Ottobre 2017 - N. 17

Memorie

Anno: 2017
Volume: 17

Riassunto

Nel 1950 il professor Alberto Chiarugi, direttore dell’Orto e del Museo botanico di Pisa, scriveva queste parole: “Le collezioni più notevoli dell’Herbarium Horti Pisani sono quelle riguardanti la Briologia. … Veramente imponenti sono le collezioni del genere Sphagnum, ricche di autotipi preziosi …” (Chiarugi, 1950). Le Briofite dell'Herbarium Horti Pisani provengono dall’assemblamento di molti esemplari e collezioni a partire dalla fine del 1700 fino ai nostri giorni. Questa copiosa raccolta, alla fine del secolo scorso, si presentava difficilmente consultabile a causa di rimaneggiamenti e nuove introduzioni non integrate avvenuti durante il periodo 1950-1980. Da alcuni anni è in corso l’esame degli esemplari allo scopo di conoscere e rendere fruibile il patrimonio di dati tassonomico-nomenclaturali, fitogeografici e storici in essa conservato e consentirne lo studio. Vengono qui presentati i risultati relativi a uno dei gruppi delle Briofite, gli Sfagni, collezione composta attualmente da oltre cinquemila campioni, ricca anche di prezioso materiale originale e di cui vengono messe in evidenza le notizie che riguardano i raccoglitori e le raccolte.

Parole chiave
Sphagnum, Herbarium Horti Pisani, Museo botanico.

The Collection Sphagnum of the Herbarium Horti Pisani (PI).

Abstract

In 1950 Professor Alberto Chiarugi, director of the Botanic Garden and Botanic Museum of Pisa, wrote: "The most remarkable collections of the Herbarium Horti Pisani are those concerning Bryology ... Truly impressive are the collections of the genus Sphagnum, rich in precious autotipi ... "(Chiarugi, 1950). The Bryophytes of Herbarium Horti Pisani come by assembling of many specimens and collections from the late 1700s to the present day. This large collection, at the end of the last century, was hardly available because of renovations and new non-integrated introductions occurred during the period 1950-1980. The examination of the specimens is in progress in order to know and make the heritage of taxonomicnomenclatural, phytogeographical and historical data preserved in it accessible and make the study possible. In this work the results for one of the bryophytes groups, Sphagnum, are presented; the collection consists of more than five thousand samples, and it is rich in precious original material. Collectors and collections are listed and commented.

Keywords
Sphagnum, Herbarium Horti Pisani, Botanic Museum.

p. 43 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Il Naturalista Andrea Fiori si interessò principalmente di ornitologia ed entomologia. La sua collezione di avifauna italiana è attualmente composta da 634 esemplari, raccolti per lo più nell’ultimo quarto del 1800, suddivisi in 272 specie ascrivibili a 151 generi, 61 famiglie e 20 ordini. Per molte di esse sono presenti le diverse livree in relazione ad età, sesso, stagione e sottospecie. La maggior parte degli esemplari è stata preparata dallo stesso prof. Fiori. È stata effettuata la revisione tassonomica sui singoli esemplari. Con questo contributo, oltre a ribadire l’importanza della collezione vengono segnalate le tappe successive del percorso che hanno portato all’attuale, definitiva, esposizione. Si tratta sicuramente di un bell’esempio di recupero, conservazione e valorizzazione di una collezione dal valore sia storico che scientifico.

Parole chiave
collezione storica, avifauna italiana, Andrea Fiori, Sassuolo (MO).

The collection of Italian birdlife of the naturalist “Andrea Fiori” (Sassuolo, MO).

Abstract

The Naturalist Andrea Fiori was mainly interested in ornithology and entomology. His collection of Italian birdlife is currently composed of 634 specimen, collected mostly in the last quarter of 1800, divided into 272 species attributable to 151 genera, 61 families and 20 orders. For many of them there are different plumages in relation to age, sex, season and subspecies. Most of the specimens were prepared by the same prof. Fiori. It was performed the taxonomic revision on the single specimen. With this contribution, in addition to confirming the importance of the collection are indicated the following steps of the path that led to the current and final exhibition. This is certainly a good example of recovery, conservation and enhancement of a collection of both historical and scientific value.

