Giugno 2021 - Numero Speciale online

Ebooks

Anno: 2021
Volume: 2

Riassunto

Il Museo di Fisica dell’Università di Napoli Federico II, istituito nel 2000, custodisce circa 800 strumenti essenzialmente di origine ottocentesca la cui storia è strettamente legata alle vicende storiche della città di Napoli e della sua Università. Accanto alle classiche attività di cura, conservazione, studio e valorizzazione delle collezioni storiche, il Museo è impegnato nella divulgazione della conoscenza scientifica attraverso attività specifiche rivolte a tutta la cittadinanza. Particolare attenzione viene rivolta ai giovani per i quali sono stati predisposti percorsi didattici differenziati per cicli scolastici di ogni ordine e grado. Con l’avvento della pandemia il Museo continua la propria mission ricorrendo a sistemi di comunicazione digitale.

Parole chiave
patrimonio scientifico, attività educative, apprendimento della fisica.

Naples’ Museum of Physics and the educational activities

Abstract

Museum of Physics, founded in 2000, houses a precious collection of 800 scientific instruments, most of these date from the 19th Century. They are connected with the historical events of the city of Naples and its University. Alongside the activities as care, conservation, study and enhancement of historical collections, the Museum is committed to the dissemination of scientific knowledge through a lot of activities aimed at all citizens. The Museum’s learning team has created and delivered cultural learning experiences for all ages and levels. With the pandemic’s advent, the museum has continued its activity using digital communication systems.

Keywords
scientific cultural heritage, educational activity, learning physics.

p. 222 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Fin dal 2018 ha avuto inizio il recupero dei campioni mineralogici patrimonio del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari. È stato così avviato l’allestimento di una sala dedicata ai giacimenti minerari delle maggiori miniere della Sardegna. Le prime vetrine completate sono dedicate alla Miniera di Montevecchio. Il 2020 avrebbe dovuto vedere l’inaugurazione di questo nuovo spazio museale. Col noto DPCM del 09.03.2020 l’iniziativa sembrava doversi fermare all’ultimo campione sistemato nelle vetrine. Si prospettava una pausa indefinita per l’iniziativa. È nata così l’idea di rendere lo spazio museale comunque fruibile attraverso internet ancor prima della sua inaugurazione.

Parole chiave
museo online, Museo dei giacimenti, IGiRa.

A digital museum to tell the real one. The experience of the IGiRa at the Cagliari University

Abstract

The recovery of mineralogical samples belonging to the Department of Civil, Environmental Engineering and Architecture of the University of Cagliari began in 2018. Thus, the preparation of a room dedicated to the mineral deposits of the major mines in Sardinia was started. The first completed showcases are dedicated to the Montevecchio Mine. 2020 should have seen the inauguration of this new museum space. With the well-known Prime Ministerial Decree of 09.03.2020, the initiative seemed to have to stop at the last sample placed in the windows. An indefinite break was expected for the initiative. Thus was born the idea of making the museum space accessible through the internet even before its inauguration.

Keywords
online museum, mineral deposits Museum, IGiRa.

p. 226 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Il concetto di biodiversità è entrato a far parte dei più recenti e strategici obiettivi posti a livello mondiale per la conservazione del Pianeta in una visione di sviluppo sostenibile. La biodiversità costituisce il tessuto vivente dell’intero Pianeta. Spesso le norme giuridiche preposte alla sua tutela non bastano. Un piccolo anfibio endemico del territorio del Sulcis nella Sardegna sudorientale, lo Speleomantes genei Temminck & Schlegel, è lo spunto di riflessione sul tema. L’endemismo colonizza i siti minerari dismessi. Gli viene così dedicato uno spazio in un museo geomineralogico in allestimento. Lo Speleomantes genei diventa emblema divulgativo di biodiversità di luoghi considerati sterili come le miniere.

Parole chiave
Spelomantes genei Temminck & Schlegel, ceroplastica, biodiversità, Museo dei giacimenti, IGiRa.

