Agosto 2019 - N. 19

Memorie

Anno: 2019
Volume: 19

Riassunto

Nel 2013 il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino ha intrapreso una
collaborazione con l’Associazione culturale Sapori Reclusi attraverso il progetto “Face To Face”: l’arte contro il pregiudizio. Tale progetto si inscrive in un dialogo con detenuti e detenute rispettivamente del carcere di Saluzzo (CN) e di Torino, invitando tutti a una riflessione sul tema del pregiudizio. Il volto, così importante per gli studi di Cesare Lombroso, è il punto di partenza della riflessione sui luoghi comuni, mentre la fotografia viene proposta come strumento di analisi per comprendere i meccanismi consci e inconsci che regolano la paura del diverso. L’ultima tappa di “Face To Face” è la realizzazione di una mostra fotografica all’interno del percorso di visita del Museo Lombroso, un’occasione importante per far emergere le condizioni attuali dei detenuti, uomini e donne.

Parole chiave
Museo Lombroso, carcerati, volti, progetto sociale.

“Face To Face” project. The Lombroso Museum of Turin enters the prison

Abstract

In 2013 the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology of the University of Turin undertook a collaboration with the Cultural Association Sapori Reclusi through the “Face To Face” project: art against prejudice.
This Project is inscribed in a dialogue with prisoners and detainees at the prison of Saluzzo (CN) and of Turin, inviting everyone to reflect on the subject of preconception. The face, so important for the studies of Cesare Lombroso, is the starting point of the reflection on clichés, while photography is proposed as an instrument of analysis to understand the conscious and unconscious mechanisms that regulate the fear of the different. The last step of “Face To Face” Project is the realization of a photographic exhibition housed in the halls of the Lombroso Museum, an important opportunity to bring out the current conditions of prisoners, men and women.

Keywords
Lombroso Museum, prisoners, faces, social project.

p. 89 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Come affermava già Giuseppe Dalla Vedova (1914), docente a Padova dal 1872, la geografia è scienza di vicendevoli rapporti tra elementi distribuiti nello spazio. La sua essenza quindi sta nella relazione tra gli oggetti più che nello studio degli oggetti in sé. In tale direzione, il Museo di Geografia intende valorizzare il patrimonio ereditato in oltre 140 anni di storia della disciplina mettendolo in relazione con un più ampio orizzonte spaziale e di senso che gli ridia vita. Ci è parso pertanto naturale ed efficace utilizzare le ricche declinazioni del termine “contatto” come chiave di lettura per l’intero progetto museale, mappando a varie scale il fascio di relazioni che il Museo sta dispiegando: dal livello dipartimentale a quello universitario, da quello cittadino a quello locale, nazionale e internazionale, concludendo con una riflessione sulla connotazione universale del contatto con tutti e ciascuno dei suoi visitatori. A questa articolazione di “punti di contatto”, destinati a divenire nel tempo rete consolidata di relazioni, il Museo affida una funzione narrativa e operativa che, con forme e modalità diverse, faccia conoscere le molte declinazioni del rapporto tra uomo e territorio, e così facendo rafforzi statuto epistemologico e legittimazione sociale della geografia.

Parole chiave
Museo di Geografia, contatti, relazioni, scale geografiche.

The Geography Museum of Padova with/for its territory: from an object collection to a bundle of relations

Abstract

As maintained by Giuseppe Dalla Vedova (1914), professor at Padova University from 1872, geography is a science of relations among spatially distributed elements. Its essence lies therefore in the relations among objects rather than in the objects themselves. According to this principle, the Museum of Geography, due to open in 2019, intends to enhance the heritage collected over almost 150 years linking it to a wider horizon, both of space and sense, which could bring it to new life. Thus, it seemed natural and effective to use the wide variations of the term “contact” as a key for the entire Museum project, mapping on different scales the relationships which the Museum is building: within the department, the university, the city, and, on a broader scale, at a local, national and international level, ending with a reflection on the universal connotation of the contact with each and every visitor. This articulation of “contact points”, which are destined to develop into a consolidated web of relationships, covers for the Museum a narrative and operating function, which will be able to make clear the many declinations of the relationship between man and territory and, in the meantime, reinforce the epistemological status and social legitimacy of geography.