Keywords
historical collection, Italian birdlife, Andrea Fiori, Sassuolo (MO).

p. 48 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Tra le raccolte tematiche presenti nella collezione del Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università, attualmente in comodato d’uso al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN), è di particolare rilevanza la cosiddetta “Collezione Cristalli”. La raccolta è costituita attualmente da 270 esemplari di cristalli isolati, montati con pece su un supporto metallico a forma di “testa di chiodo”, a sua volta piantato in una basetta di legno verniciata con il relativo cartellino di accompagnamento. Ad oggi non è stata reperita alcuna documentazione storica in merito alla costituzione della raccolta, ma sulla base di varie brevi note riportate sui singoli cartellini si può collegare la collezione all’opera di Johann Strüver, che operò al Museo dal 1870 al 1873, e successivamente a quella di Giorgio Spezia, che dal 1878 al 1911 fu direttore dell’istituzione torinese. La raccolta venne allestita prevalentemente con finalità didattiche nell’ambito della “Scuola di Mineralogia” annessa al Museo, anche se in alcuni casi sono stati inseriti in questa collezione esemplari studiati o ritenuti essere interessanti per possibili ulteriori ricerche. Recentemente restaurata, la collezione è stata parzialmente presentata negli ultimi anni in diverse mostre mineralogiche in Italia ed in Europa.

Parole chiave
mineralogia, collezioni museologiche, Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali, Collezioni Cristalli.

The “Crystals Collection” of the Museum of Mineralogy and Petrography of the University of Turin

Abstract

The “Crystals Collection” represents one of the most important and unusual thematic collections of the Museum of Mineralogy and Petrography of the University, it is currently in loan for use to the Regional Museum of Natural Science of Turin (MRSN). This collection is composed of 270 isolated crystals. The specimens are fastened with pitch on a metallic support, a small nail and put on a wooden base with the relative cover tag. The Catalogue of the mineralogical collection and the single cover tags give some generic information. Probably the “Crystals Collection” is connected first to the intense activity of Johann Strüver, that worked at the Museum from 1870 to 1873, and at a later stage, to Giorgio Spezia, director of the institution from 1878 to 1911. The collection was prepared especially for didactic purposes in the “School of Mineralogy” of the Museum, even if some possible interesting specimens are included in this collection for additional studies. In the later years, the collection has been restored and partially shown in several mineralogical exhibitions in Italy and in Europe.

Keywords
mineralogy, museological collection, Turin, Regional Museum of Natural Science; Crystals Collection.

p. 52 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Dopo la realizzazione nel 2012 di due aule-museo per i propri studenti, il Collegio S. Ignazio di Messina ha deciso di incrementare ulteriormente il proprio patrimonio museale acquisendo nel 2015 le collezioni naturalistiche conservate presso il laboratorio scientifico dell'Istituto Ancelle del Sacro Cuore di Gesù di Palermo, che le ha dismesse in quanto non più utilizzate per la didattica. La ricerca storica effettuata ha permesso di verificare che parte di esse proveniva a sua volta dal Collegio omonimo di Roma e fu trasferita nel collegio palermitano all'epoca della sua istituzione (1939), arricchendosi di numerosi reperti di origine siciliana. Acquisite infine dal Sant'Ignazio, le collezioni zoologiche sono state censite e sottoposte ad un accurato restauro conservativo, in quanto i numerosi traslochi e l'assenza di manutenzione ordinaria per un periodo presumibilmente lungo hanno danneggiato in vario modo i reperti. Il percorso che ha condotto le collezioni da Roma a Messina ben rappresenta le due tendenze opposte che si vanno delineando negli ultimi anni: da un lato la dismissione e lo smembramento delle collezioni naturalistiche perché non più fruite o perché vengono a mancare le condizioni o le risorse per la loro esposizione e/o conservazione; dall'altro, un rinnovato interesse da parte di diverse tipologie di enti verso la museologia scientifica, con il recupero di gabinetti scientifici abbandonati e l'acquisizione di collezioni esterne spesso dimenticate, contesto in cui riacquista grande importanza il restauro delle collezioni di Storia Naturale, che potrebbe portare alla formazione di figure professionali altamente specializzate in questo campo, catalizzando il recupero di una parte sconosciuta del patrimonio museologico nazionale.

Parole chiave
collezioni storiche, conservazione, restauro, didattica, scuola.

New life for an old scientific cabinet: restoration and valorization to preserve a naturalistic heritage.

