del Museo di Anatomia umana “Luigi Rolando” dell’Università di Torino (febbraio 2007), attraverso l’analisi del libro dei visitatori, è emersa una richiesta di maggiori informazioni scientifiche sui preparati anatomici esposti nelle sale che conservano intenzionalmente criteri allestitivi tipici dell’Ottocento, ovvero vetrine affollate di oggetti, prive di illuminazione e di didascalie. Per soddisfare tale richiesta, grazie alla collaborazione di professionisti di vari settori, sono state realizzate schede di approfondimento come strumento omogeneo, di facile consultazione e, non ultimo, economico.

Parole chiave
anatomia umana, libro dei visitatori, comunicazione scientifica.

From the visitor’s book to explanatory cards in the Museum of Human Anatomy in Turin. An example of dialogue between visitors and museum professionals

Abstract

After the opening of the “Luigi Rolando” Museum of human anatomy of the University of Turin (February 2007), the analysis of the visitors’ book pointed out the request for more information on anatomical specimens on display in the showrooms that intentionally preserve exposition criteria typical of the Nineteenth century, such as show cases crowded with objects, lacking lighting and captions. To satisfy those requests, explanatory cards were made with the collaboration of professionals from various fields. Those cards proved to be a homogeneous, easy to use and, last but not least, inexpensive communication instrument.

Keywords
human anatomy, visitor’s book, scientific communication

p. 117 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

A sei mesi dall’inaugurazione del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”, avvenuta il 27 novembre 2009, movimenti di diversa natura (politici, religiosi, …) hanno sollevato polemiche sull’esposizione di parte della collezione anatomica del museo, che consta di circa 600 crani. Le contestazioni sono state mosse in particolare verso un reperto: il cranio di Giuseppe Villella, icona della teoria sull’atavismo criminale di Lombroso. Nel maggio del 2010 si è costituito il “Comitato No Lombroso”, che ha sviluppato un’ampia campagna mediatica contro il museo. Inoltre, il sindaco del paese natale di Villella, Motta Santa Lucia (Catanzaro), ha intentato una causa nei confronti dell’Università di Torino per ottenere la “restituzione” del cranio di Villella. In seguito a queste vicende, l’analisi del libro dei visitatori, limitata al periodo ottobre 2012 - gennaio 2013, che corrisponde alla massima attenzione al caso da parte dei media nazionali e dei social network, ha permesso di fare una prima valutazione sulla percezione da parte del pubblico dell’esposizione della collezione craniologica con particolare attenzione al reperto in questione.

Parole chiave
libro dei visitatori, esposizione di resti umani, Giuseppe Villella, cranio, media

The dispute on Villella’s skull and the visitor’s book of the Museum of criminal Anthropology “Cesare Lombroso”, University of Turin

Abstract

Six months after the opening of the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology, which took place in November 27, 2009, movements of different nature (political, religious, ...) raised some controversy on the exposure of human remains from the museum collection, which consists of approximately 600 skulls. Complaints have been made in particular concerning one of those skulls: the one of Giuseppe Villella, icon of Lombroso’s theory of criminal atavism. The “Comitato No Lombroso”, created in May 2010, took legal action against the University of Turin for the return of Villella’s skull to his native village, Motta Santa Lucia (Catanzaro). Following these events, the analysis of the visitors’ book, limited to the period October 2012 - January 2013 corresponding to maximum attention to the case by the national media and social networks, has allowed us to make a first assessment of the perception by the visitors of problems related to exposure of the craniological collection with particular attention to Villella’s skull.

Keywords
visitor’s book, exhibition of human remains, Giuseppe Villella, skull, medias

p. 121 / Maggio 2016 - N. 15

Riassunto

Al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze è stata allestita la mostra “Inspired fossils” del fotografo Art Murphy, relativa a 38 immagini di fossili. La scelta di mettere in mostra le foto nei locali storici della Sezione di Geologia e Paleontologia, precisamente, la grande galleria al secondo piano con vetrine dei primi del Novecento piene di fossili e la più piccola ma altrettanto importante Sala Strozzi al piano terreno, ha fornito l’opportunità per presentare al pubblico i depositi del museo mai aperti prima. Per verificare la risposta, sono state fatte interviste individuali da parte del personale del museo. I risultati mostrano che al pubblico piace la contaminazione arte-scienza e la possibilità di conoscere la storia e la pratica della ricerca paleontologica. Le collezioni storiche, le loro vetrine e le sale dove esse sono conservate sono tesori nascosti che appartengono alla città, beni materiali e immateriali da conservare e valorizzare. Il pubblico ama conoscere i vari aspetti del patrimonio culturale.

Parole chiave
depositi museali, valutazione, pubblico, arte-scienza

Inspired fossils: art exhibition for the benefit of paleontological heritage

Abstract

The exhibition “Inspired Fossils” by the photographer Art Murphy, portraying 38 fossil invertebrates, was on display at the Museo di Storia Naturale of the Florence University. The choice to show the photos in two historical settings of the Section of Geology and Paleontology, namely, the large second-floor hall with earlynineteenth century cabinets full with fossils, and the smaller, but also historically important Sala Strozzi on the ground floor, was a chance to present the public with the deposits of the museum, never exposed before. To test the response, individual interviews were collected by the museum personnel. The results show that the public appreciates the contamination of art with science, and likes to be given the chance to learn about history and the practice of paleontological research. Historical paleontological collections, their cabinets, and the rooms where these are stored are a hidden treasure that belongs to the town, material and intangible heritage to preserve and value. The public wants to learn about the many aspects of this cultural heritage.

Keywords
museum deposits, evaluation, public, art-science

p. 125 / Maggio 2016 - N. 15