Keywords
Museum of Geography, contacts, relationships, geographic scales.

p. 92 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Rapide trasformazioni dell’ambiente fisico, delle geografie, delle caratteristiche demografiche e sociali, modalità di vita ed esigenze delle popolazioni, interessano i nostri tempi. L’Europa, con la comunità internazionale, vede nella cultura la strategia per costruire società “inclusive, giuste e diverse”, ecologicamente ed economicamente sostenibili. Poiché le città sono il paesaggio dominante nel panorama mondiale e il processo di urbanizzazione è in crescita, le sfide della sostenibilità si stanno concentrando nelle aree urbane, multiculturali e multietniche. Negli obiettivi dell’Agenda per la sostenibilità 2030 la cultura è la strategia per rendere città e insediamenti umani sani, inclusivi, resilienti e sostenibili. L’UNESCO ha proposto il modello delle Learning Cities cioè città che favoriscano l’apprendimento permanente, per rinforzare gli individui e la coesione sociale, per la prosperità culturale ed economica e la sostenibilità. Un ruolo fondamentale nei processi trasformativi è riconosciuto al patrimonio tangibile e intangibile, come fonte di identità, crescita economica, inclusività e integrazione, valorizzazione della diversità. Numerose città e istituzioni culturali del mondo adottano le Learning Cities, che appaiono come un nuovo orizzonte all’interno del quale collocare mandati, ruoli, attività museali, anche dei nostri musei scientifici. Questi ultimi, infatti, non solo sono attori nella sostenibilità ecologica e nella conservazione della diversità geo-biologica, ma si sono rivelati contesti idonei ad alimentare creatività e innovazione, all’avanguardia nella sperimentazione di percorsi di inclusione sociale, aperti ai partenariati, sensibili alle problematiche territoriali. I presupposti per costituire Learning Communities efficaci e vitali ci sono tutti.

Parole chiave
aree urbane, Learning Cities, apprendimento permanente, musei scientifici.

Towards the Learning Cities. New roles and opportunities for scientific museums

Abstract

Nowadays our Planet is affected by rapid transformations of the natural environment, societies, demography, population needs and ways of life. Culture is recognized as the only strategy to build inclusive, just, diverse, sustainable societies. The sustainability challenges are centered today in the cities. The Sustainability Agenda 2030 aims to make the cities and human settlements safe, inclusive, resilient. The Learning Cities are the UNESCO model to promote the city transformation. In this project/model lifelong learning reinforces citizen and social cohesion, sustains the cultural and economic growth. The tangible and intangible heritage plays a fundamental role in the city transformation processes; it is a source of identity, integration, appreciation of diversity, intercultural dialogue. The Learning Cities are the new fields of action also for museums and their role/mission. The scientific ones could launch the transformation towards the Learning Cities: they are involved in ecological sustainability, in bio-geo diversity conservation, in cultural/knowledge growth and in social harmony. The Italian Scientific Museums could build effective and vital Learning Communities.

Keywords
urban areas, Learning Cities, lifelong learning, scientific museums.