Abstract

In 2012 two museum/lab classrooms were realized in the "Collegio S. Ignazio" school in Messina. In 2015 the school get some naturalistic collections from the "Ancelle del Sacro Cuore di Gesù" Institute in Palermo, in order to increase its museological heritage. The new acquired samples have been cleaned and restored and their origin were reconstructed. First the collection was housed in a college in Ciampino in the thirties and was moved to a religious institute in Rome during the II World War. Then samples were transferred to Palermo at the opening of the religious institute to equip its school with a scientific cabinet. In last decades the collection was no longer use, until it was acquired by the Collegio S. Ignazio that uses it for scientific and didactic activities. The history of those samples reflects the tendency of several institutes to dispossess themselves of their scientific collections, not being able to ensure their manteinance. On the other hand, the acquisition of dismissed collections by other institutions shows that a growing interest in scientific museology is developing again.

Keywords
historical collections, conservation, restoration, didactic, school.

p. 57 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Nella sezione non visibile del Museo della Fondazione Scienza e Tecnica è conservato uno spaccato della storia scientifica ottocentesca fiorentina. Tra le collezioni, un tempo afferenti al Museo Tecnologico e al Gabinetto di Storia Naturale dell’antico Istituto Tecnico di Firenze, figurano molti prodotti merceologici, testimoni delle tecniche produttive impiegate in passato e di quelli che furono i principali produttori manifatturieri d’Italia ed esteri, a livello sia di piccole imprese locali sia di grandi realtà industriali. Vi sono, inoltre, decine di migliaia di reperti naturalistici, spesso di natura prettamente locale, che documentano realtà floristiche e faunistiche oggi alterate e talora non più esistenti. A differenza di quanto accaduto per il Gabinetto di Fisica, visitabile ormai da qualche anno, questa sezione non ha ancora la possibilità di essere esposta al pubblico, disponibile solo per gli specialisti. La possibilità di informare circa l’esistenza di questo materiale è sicuramente uno dei passi fondamentali per raggiungere l’obiettivo della sua fruizione completa.

Parole chiave
Fondazione Scienza e Tecnica, Istituto Tecnico di Firenze, collezioni naturalistiche, Museo Tecnologico.

The non displayed section of the Fondazione Scienza e Tecnica Museum: the Museo Tecnologico and the Gabinetto di Storia Naturale of the old Istituto Tecnico of Florence.

Abstract

The non displayed section of the Fondazione Scienza e Tecnica Museum gives us an insider view of Florence nineteenth century science. Within the collections of the “Museo Tecnologico” and the “Gabinetto di Storia naturale” of the old Istituto Tecnico of Florence, there are several items that bear witness of the techniques used in the past and of the main manufacturers in Italy and abroad – both local small activities and industrial companies. A large group of naturalistic specimens is also to be found, many of wich belong to local areas, concerning now mutated, or no longer existing, habitats. As opposed to the “Gabinetto di Fisica”, wich has been open to the public, this section is non available for display, except to qualified experts. Spreading knowledge of its existence is the first step in a process that will hopefully lead to its full enjoyment.

Keywords
Fondazione Scienza e Tecnica Museum, Istituto Tecnico of Florence, naturalistic collections, Museo Tecnologico.

p. 61 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Il presente contributo vuole illustrare i primi risultati di un progetto volto al riordino e al miglioramento delle condizioni di conservazione della collezione osteologica del Museo di Anatomia umana dell’Università di Torino. Alla collezione sono connessi altri materiali quali arredi e strumenti d’epoca e fondi archivistici e librari. La collezione osteologica è costituita da due nuclei distinti: il primo rappresentato da preparati provenienti dall'ex Istituto Anatomico e il secondo originariamente afferente al Museo Craniologico dell'Accademia di Medicina di Torino.

Parole chiave
collezione osteologica, beni culturali, antropologia.

The Osteological Collection of the “Luigi Rolando” Museum of Human Anatomy of the University of Turin: an Example of Reorganization of “science stuff”.

Abstract

This paper aims to illustrate the reorganization project which took place on a part of the cultural heritage stored at the Museum of Anatomy, University of Turin. Recently, in fact, several activities were carried out in order to rearrange and improve the conservation of the osteological collection and related materials, including archive and library funds, plaster casts, antique furnishing and anthropological instruments. The osteological collection is constituted by two distinct parts: one represented by bones prepared in the Institute of Anatomy; the other represented by the specimens of the Craniological Museum of the Academy of Medicine of Turin.