Biodiversity in a geomineralogical museum: the Speleomantes genei case

Abstract

The concept of biodiversity has become part of the most recent and strategic objectives set at a global level for the conservation of the Planet in a vision of sustainable development. Biodiversity constitutes the living fabric of the entire planet. Often the legal rules for its protection are not enough. A small amphibian endemic to the Sulcis territory in south-eastern Sardinia, the Speleomantes genei Temminck & Schlegel, is the food for thought on the subject. Endemism colonizes disused mining sites. A space is thus dedicated to him in a geomineralogical museum under construction. The Speleomantes genei becomes a popular emblem of biodiversity in places considered sterile such as mines.

Keywords
Spelomantes genei Temminck & Schlegel, ceroplastics, biodiversity, mineral deposits Museum, IGiRa.

p. 229 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Tutti i musei italiani nel 2020 hanno dovuto affrontare un momento di grave crisi dovuta all’impatto del Covid-19. L’emergenza sanitaria a livello mondiale sta modificando radicalmente tante nostre abitudini di vita. Anche il modo di viaggiare e di organizzare il nostro tempo libero è cambiato. Sembra prendere piede un turismo lento, più sostenibile, che porta alla scoperta dei luoghi meno noti del nostro Bel paese, fuori dagli itinerari di massa. La città di Pavia è uno scrigno di preziosi tesori ancora tutti da scoprire per il vasto pubblico. Il Sistema Museale d’Ateneo di Pavia, facendo rete con la comunità, le scuole e gli enti pubblici del territorio, intende proporre percorsi a piedi e in bicicletta, alla scoperta delle ricche e variegate collezioni che offre al pubblico nel solco della tradizione secolare dell’Università, fondata nel 1361, proponendo Pavia come sorprendente Città-Museo.

Parole chiave
Pavia, Sistema Museale d’Ateneo, resilienza, turismo di prossimità, percorsi ciclopedonali.

Proximity tourism, a project for the enhancement of a cycle and walking tour.

Abstract

In 2020 all Italian museums went through a severe crisis, due to Covid-19. The global health emergency has radically changed many of our lifestyle habits, affecting the way we travel and our free time as well. A slow and more sustainable tourism is gradually growing, leading to the identification of less known sites of our “Beautiful Country” far from the most popular sightseeing tours. Pavia, in particular is a town with a treasure trove of precious cultural heritage to be discovered, away from the tourist mainstream. In partnership with the town council, local organizations and schools, the University Museum Network is going to plan walking and cycling tours, to explore the rich and varied Pavia collections, such as the surprising City Museum following the centuries old tradition of the University founded in 1361.

Keywords
Pavia, University Museum System, proximity tourism, resilience, cycle and walking tours.

p. 232 / Giugno 2021 - Numero Speciale online

Riassunto

Le Collezioni geologiche e storiche del Servizio Geologico d’Italia, conservate e gestite dall’ISPRA, comprendono circa 150.000 reperti geologici e storici, correlati alle attività svoltesi nell’Ufficio Geologico nel corso di oltre un secolo. Dal 1885 conservate nella sede storica del Museo Agrario Geologico in Largo di Santa Susanna in Roma, le collezioni sono attualmente imballate e collocate in un deposito. Quintino Sella e Felice Giordano fin dalla nascita dello Stato italiano promossero la realizzazione della Carta Geologica d’Italia, con la consapevolezza che la conoscenza del suolo e del sottosuolo costituisse l’indispensabile supporto per le attività industriali, agricole e infrastrutturali. Nel 1873, costituito l’Ufficio Geologico, gli fu affidata la “formazione e pubblicazione della Carta Geologica d’Italia”, sotto l’alta direzione scientifica del Comitato Geologico. Il 3 maggio 1885 il re Umberto I inaugurò il Museo Agrario Geologico nell’edificio appositamente costruito a Roma su progetto dell’ing. Canevari, sede storica per oltre 100 anni. Le collezioni sono suddivise in tre principali sezioni: paleontologica, lito-mineralogica e storica, quest’ultima di recente costituzione, comprensiva di quei beni che testimoniano la storia e le attività del Servizio Geologico, come ad esempio la strumentazione tecnica antica e la Collezione dei piani-rilievo geologici storici. La cartolarizzazione di Palazzo Canevari ha determinato la definitiva perdita della sede espositiva storica delle collezioni, privando di fatto la comunità di qualsiasi tipo di fruibilità. Visto l’interesse della comunità scientifica e del mondo della cultura, dimostrato nel corso di questi anni di chiusura, e le numerose richieste di fruizione dei materiali conservati nelle collezioni, numerosi sforzi sono stati fatti affinché esse potessero essere riportate alla luce ed esposte in una realtà museale idonea, che ne valorizzasse appieno le potenzialità attraverso i diversi strumenti, anche innovativi, di diffusione e divulgazione. Nel corso dell’ultimo anno numerosi incontri, sopralluoghi e riunioni online sono intercorsi fra l’ISPRA e il MiBACT, che hanno dapprima predisposto una scheda tecnica, la richiesta dei fondi e reperito i locali idonei per il progetto museale. Queste attività hanno determinato la stipula di un accordo tra i due istituti e lo stanziamento di una prima tranche di fondi. L’accordo fra i due enti prevede che le Collezioni del Servizio Geologico vengano inserite nel Sistema Museale del MuCiv - Museo delle Civiltà, in una situazione logistica adatta ovvero nello stesso stabile della sede del MuCiv. Il progetto di massima prevederà spazi espositivi idonei per ogni collezione, spazi dedicati alla didattica e alla comunicazione multimediale. Verranno inoltre sviluppati depositi fruibili per le collezioni non esposte, con aree di studio e laboratori dedicati agli specialisti e agli studiosi dei diversi settori scientifici. Il lockdown quindi sarà sempre ricordato come il periodo in cui, nonostante le difficoltà oggettive, l’ISPRA e il MiBACT hanno posto le basi per la nascita di questo nuovo museo il cui nome, concordato fra i due enti, sarà Museo di Geopaleontologia italiana “Quintino Sella”.