p. 97 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Il Civico Museo di Scienze naturali “G. Orlandi” di Voghera è interessato a presentarsi come punto di riferimento per la cittadinanza, soprattutto dei giovani, e come istituzione capace di rispondere alle esigenze del territorio. In questa prospettiva, oltre alle attività educative tradizionali dedicate alle scuole e alle famiglie, organizza progetti per soggetti svantaggiati, partecipa a programmi e ricerche di conservazione e rigenerazione territoriale, ed è partner in esperienze di recupero di biodiversità agricola locale. Una di queste attività è costituita da un corso di formazione diretto a giovani volontari e aspiranti volontari museali, organizzato in collaborazione con l’ANMS. Al corso, della durata di cinque giornate di studio, hanno aderito 30 giovani volontari provenienti da diverse città e tipologie museali e aspiranti volontari. Sono stati affrontati con professionisti esperti i temi basilari della museologia, ma anche elementi di dibattito come l’inclusione sociale e il dialogo interculturale, il coinvolgimento delle popolazioni e dei pubblici, il ruolo dei piccoli musei locali. Le giornate “in aula” sono state integrate con esperienze “sul campo” in musei civici e universitari e con l’incontro con i detenuti della Casa Circondariale di Voghera. Il dialogo aperto durante il corso ha avuto un seguito di scambi tra partecipanti ed esperti che ancora dura e ha fornito preziose indicazioni sulle esigenze, le aspirazioni e le caratteristiche professionali dei nostri volontari.

Parole chiave
museo, volontari, formazione, territorio.

A training Course for volunteers to promote territorial development

Abstract

The Civic Museums of natural Sciences “G. Orlandi” of Voghera aims at improving its social-cultural role in its territory and the relationships with the civil society, namely with young people. In this perspective the Museum integrates its institutional role of preservation, research and education with numerous projects of territorial management, conservation, economic sustainable development and social integration/regeneration. Coherently, the Museum organized a training Course for 30 young Museum Volunteers, in order to contribute to their vocational growth and social recognition. The main themes, debated with expert museum professionals, consisted in fundamental of museology, as well as critical aspects like social inclusion, intercultural dialogue, public and community engagement, the role of little territorial museums, partnerships and networks. The lessons “in classrooms” have been enriched by “on the field” experiences in civic and university museums and a meeting with the inmates in the Voghera prison. The dialogue open by the training course among the participants and the Museum is going on, with benefit and satisfaction both for the Museum and the volunteers. Interesting data have been collected about motivations, aims, needs and desires of the young volunteers. This course reinforces the museum impact on the territorial development.

Keywords
museum, volunteers, training, territory.

p. 101 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” e l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò (di seguito AMP) lavorano in sinergia, con le stesse finalità di salvaguardia ambientale.
L’AMP ha eletto il Museo a suo Centro di Documentazione e partecipa come membro nella Convenzione per la gestione del Museo, insieme a Università del Salento, Comune di Porto Cesareo e Provincia di Lecce. L’AMP trova nel Museo un luogo ideale per consulenza e supporto allo scopo di far conoscere al pubblico le specie che popolano l’area marina, le loro abitudini di vita e le loro esigenze, ciò è indispensabile per farne comprendere la necessità di protezione.
Il Museo, in tutti i suoi progetti educativi e ricreativi rivolti a un pubblico estremamente eterogeneo, sottolinea l’importanza dell’AMP sul territorio a che la biodiversità, ben documentata dalla collezione Parenzan ivi esposta, possa essere adeguatamente tutelata.

Parole chiave
museo, area protetta.

Museums and protected areas side by side for environmental education: a salentine example

Abstract

The “Pietro Parenzan” Marine Biology Museum and the Marine Protected Area of Porto Cesareo and Nardò (after AMP) work in synergy, with the same purpose of environmental protection. Museum is Documentation of AMP who participates as a member in the Convention for the management of the Museum, together with the University of Salento, the Municipality of Porto Cesareo and the Province of Lecce. The AMP finds in the Museum an ideal place for advice and support in order to make known to the public the species that inhabit the marine area, their life habits and their needs, this is essential to make them understand the need for protection. In all its educational and recreational projects aimed at an extremely heterogeneous public, Museum underlines the importance of the AMP on the territory so that biodiversity, well documented by the Parenzan collection exhibited therein, can be adequately protected.