Keywords
osteological collection, cultural heritage, anthropology.

p. 66 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Al Museo Civico di Zoologia di Roma è conservato il calco del cranio di un elefantide fossile, Stegotetrabelodon syrticus, scoperto e descritto come genere e specie nuovi dal paleontologo Carlo Petrocchi nel 1941. L’olotipo proviene dal giacimento a vertebrati del Miocene Superiore di Qasr As Sahabi in Libia ed è conservato presso il Museo Libico di Storia Naturale di Tripoli. A causa delle recenti vicende belliche non si conoscono le sorti delle collezioni del Museo di Tripoli, incluso il cranio fossile di Stegotetrabelodon che, già nel 2008, giaceva in evidente stato di abbandono in un locale fatiscente dell’edificio. Il presente contributo intende sottolineare il valore scientifico del calco conservato a Roma che, nel caso il fossile in Libia fosse andato distrutto, rappresenterebbe l’unica riproduzione dell’olotipo. Inoltre se ne suggerisce la valorizzazione, attraverso una musealizzazione che illustri la storia della scoperta italiana e, soprattutto, che rimarchi l’attuale potenzialità distruttiva della guerra, anche nei confronti di reperti naturalistici - forse meno conosciuti dei reperti archeologici o artistici - ma di grande valore per la Scienza.

Parole chiave
Stegotetrabelodon syrticus, As Sahabi, Libia, Museo di Zoologia di Roma.

The holotype of Stegotetrabelodon syrticus Petrocchi, 1941: did the remain survive to the war?

Abstract

At the City Museum of Zoology in Rome (Italy) the cast of the proboscidean Stegotetrabelodon syrticus skull, discovered and described by Carlo Petrocchi in 1941, is preserved. The type of the species was excavated in the vertebrate-bearing sediments of Qasr As Sahabi (Libya) and was preserved at the Libyan Museum of Natural History in Tripoli. Because of the recent war, nobody knows the state of the museum collections, the Stegotetrabelodon fossil holotype included. Indeed since 2008 this paleontological remain was in an evident bad status in a decaying hall of the building. The present paper underlines the high scientific value of the cast housed at the Rome Museum. If the Libyan skull went eventually destroyed, this cast would represent the only record of the Petrocchi’s type specimen. Moreover we suggest its exhibition, thanks to a museum project aimed at describing the paleontological discovery and, above all, keeping the attention of visitors on the destruction of naturalistic specimens due to the war, an actual problem, probably less known to the public than the archeological or artistic ones, but extremely important for the Science.

Keywords
Stegotetrabelodon syrticus, As Sahabi, Libya, City Museum of Zoology in Rome (Italy).

p. 71 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Il 1879 è l’anno d’istituzione del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Torino (MGPT). A seguito della convenzione per l’affidamento delle collezioni in comodato d’uso al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, una parte del patrimonio paleontologico del MGPT, costituita soprattutto da collezioni in continua implementazione, è rimasta in gestione diretta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. La catalogazione dei reperti è effettuata su un DataBase dedicato, compatibile con i progetti di catalogazione ministeriali, con acronimo MGPT-PU. Questi reperti, citati in più di 200 pubblicazioni, verranno ulteriormente valorizzati mediante la pubblicazione online dei cataloghi.

Parole chiave
Museo di Geologia e Paleontologia, Torino, catalogazione, valorizzazione.

The Palaeontological Heritage preserved in the Museo di Geologia e Paleontologia of the Torino University.

Abstract

The Museo di Geologia e Paleontologia of the Torino University (MGPT) was created in 1879. The fossil collection of MGPT was been the object of an agreement between the Torino University and the Regione Piemonte to create the basis of the scientific collections of the Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino. After this agreement, a large portion of the collections has been left to the direct management of the Dipartimento di Scienze della terra of the Torino University who greatly increased those collections. The fossil remains of the MGPT are going to be input in a DataBase with the acronymus MGPT-PU. The specimens preserved in the MGPT have been the object of more than 200 scientific publications. In order to enhance the visibility and valorization of the collections we plan to put the catalogue online in a searchable database.