Parole chiave
museo, geologia, paleontologia, collezioni, lockdown.

The birth of the “Quintino Sella” Museum of Italian Geopaleontology

Abstract

The Geological and Historical Collections of the Geological Survey of Italy, preserved and managed by ISPRA, include about 150,000 geological and historical finds, related to the activities carried out in the Geological Office during more than a century. Conserved since 1885 in the historical site of the Geological Agricultural Museum in Largo di Santa Susanna in Rome, they are currently packed and placed in storage. Since the birth of the Italian state Quintino Sella and Felice Giordano promoted the creation of the Geological Map of Italy, with the awareness that knowledge of the soil and subsoil constituted the indispensable support for industrial, agricultural and infrastructural activities. In 1873, once established the Geological Office, it was entrusted with the “ formation and publication of the Geological Map of Italy”, under the high scientific direction of the Geological Committee. On May 3, 1885, King Umberto I inaugurated the Geological Agricultural Museum in the building specifically built for it on a project by Eng. Canevari, which remained its historical site for over 100 years. The Collections are divided into three main sections: Paleontological, Litho-mineralogical and Historical, the latter of recent constitution, including those assets that testify the history and activities of the Geological Survey, such as ancient technical instruments and the Collection of Historical geological relief models. The securitization of Palazzo Canevari resulted in the definitive loss of the historic exhibition site of the Collections, effectively depriving the community of any type of usability. Given the interest of the scientific community and the world of culture, shown during these years of closure, and the numerous requests to study the materials stored in the Collections, numerous efforts have been made so that they could be brought to light and exhibited in a suitable museum reality, which would fully exploit its potential through various tools, including innovative ones, of diffusion and dissemination. Over the past year, numerous meetings, inspections and online meetings have taken place between ISPRA and MiBACT, which first prepared a technical sheet for requesting funds and found suitable premises for the museum project. Those activities led to the signing of an agreement between the two institutions and the allocation of a first tranche of funds. The agreement between the two bodies provides that the collections of the Geological Service are included in the museum system of the MuCiv - Museum of Civilizations, in a suitable logistic situation, namely in the same building as the MuCiv headquarters. The general project will include adequate exhibition spaces for each collection, spaces dedicated to teaching and multimedia communication. Usable deposits will also be developed for non-exhibited collections, with study areas and laboratories dedicated to specialists and scholars from the various scientific sectors. The lockdown will therefore always be remembered as the period in which, despite the objective difficulties, ISPRA and MiBACT laid the foundations for the birth of this new museum, whose name, agreed between the two bodies, will be “Quintino Sella” Museum of Italian Geopaleontology.

Keywords
museum, geology, paleontology, collections, lockdown.

p. 236 / Giugno 2021 - Numero Speciale online