Keywords
museum, protected area.

p. 104 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Musei Altovicentino, rete territoriale di musei multitematici, opera con l’obiettivo di sviluppare buone pratiche di progettazione partecipata per la valorizzazione dei musei e del territorio che li circonda. Grazie a nuove iniziative, atte a porre l’attenzione sul paesaggio e sulla sua valenza culturale, si stanno sviluppando nuove sinergie con soggetti diversi sia sociali sia economici in un’ottica di turismo sostenibile.

Parole chiave
rete, sinergie, paesaggio, turismo, sostenibilità.

Museums - Community - Territory

Abstract

Musei Altovicentino, local network of museums, aims at creating good practices about shared planning to increase in value museums and territory. Thanks to new ideas, which want to pay attention on landscape and its cultural importance, Musei Altovicentino are creating new synergies with different social and ecomonic subjects with a view to sustainable tourism.

Keywords
network, synergies, landscape, tourism, sustainability.

p. 107 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

I musei minerari si stanno diffondendo sempre più nel panorama museale nazionale a seguito dell’ormai pressoché totale abbandono delle attività estrattive e della progressiva riconversione a fini turistici di parte di esse. Se da un lato questi musei si presentano con una veste spiccatamente scientifica trattando temi quali geologia, tecniche estrattive, minerali, strumentazioni e macchinari, dall’altro la valenza etnografica appare altrettanto importante per ciò che queste realtà hanno rappresentato per il territorio. Un caso emblematico è costituito dalla miniera di Gambatesa.

Parole chiave
museo, museo minerario, etnografia, Gambatesa.

The mining museum: a middle way between natural science and ethnographic

Abstract

Mining museums are becoming more and more diffuse in the Italian cultural heritage panorama as mining activities are getting abandoned and touristic utilization is becoming an interesting opportunity. These museums have a natural scientific profile mainly related to geology, mining techniques, mineralogy, industrial features; however, the ethnographic value appears to be extremely significant because of the way such activities have influenced local communities social and economic evolution. A valuable example is represented by Gambatesa mining museum.

Keywords
museum, mining museum, ethnographic, Gambatesa.

p. 110 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

La scelta della FAO di dichiarare il 2016 Anno internazionale dei legumi ha sollecitato gli Amici del 5° Piano, un gruppo di volontariato attivo presso l’Ospedale San Bortolo di Vicenza, ad affrontare il tema della sana nutrizione come prevenzione e cura delle patologie oncologiche, coinvolgendo il locale Museo che si è fatto subito promotore e catalizzatore di iniziative rivolte alla comunità, a istituzioni scolastiche, ad aziende produttive e di trasformazione, ad altre associazioni di volontariato, ai “nuovi cittadini”.
Il progetto messo in campo a più mani ha perseguito gli obiettivi di far conoscere alla più ampia comunità cittadina le proprietà nutritive dei legumi, di valorizzare le diversità culinarie dei “nuovi cittadini”, di stimolare la produzione di ecotipi locali e nel contempo di promuovere iniziative per la loro valorizzazione culinaria e di dare sostegno all’azione dei “Medici Vicentini per il Mondo ONLUS” che usa i legumi per contrastare la malnutrizione infantile.
Tra il 2016 e i 2017 sono stati organizzati incontri, laboratori, conferenze ed è stata allestita una mostra temporanea.

Parole chiave
legumi, nutrizione, condivisione progettuale, museo.

“Legumi & Legami”, a common health project between oncological patients and museum

Abstract

The choice of the FAO to declare 2016 as the “International Year of Legumes” urged the Friends of the 5th Floor (Amici del 5° Piano), an active group of volunteer workers at the San Bortolo Hospital in Vicenza. To address the issue of healthy nutrition as a prevention and treatment of oncological diseases, the local Museum immediately became a promoter and catalyst for initiatives aimed at the community, educational institutions, manufacturing companies, voluntary associations and the “new citizens”.
The multi-hand project has pursued the objectives of making the broader urban community aware of the nutritional properties of legumes, stimulating the production of local ecotypes and at the same time promoting initiatives of their culinary enhancement to support the action of Vicenza’s doctor for the world (“Medici Vicentini per il Mondo ONLUS”) an active group of volunteer which uses legumes to combat child malnutrition.
Between 2016 and 2017, meetings, workshops and conferences were organized and a temporary exhibition was set up.