Keywords
Museo di Geologia e Paleontologia, Torino, cataloguing, valorization.

p. 76 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Nel 1983 viene istituito il Museo Civico di Scienze Naturali di Randazzo (CT), inizialmente con lo scopo di conservare e rendere fruibile la Collezione ornitologica donata da Angelo Priolo. Inaugurato nel 1989, è ospitato in un'ala dell'Istituto Santa Giovanna Antida e comprende anche collezioni paleontologiche, geologiche e altre raccolte zoologiche. I reperti, in parte pelli montate e in parte esemplari essiccati, sono prevalentemente destinati all'ostensione. Sono presenti alcune specie esotiche, ma il nucleo principale della raccolta è costituito da esemplari di specie locali raccolti da Priolo intorno agli anni '60. Il museo è regolarmente aperto al pubblico e ha un'importante valenza didattica per le scolaresche, oltre che scientifica e culturale.

Parole chiave
Angelo Priolo, collezione ornitologica, fauna siciliana, fruizione, conservazione.

The Civic Museum of Natural Sciences “Angel Priolo”, Randazzo (CT): from private collection to public cultural resource.

Abstract

In 1983 is established the Museum of Natural Sciences in Randazzo with the aim to preserve and make accessible the ornithological collection donated by Angelo Priolo. Also it includes geological and paleontological collections and other zoological collections. The museum was opened in 1989 and is housed in a section of the Institute “Santa Giovanna Antida”. Exotic species are represented in the collections, but most of the specimens were collected by Priolo in Sicily in the '60s. Almost all the specimens are used for exhibit. The museum is open daily to the public and has an important educational value for students, as well as scientific and cultural value.

Keywords
Angelo Priolo, ornithological collection, fauna of Sicily, fruition, preservation. IL MUSEO CIVICO DI SCIENZE NATURALI “ANGELO PRIOLO” DI RANDAZZO (CT) 81 ORIGINE DELLA COLLEZIONE Angelo Priolo (1923-2006) (fig. 1) si appassionò all’ornitologia fin dai pr

p. 81 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

I Pesci e i Ciclostomi delle acque interne italiane sono rappresentati all’interno delle collezioni museali dell’ateneo modenese in due distinte raccolte: una “storica” risalente dalla seconda metà ‘800 a metà ‘900, conservata nella sede storica del museo zoologico, una “recente” datata dal 1970 al 2015 depositata presso l’attuale Dipartimento Scienze della Vita. Complessivamente comprendono 64 taxa, 39 in quella storica e 55 in quella recente. La collezione storica è composta da 85 preparati monospecifici conservati sia a secco sia in liquido, provenienti da 13 bacini idrografici mentre in quella recente i 135 campioni, anche plurispecifici, sono tutti conservati in liquido in contenitori di plastica e in gran parte di provenienza regionale. Degni di nota gli esemplari di Knipowitschia punctatissima che rappresentano probabilmente i tipi sui quali Giovanni Canestrini descrisse per la prima volta la specie nel 1863 e le trote fario catturate nell’800 sull’Appennino appartenenti ai ceppi locali oggi scomparsi. La collezione storica è stata schedata secondo gli standard dell’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione).

Parole chiave
collezioni museali, ittiofauna dulcicola, schedatura ICCD, progetto CollMap.

Italian inland waters fish in Modena University collections.

Abstract

Italian inland water fish and cyclostomes are stored in the museum collections of the University of Modena and Reggio Emilia within of two different collections: one “historical” dating from middle ‘800 to middle ‘900, preserved in the original location of the Zoological Museum, the other “recent” dating from 1970 to 2015 conserved in Life Sciences Department. Globally the collections comprise 64 taxa, 39 in the historical and 55 in the recent collection. Historical collection is composed of 85 specimens, either taxidermic prepared or preserved in liquid, coming from 13 national basins, while, in the recent collection 135 samples, both monospecific and multispecific, stored in liquid, mainly come from regional basins. Noteworthy, the collection includes Knipowitschia punctatissima specimens that represent the putative holotypes described by Giovanni Canestrini in 1863 and some brown trouts captured in nineteenth century on Modena Apennines belonging to local strains today disappeared. The historical collection has been filed in accordance to the standards of ICCD (Central Institute for Catalogue and Documentation).

Keywords
museum collections, freshwater fish, filing ICCD, CollMap project.

p. 84 / Ottobre 2017 - N. 17