Keywords
pulses, nutrition, project sharing, museum.

p. 114 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

Una rara collezione settecentesca di modelli in miniatura dedicati all’ostetricia costituisce, insieme a due busti femminili e al modello di un feto a termine a grandezza naturale, il nucleo centrale e più prezioso della collezione anatomica in cera del Museo Anatomico “Giovanni Tumiati” dell’Università di Ferrara. Sono modelli che rappresentano alcune posizioni anomale che il feto può assumere al momento della nascita e le manovre correttive della mano dell’ostetrica. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, un esempio unico nel panorama della tradizione italiana di miniature in cera dedicate al parto. Sono manufatti che risalgono all’ultimo decennio del XVIII secolo, nati dalla collaborazione fra Giovanni Tumiati, professore di Anatomia e Ostetricia presso l’Università di Ferrara, e Giuseppe Chiappi, ceroplasta marchigiano. Grazie a un progetto comune degli Atenei di Cagliari e Ferrara è stato possibile avviare il restauro dei manufatti e presentarli al pubblico per la prima volta in una mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara.

Parole chiave
ceroplastica, museo anatomico, restauro manufatti in cera, Giovanni Tumiati.

Ceroplasty in some small models of eighteenth-century obstetrics: from restoration to contact with the public

Abstract

A rare eighteenth-century collection of miniature models dedicated to obstetrics, along with two female trunks and the model of a full-scale fetus at the end of pregnancy, is the central and most valuable nucleus of the anatomical wax collection of the “Tumiati” anatomical museum of the University of Ferrara. They are models that represent some abnormal presentations of the fetus during the late stages of pregnancy and the corrective maneuvers of the midwife’s hand. These are real artwork, a unique example in the panorama of the Italian tradition of wax miniatures dedicated to childbirth. These artifacts date from the last decade of the 18th century and are the result of the collaboration between Giovanni Tumiati, professor of Anatomy and Obstetrics at the University of Ferrara, and Giuseppe Chiappi, a wax modeler from Marche region. Thanks to a common project of the universities of Cagliari and Ferrara it was possible to undertake the restoration of the models and present them to the public for the first time in an exhibition organized by the University Museum System of the University of Ferrara.

Keywords
ceroplastics, anatomical museum, wax restoration, Giovanni Tumiati.

p. 117 / Agosto 2019 - N. 19

Riassunto

L’audience development (AD) costituisce una delle sfide più ambiziose e necessarie dell’attuale panorama museale. Dalla consapevolezza di quanto oggi sia importante chiedersi come sviluppare i vari tipi di pubblico dipende la capacità di incidere nello sviluppo della società in modo più generale. L’AD determina economie, che possono tradursi in introiti maggiori perché aumentano i visitatori, ma anche in contributi misurabili attraverso la partecipazione e il coinvolgimento progettuale, lo scambio di idee e la realizzazione di rapporti umani. Perché anche i musei sono fatti di persone, che, a vario titolo, ne varcano la soglia.

Parole chiave
pubblici potenziali, audience development.

Potential public and museum. Research, analysis, project development. The opportunity of ValoreMuseo

Abstract

Audience development is one of the most ambitious yet necessary challenges of the current museum scene. From the awareness of how important it is today to ask how to develop the various types of public depends on the ability to affect society’s development in a more general way. The AD determines economies, which can be transformed into larger revenues because the number of visitors increase, but also in measurable contributions through participation and project involvement, and the exchange of ideas and the realization of human relationships. Because even museums are made up of people, which, in various ways, walk through the door.

Keywords
potential audiences, audience development.

p. 121 / Agosto 2019 - N. 19